CAP. IV. ORNAMENTI DEI TEMPJ 71
DISCOVENIENZE NEI TRE GENERI DI COLONNE
TAVOLA CIV. Sopraornato del tempio ultimamente discoperto in Pesto. Non sono molti anni che facen-
dosi alcuni scavi entro il recinto delle mura che rimangono intorno l'antica città di Pesto, ed a poca distanza
dal grande tempio creduto essere stato consacrato a Nettuno, come già si è dimostrato, furono discoperte
ragguardevoli reliquie di un altro tempio, il quale si vede essere stato architettato con colonne di un genere
molto simile al corintio che sostenevano un sopraornato dorico. Tanto per siffatta varietà di decorazione quanto
per le proporzioni dell'edilizio si venne a conoscere essere stato edificato evidentemente in tempo dell'impero
romano con materiali tratti da diversi edifizj più antichi; onde è che non s'imprese questo tempio a dimostrare
nell'intera sua architettura, ma soltanto nell'indicata varietà di ornamenti, sui quali nulla più può aggiungersi
di quanto venne esposto nella Parte II. Però è da osservare che il tempio medesimo si credette con nessun fon-
damento essere stato consacrato alla Pace, e che simili capitelli si rinvennero nel palazzo vescovile di Salerno
ove furono trasportati nei bassi tempi (10).
Sopraornato del tempio minore di Selinunte. Nella Tav. XIX già si è dimostrata la intera architettura
del tempio a cui apparteneva il suddetto sopraornato. Se effettivamente le colonne joniche, di cui furono rinve-
nuti capitelli tra le rovine di quell'edilizio, vennero decisamente impiegate nella sua struttura, deve credersi
essere stato pure edificato in tempi meno remoti con materiali tolti da varj altri edifizj 5 perciocché siffatte
disconvenienze non erano proprie dei tempi in cui seguivansi le buone pratiche prescritte nell'arte dell'edificare
e si appropriavano a ciascun genere di colonne gli ornamenti a loro spettanti.
Fig. 1. Capitello rinvenuto tra le rovine di un antico edilizio di Cori nel Lazio, del quale nulla può deter-
minarsi si rispetto alla pertinenza dell'edifizio sì alla epoca in cui venne scolpito.
Fig. 2. Capitello discoperto in Toscanella corrispondente nella regione dell'antica Etruria, pure d'incerta
epoca e pertinenza.
ORNAMENTI GRECI DIVERSI
TAVOLA CV. Fig. 1, 2 e 3. Ornamenti elicati tratti da alcuni marmi scolpiti, rinvenuti tra le rovine
del tesoro di Micene, che si credettero appartenere alla decorazione della sua porta comesi dimostrerà nella
Tav. CXLII.
Fig. 4, 5, 6, 7, e 8. Meandri diversi tratti da alcuni ornamenti dipinti e scolpiti, che si rinvennero nei
migliori edifizj della Grecia.
Fig. 9. Ornamento scolpito nel sommoscapo delle colonne del tempio di Minerva Poliade in Atene già
esposto nelle antecedente Tavole.
Fig. 10. e 11. Ornamenti tratti da alcuni frammenti rinvenuti fuori d'opera in Samo ed in Delfo.
Fig. 12. Parte superiore di un cippo sepolcrale, in cui vedonsi scolpiti ornamenti simili ai suddetti.
Fig. 13. Ovolo intagliato con fusajuola tratto dai tempj di Ramnunte.
Fig. 1 4. Gola intagliata, della quale se ne rinvengono frequenti esempj nei monumenti antichi.
Fig. 15. Ornamento scolpito in continuazione dei capitelli delle paraste nel tempio di Apollo a Didimi
già esposto nella Tav. XLIII.
ERBE, FIORI E FRUTTI DA CUI FURONO TRATTI GLI ORNAMENTI GRECI
TAVOLA CVI. Fig. 1. Fiore del loto cognito sotto la denominazione di nymphea caerulea, la quale
trovasi vegetare in Egitto secondo quanto venne esposto nella grande descrizione di quella regione nel volume
risguardante la storia naturale.
Fig. 2. Fiore del loto quale trovasi scolpito nei monumenti egiziani.
(10) brinali delT lnstituto di corrispondenza archeologica. Anno 1835. Et Nouvelles annales d'archeologie. Paris. Liv. 2.
DISCOVENIENZE NEI TRE GENERI DI COLONNE
TAVOLA CIV. Sopraornato del tempio ultimamente discoperto in Pesto. Non sono molti anni che facen-
dosi alcuni scavi entro il recinto delle mura che rimangono intorno l'antica città di Pesto, ed a poca distanza
dal grande tempio creduto essere stato consacrato a Nettuno, come già si è dimostrato, furono discoperte
ragguardevoli reliquie di un altro tempio, il quale si vede essere stato architettato con colonne di un genere
molto simile al corintio che sostenevano un sopraornato dorico. Tanto per siffatta varietà di decorazione quanto
per le proporzioni dell'edilizio si venne a conoscere essere stato edificato evidentemente in tempo dell'impero
romano con materiali tratti da diversi edifizj più antichi; onde è che non s'imprese questo tempio a dimostrare
nell'intera sua architettura, ma soltanto nell'indicata varietà di ornamenti, sui quali nulla più può aggiungersi
di quanto venne esposto nella Parte II. Però è da osservare che il tempio medesimo si credette con nessun fon-
damento essere stato consacrato alla Pace, e che simili capitelli si rinvennero nel palazzo vescovile di Salerno
ove furono trasportati nei bassi tempi (10).
Sopraornato del tempio minore di Selinunte. Nella Tav. XIX già si è dimostrata la intera architettura
del tempio a cui apparteneva il suddetto sopraornato. Se effettivamente le colonne joniche, di cui furono rinve-
nuti capitelli tra le rovine di quell'edilizio, vennero decisamente impiegate nella sua struttura, deve credersi
essere stato pure edificato in tempi meno remoti con materiali tolti da varj altri edifizj 5 perciocché siffatte
disconvenienze non erano proprie dei tempi in cui seguivansi le buone pratiche prescritte nell'arte dell'edificare
e si appropriavano a ciascun genere di colonne gli ornamenti a loro spettanti.
Fig. 1. Capitello rinvenuto tra le rovine di un antico edilizio di Cori nel Lazio, del quale nulla può deter-
minarsi si rispetto alla pertinenza dell'edifizio sì alla epoca in cui venne scolpito.
Fig. 2. Capitello discoperto in Toscanella corrispondente nella regione dell'antica Etruria, pure d'incerta
epoca e pertinenza.
ORNAMENTI GRECI DIVERSI
TAVOLA CV. Fig. 1, 2 e 3. Ornamenti elicati tratti da alcuni marmi scolpiti, rinvenuti tra le rovine
del tesoro di Micene, che si credettero appartenere alla decorazione della sua porta comesi dimostrerà nella
Tav. CXLII.
Fig. 4, 5, 6, 7, e 8. Meandri diversi tratti da alcuni ornamenti dipinti e scolpiti, che si rinvennero nei
migliori edifizj della Grecia.
Fig. 9. Ornamento scolpito nel sommoscapo delle colonne del tempio di Minerva Poliade in Atene già
esposto nelle antecedente Tavole.
Fig. 10. e 11. Ornamenti tratti da alcuni frammenti rinvenuti fuori d'opera in Samo ed in Delfo.
Fig. 12. Parte superiore di un cippo sepolcrale, in cui vedonsi scolpiti ornamenti simili ai suddetti.
Fig. 13. Ovolo intagliato con fusajuola tratto dai tempj di Ramnunte.
Fig. 1 4. Gola intagliata, della quale se ne rinvengono frequenti esempj nei monumenti antichi.
Fig. 15. Ornamento scolpito in continuazione dei capitelli delle paraste nel tempio di Apollo a Didimi
già esposto nella Tav. XLIII.
ERBE, FIORI E FRUTTI DA CUI FURONO TRATTI GLI ORNAMENTI GRECI
TAVOLA CVI. Fig. 1. Fiore del loto cognito sotto la denominazione di nymphea caerulea, la quale
trovasi vegetare in Egitto secondo quanto venne esposto nella grande descrizione di quella regione nel volume
risguardante la storia naturale.
Fig. 2. Fiore del loto quale trovasi scolpito nei monumenti egiziani.
(10) brinali delT lnstituto di corrispondenza archeologica. Anno 1835. Et Nouvelles annales d'archeologie. Paris. Liv. 2.