Nella seconda parte si considerano i principali monumenti, che ci rimangono dell'Ar-
chitettura Greca; e sono questi divisi in varie specie, a seconda della distribuzione indicata
da Vitruvio; poiché avendo egli tratti isuoi precetti particolarmente dagli scritti e dalle opere
dei Greci, è il solo che ci possa dare qualche cognizione intorno al metodo tenuto da Sileno,
Teodoro, Ghersifrone, Metagene, Fileo, Ittino, Carpione, Teodoro Foceo, Filone, Ermo-
gene, Argelio, Satiro, Fiteo, e degli altri descrittori delle proporzioni e simmetrie dell'arte
Greca, i di cui scritti tutti furono dispersi. Seguendo tale ordine si esaminano le posizioni e
diverse costruzioni delle fabbriche degli antichi in generale, quindi i tempj unitamente agli
ordini che a loro appartengono, in seguito le varie specie degli edifizj pubblici, cioè i pro-
pilei, i fori e portici, i teatri, le palestre, i monumenti onorar] e sepolcrali, ed in ultimo
alcune poche cose si accennano intorno le abitazioni dei privati.
Nella terza parte poi si descrivono i monumenti dell'arte Greca, che sono disegnati
nelle tavole. Prescelti furono quelli che principalmente sono stimati per le loro buone pro-
porzioni e belle simmetrie, o che presentano una qualche particolarità nella loro costru-
zione ; percui furono omessi, o disegnati in minor grandezza, quelli che in gran parte tra
loro si rassomigliano. Il numero delle tavole è stato ristretto a minor quantità possibile;
non lasciando però di riportare quanto vi è di più interessante nelle opere che ci sono ri-
maste dell' Architettura dei Greci. Avendo poi voluto conservare in queste tavole una uni-
formità di dimensione ed una grandezza non eccessiva, affinchè fossero di meno incomodo,
non ho potuto necessariamente riportare ad una stessa scala i diversi monumenti; e ciò
ancora non ho adottato per sfuggire di trattare in grande alcune cose che sono di poca uti-
lità , ed in piccolo altre che sono di molto interessamento. Le scale e le misure che si tro-
vano segnate in ciascuna tavola,oltre a qualche pianta generale che fu aggiunta, serviran-
no a far conoscere la grandezza parziale di ciascun edilizio con eguale chiarezza, come se
fossero riportati tutti sulla medesima scala.
Negl' indicati ragionamenti cercai di tenermi sempre alle idee generali, che si potero-
no ricavare da molte notizie combinate insieme, e non da quelle che si sarebbero potute far
derivare da un qualche parziale esempio; e procurai inoltre di concordare il mio discor-
so con molte cose dette principalmente a tal riguardo dagli antichi scrittori, per essere
persuaso che quanto più vi fosse di autorevole, tanto meno vi sarebbe stato d'inverosimile.
Le molte cose poi che abbiamo, tanto dagli antichi quanto dai moderni scrittori, risguar-
danti la magnificenza dell'Architettura Greca, mi avrebbero somministrata materia per
scrivere un numero grande di fogli, ed anche ogni monumento in particolare avrebbe pre-
stato argomento a lunghissime descrizioni: ma cercai per quanto mi fu possibile in tutte
queste osservazioni di trovare colla brevità la chiarezza. Quindi è che tralasciai di riportare
tutte quelle cose che furono dette da molti scrittori, prima che bene si conoscessero i mo-
numenti della Grecia; poiché per la loro disparità mi avrebbero obbligato di deviare non
poco, senza alcun utile, dallo scopo prefìsso. Tralasciai pure di entrare a discutere le
molte questioni incidenti, che sarebbero cadute nel discorso, giacché mi avrebbero portato
di essere forse alquanto tedioso, se non pure inopportuno critico: e seguendo solo le opi-
nioni che sembrano le più approvate, e le cose che con più certezza si deducono dai mo-
numenti, procurai di stabilire un'idea generale dell'Architettura dei Greci, se non esatta-
mente vera, almen probabile, e più conforme alle cognizioni che ci furono tramandate da-
gli antichi.
chitettura Greca; e sono questi divisi in varie specie, a seconda della distribuzione indicata
da Vitruvio; poiché avendo egli tratti isuoi precetti particolarmente dagli scritti e dalle opere
dei Greci, è il solo che ci possa dare qualche cognizione intorno al metodo tenuto da Sileno,
Teodoro, Ghersifrone, Metagene, Fileo, Ittino, Carpione, Teodoro Foceo, Filone, Ermo-
gene, Argelio, Satiro, Fiteo, e degli altri descrittori delle proporzioni e simmetrie dell'arte
Greca, i di cui scritti tutti furono dispersi. Seguendo tale ordine si esaminano le posizioni e
diverse costruzioni delle fabbriche degli antichi in generale, quindi i tempj unitamente agli
ordini che a loro appartengono, in seguito le varie specie degli edifizj pubblici, cioè i pro-
pilei, i fori e portici, i teatri, le palestre, i monumenti onorar] e sepolcrali, ed in ultimo
alcune poche cose si accennano intorno le abitazioni dei privati.
Nella terza parte poi si descrivono i monumenti dell'arte Greca, che sono disegnati
nelle tavole. Prescelti furono quelli che principalmente sono stimati per le loro buone pro-
porzioni e belle simmetrie, o che presentano una qualche particolarità nella loro costru-
zione ; percui furono omessi, o disegnati in minor grandezza, quelli che in gran parte tra
loro si rassomigliano. Il numero delle tavole è stato ristretto a minor quantità possibile;
non lasciando però di riportare quanto vi è di più interessante nelle opere che ci sono ri-
maste dell' Architettura dei Greci. Avendo poi voluto conservare in queste tavole una uni-
formità di dimensione ed una grandezza non eccessiva, affinchè fossero di meno incomodo,
non ho potuto necessariamente riportare ad una stessa scala i diversi monumenti; e ciò
ancora non ho adottato per sfuggire di trattare in grande alcune cose che sono di poca uti-
lità , ed in piccolo altre che sono di molto interessamento. Le scale e le misure che si tro-
vano segnate in ciascuna tavola,oltre a qualche pianta generale che fu aggiunta, serviran-
no a far conoscere la grandezza parziale di ciascun edilizio con eguale chiarezza, come se
fossero riportati tutti sulla medesima scala.
Negl' indicati ragionamenti cercai di tenermi sempre alle idee generali, che si potero-
no ricavare da molte notizie combinate insieme, e non da quelle che si sarebbero potute far
derivare da un qualche parziale esempio; e procurai inoltre di concordare il mio discor-
so con molte cose dette principalmente a tal riguardo dagli antichi scrittori, per essere
persuaso che quanto più vi fosse di autorevole, tanto meno vi sarebbe stato d'inverosimile.
Le molte cose poi che abbiamo, tanto dagli antichi quanto dai moderni scrittori, risguar-
danti la magnificenza dell'Architettura Greca, mi avrebbero somministrata materia per
scrivere un numero grande di fogli, ed anche ogni monumento in particolare avrebbe pre-
stato argomento a lunghissime descrizioni: ma cercai per quanto mi fu possibile in tutte
queste osservazioni di trovare colla brevità la chiarezza. Quindi è che tralasciai di riportare
tutte quelle cose che furono dette da molti scrittori, prima che bene si conoscessero i mo-
numenti della Grecia; poiché per la loro disparità mi avrebbero obbligato di deviare non
poco, senza alcun utile, dallo scopo prefìsso. Tralasciai pure di entrare a discutere le
molte questioni incidenti, che sarebbero cadute nel discorso, giacché mi avrebbero portato
di essere forse alquanto tedioso, se non pure inopportuno critico: e seguendo solo le opi-
nioni che sembrano le più approvate, e le cose che con più certezza si deducono dai mo-
numenti, procurai di stabilire un'idea generale dell'Architettura dei Greci, se non esatta-
mente vera, almen probabile, e più conforme alle cognizioni che ci furono tramandate da-
gli antichi.