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Canina, Luigi
Descrizione dell'antico Tusculo — Rom, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.3742#0051
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L'ANTICO TU SCI; LO

Fulvii (51). Questo ultimo nome palesemente fu scambiato in quello dei Finii;
poiché di essi si hanno effettivamente memorie risguardanti i tusculani, e princi-
palmente nel sopraindicato sepolcro della loro famiglia scoperto nel decimo ottavo
secolo: mentre dei Fulvii non si hanno notizie certe, come neppure si hanno dei
Fabii, il cui nome pure in alcune edizioni di Cicerone si trova scritto invece del
suddetto. Così Valerio Massimo osservava che M. Porcio Catone, derivando il suo
nome ignobile dal Tusculo, si rese nobilissimo in Roma ; e ciò trovasi confermalo
pure da Cicerone (52). Dallo stesso oratore si conosce aver la famiglia Fonteia tratta
origine dalTusculo (53). Della Mamilia, oltre le cose già osservate sull'autorità degli
antichi scrittori che ne dimostrano sì la sua somma antichità sì la celebrità che
ebbe presso i tusculani, si hanno ancora diverse iscrizioni che risguardono i fasti
della stessa famiglia e che riprodurremo colle altre iscrizioni nella terza Parte di
quest'opera, tra le quali si rinvengono bensì memorie di uomini illustri, ma non
possono determinarsi con certezza se abbiano appartenuto a famiglie originarie
dello stesso municipio. Da Svetonio poi trovasi indicato avere vissuto sino ad età
avanzata in somma povertà il grammatico Valerio Catone dopo che venne dai cre-
ditori tolta la sua villa tusculana ; ed esser nato in Tusculo l'altro scrittore di
grammatica chiamato Q. CccilioEpirota liberto di Attico cavalier romano, al quale
Cicerone diresse molte lettere (54). Di Difilo poeta ricordato da Cicerone se ne
trovò fatta menzione in una lapide ultimamente scoperta.

Parimenti sino dal tempo della repubblica romana si rese insigne il Tusculo
per le sontuose ville che vennero edificate dagli stessi più facoltosi tusculani non
solo, ma pure dai più ricchi romani. Rinomatissime furono, per la sontuosità e
la grandezza, le delizie che ebbe Lucullo nel Tusculo, le quali erano special-
mente adattate al soggiorno di estate, come particolarmente lo fece conoscere
Plutarco nel dire che Lucullo aveva vicino al Tusculo abitazioni di campagna e
specole che dominavano tutto il d'intorno, con portici e passeggi lunghissimi, nelle
quali delizie, trovandosi un giorno Pompeo, rimproverò Lucullo, perchè avendo
disposto la sua villa per l'estate, l'avea resa poi inabitabile nell'inverno; al quale
rimprovero Lucullo sorridendo rispose, che Pompeo credeva così che egli avesse

(51) Tu es ex municipio Tusculano, ex quo plurimae familiae sunt cunsulares, in quibus est etiam Iuvenlia, quut e

reliquie municipiis omnibus non sunt.............Num quandi* videe Tuseiilaiium aìiquem

de HI. Catone ilio in omnirirtute principe, num de T. Coruncianio municipe suo, num de tot Fulcis (Furiis) gloriarti
(Cicerone Pro Plancia, e. 8.)

(52) HI. vero Porci Catonis incrementa pubblicis votie erpetenda fueruiit: qui nomeu suum Tusculi ignobile, Ro-
mae nobilissimum reddidif. (Valerio Massimo Lib. III. e. 4.) Sapienti illi Catoni j'uit patria non Roma, sed Tusiuliiin.
(Cicerone Ve Legibus Lib. II. e. 2.) Cornelio Kipote nella vita di SI. Porcio Catone conferma essere questi nato nel
municipio tusculano.

(53) Primum generis anliqititas, quinn Tusculo, ex durissimo municipioprofectam, in monumenta rerum gestarum
incisam ac notatam videmus (Cicerone Pro Frantelo e. 14).

(54) Vixit ad extremam scnectam, sed in summa pauperie, etpaene inopia, abdilus modico gurgustio, postquam

tusculana villa crediloribus cesserai, ut autor est lìibaculus...................

Q. Caecìlius Epirata, Tusculì natus, libertus Attici, equitis romani, adquetn sunt Ciccronis epistólae. (Svetonio De il-
lustr. Gram. 11. e 16.)



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