118 ARCHITETTURA GRECA. PARTE II.
Il soffitto; òpoffa, che cuopriva i due portici nei principali propilei della Grecia, era fatto intieramente di
marmo, ed ordinato con bella distribuzione in tutte le sue parti. I massi che erano stati adoperati nella costruzione
di quello dei propilei di Atene sorpassavano in grandezza, secondo Pausania che ne ammirò la intiera struttura,
tutti quei di ogni altro edilizio di tal genere; (3) come venne anche riconosciuto dagli avanzi che rimangono,
poiché furono trovati alcuni massi appartenenti alla sua struttura essere stati lunghi per sino ventidue piedi (4).
Il soffitto del primo portico era disposto paralellamente alla fronte delle colonne doriche del prospetto: quello
del portico posteriore prendeva necessariamente, per la sua diversa forma, una opposta direzione nella sua
disposizione, come si offre delineata nella pianta dei propilei di Eleusi Tav. CXII, ed in quella dei propilei di Atene
Tav. CXVII. Tra gli architravi che reggevano il soffitto vi erano disposti, come nei peristilii dei tempj, a doppie
file cassettoni quadrangolari fatti pure intieramente di marmo, e questi dovevano dare molta nobiltà alla fab-
brica. Il tetto che cuopriva l'uno e l'altro portico di questi propilei era fatto a somiglianza di quello dei principali
tempj dei Greci, cioè con tegole fatte intieramente di marmo, come venne ritrovato da alcuni frammenti rin-
venuti tra le rovine di quei di Eleusi, e come ci viene indicato anche dal medesimo Pausania nella descrizione
dei propilei di Atene; imperocché con èpef^v s'intendeva dai Greci non solo il soffitto ossia il lacunare, ma pure
il tetto. Nel mezzo del frontespizio elei propilei di Eleusi fu riconosciuto esservi stata una figura pileata circo-
scritta da una cornice circolare, la quale fu creduta aver rappresentato un qualche Jerofante o sacerdote del
tempio di Cerere e Proserpina che stava inchiuso in quel recinto, per essersi evidentemente sotto la di lui pro-
tezione innalzati tali propilei (5).
Dalla struttura di questi diversi propilei si può congetturare quale fosse quella degli altri edifizj di questa
specie ch'erano nelle varie città dei Greci; tra i quali erano rinomati quei di Corinto; e questi dovevano essere
egualmente che quei di Atene e di Eleusi di doppio prospetto, onde si fossero potuti collocare convenientemente
i due cocchi dorati, l'uno che portava Faetone figlio del Sole, e l'altro il Sole stesso, come da Pausania si
trova essere descritto (6). Infine osserveremo che i propilei della Grecia propria probabilmente saranno stati fatti
nell'esteriore con la maniera dorica, come erano quei di Atene, di Eleusi e del Sunio; quei poi ch'erano nella
città dei Joni, a somiglianza di quei di Priene, con la maniera jonica saranno stati edificati: ma niun altro positivo
documento oltre i designati nelle surriferite osservazioni, e riportati nelle Tavole, si rinviene onde confermare
questa circostanza. Inoltre agiunggeremo che da questo stesso genere di edifizj i Romani presero imitazione
per formare con nobile struttura gl'ingressi principali ai loro recinti sacri, però essi ne semplificarono la forma,
e soppressero il muro interno nel quale stavano praticate le porte, riducendoli così a minor profondità, come
in Atene stesso ne offrono esempio le rovine che avanzano delle fabbriche edificate da Adriano, ed in Roma
quelle del portico di Ottavia.
(3) T« Ss nponvXxtx Itàov Aaixou tvj'v cpoovjv ìyu, v.<xì xccrp^) xat (6) Paus. Lìb. IT. e. 3. Se i designati propilei di Corinto
[xzysSct ràv ItàcóV pi/pi ys xxì i[iov nposìfé, (Paus. Lìb. I. e. 22.) appartenevano alla città edificata nei più antichi tempi o a quella
(4) Le Roj. Les ruines des plus beaux monumens de la riedificata posteriormente sotto il dominio dei Romani, non bene
Grece. Part. I. si può conoscere : ma bene si può stabilire essere stati conforme-
(5) Dilettanti. The unedited. Antiq. of. Attica ec. e. 2.) mente ai suddetti costrutti.
Il soffitto; òpoffa, che cuopriva i due portici nei principali propilei della Grecia, era fatto intieramente di
marmo, ed ordinato con bella distribuzione in tutte le sue parti. I massi che erano stati adoperati nella costruzione
di quello dei propilei di Atene sorpassavano in grandezza, secondo Pausania che ne ammirò la intiera struttura,
tutti quei di ogni altro edilizio di tal genere; (3) come venne anche riconosciuto dagli avanzi che rimangono,
poiché furono trovati alcuni massi appartenenti alla sua struttura essere stati lunghi per sino ventidue piedi (4).
Il soffitto del primo portico era disposto paralellamente alla fronte delle colonne doriche del prospetto: quello
del portico posteriore prendeva necessariamente, per la sua diversa forma, una opposta direzione nella sua
disposizione, come si offre delineata nella pianta dei propilei di Eleusi Tav. CXII, ed in quella dei propilei di Atene
Tav. CXVII. Tra gli architravi che reggevano il soffitto vi erano disposti, come nei peristilii dei tempj, a doppie
file cassettoni quadrangolari fatti pure intieramente di marmo, e questi dovevano dare molta nobiltà alla fab-
brica. Il tetto che cuopriva l'uno e l'altro portico di questi propilei era fatto a somiglianza di quello dei principali
tempj dei Greci, cioè con tegole fatte intieramente di marmo, come venne ritrovato da alcuni frammenti rin-
venuti tra le rovine di quei di Eleusi, e come ci viene indicato anche dal medesimo Pausania nella descrizione
dei propilei di Atene; imperocché con èpef^v s'intendeva dai Greci non solo il soffitto ossia il lacunare, ma pure
il tetto. Nel mezzo del frontespizio elei propilei di Eleusi fu riconosciuto esservi stata una figura pileata circo-
scritta da una cornice circolare, la quale fu creduta aver rappresentato un qualche Jerofante o sacerdote del
tempio di Cerere e Proserpina che stava inchiuso in quel recinto, per essersi evidentemente sotto la di lui pro-
tezione innalzati tali propilei (5).
Dalla struttura di questi diversi propilei si può congetturare quale fosse quella degli altri edifizj di questa
specie ch'erano nelle varie città dei Greci; tra i quali erano rinomati quei di Corinto; e questi dovevano essere
egualmente che quei di Atene e di Eleusi di doppio prospetto, onde si fossero potuti collocare convenientemente
i due cocchi dorati, l'uno che portava Faetone figlio del Sole, e l'altro il Sole stesso, come da Pausania si
trova essere descritto (6). Infine osserveremo che i propilei della Grecia propria probabilmente saranno stati fatti
nell'esteriore con la maniera dorica, come erano quei di Atene, di Eleusi e del Sunio; quei poi ch'erano nella
città dei Joni, a somiglianza di quei di Priene, con la maniera jonica saranno stati edificati: ma niun altro positivo
documento oltre i designati nelle surriferite osservazioni, e riportati nelle Tavole, si rinviene onde confermare
questa circostanza. Inoltre agiunggeremo che da questo stesso genere di edifizj i Romani presero imitazione
per formare con nobile struttura gl'ingressi principali ai loro recinti sacri, però essi ne semplificarono la forma,
e soppressero il muro interno nel quale stavano praticate le porte, riducendoli così a minor profondità, come
in Atene stesso ne offrono esempio le rovine che avanzano delle fabbriche edificate da Adriano, ed in Roma
quelle del portico di Ottavia.
(3) T« Ss nponvXxtx Itàov Aaixou tvj'v cpoovjv ìyu, v.<xì xccrp^) xat (6) Paus. Lìb. IT. e. 3. Se i designati propilei di Corinto
[xzysSct ràv ItàcóV pi/pi ys xxì i[iov nposìfé, (Paus. Lìb. I. e. 22.) appartenevano alla città edificata nei più antichi tempi o a quella
(4) Le Roj. Les ruines des plus beaux monumens de la riedificata posteriormente sotto il dominio dei Romani, non bene
Grece. Part. I. si può conoscere : ma bene si può stabilire essere stati conforme-
(5) Dilettanti. The unedited. Antiq. of. Attica ec. e. 2.) mente ai suddetti costrutti.