Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Canina, Luigi
Descrizione dell'antico Tusculo — Rom, 1841

DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.3742#0052
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
PAKTE I. STORIA CAI». III.

ìil

minor intelletto delle gru, perchè secondo le stagioni non sapesse cangiare le
abitazioni (55). Delle altre cose, che si riferivano alle stesse delizie Lucullane. ne
terremo discorso nel descrivere le reliquie che ad esse si attribuiscono ; e pari-
menti di quella villa di Cicerone tanto rinomata, si per le questioni tusculane che
egli scrisse nella medesima, sì per le cose clic si rinvengono nei suoi scritti, nei
quali si fece menzione delle ville che avevano Q. Attico suo fratello, Tito liberto,
Pomponio Attico, Marco Bruto, Tito Anicio, Lucio Crasso, e di altri suoi amici.
La villa poi del medesimo Cicerone diecsi da Plinio essere stata primieramente
posseduta da Siila (56). Marco Scauro avea pure una vastissima villa vicino al
Tusculo, nella quale trasportò le reliquie del sontuosissimo apparato che fece per
quel grande teatro momentaneo in cui espose in Roma spettacoli scenici in tempo
della sua edilità, e venendo quella villa incendiata dai servi, si abbruciò per il
valore di mille scstersi di oggetti, come da Plinio trovasi attestato (57); il quale
ricorda ancora la villa che aveva Ortensio oratore, in cui ammiravasi una tavola
dipinta da Cidia e rappresentante gli Argonauti (58). Si hanno pure diverse notizie
sulle ville possedute dai Catoni, e particolarmente da quel Marco Porcio sì cele-
bre. Vuoisi ancora attribuire ad un possedimento proprio della famiglia Metella,
quell'agro tusculano, al quale narrasi da Valerio Massimo essere stato Metello
pontefice massimo impedito l'andarvi da due corvi che volavano a lui d'intorno per
via; essendo così costretto a ritornare in Roma, salvò il Palladio dal fuoco che
nella successiva notte crasi acceso nel tempio di Vesta (59). Egualmente rinomate
furono quelle ville che possedevano nell'agro tusculano gli Acilii, gli Aurelii, i
Cecilii, i Cornelii, i Cornuti, i Cenonii, i Cornuficii, i Crispi, i Flavii, i Fortunati,
i Licini, i Marcii, i Menenii, i Plancii, i Popilii, i Valerii, ed altri insigni romani,
come si deducono dalle memorie che si rinvennero nelle iscrizioni discoperte in
quelle vicinanze, e che si riferiscono all'epoca corrispondente al governo della re-
pubblica romana considerata in questo terzo Capitolo.

(55) 'Hzxv decina iz-pì TciusxXov iyyraptot òixizxi, xxt xxzwsx.mxì mpionzoi, ytai kxzxtk-vxì ccjxmnzoi.ii.ivav
cevopàvav va). Tapmòam). 'Ev cu; o Ilo/xmjVos vsvófisvag, e^e^to tsv Aovy.ovklcv, ozi Tipe; Sépo; aptazx $ix5:ì; tvjv
'inxuhv, Óji'zvjtsv ìv yzi\iùm netaìriXE. Tòàsx; ouv ìyXìvo;- FÀzx (Ignj) coi Som 'Aizzava zàv yzpxvav voìiv éyjiv
mi zàv nùa*yàv, àezi zcà; apxt; [i.r, ij\i:ì:-x^xÙ.uv zx; Staiza;. (Plutarco in Lucuìlo e. 39.)

(56) Seripsit et Sytta dictator, ab excrcitu se quoque donatum apud Notam, legatimi Mio Morsico: idque etiam
ut villa sua Tusculana, quae fuitpostea Ciceroni* pinxit. (Plinio Ilisl. Nat. Lio. XXII. e. 6.)

(57) Sed et reliquus upparatus, tantus Attalica veste, tabuli» pictis, cacteroque choragio fuit, ut in Tusculanam
villani reportatis quae luperfluehant quotidiani usus delicii», incensa villa ab irati» servi», concremarctur ad II-S mìl-
lies. (Plinio Hill. Nat. I.ib. XXXTJ. e. 24.)

(58) Eoileni tempore fuit et Cydias, cuius tabulati» Argonauta» II-S CXLIV Ilortensius orator mercatusest, eique
aedem fedi in Tusculano suo. (Plinio llisl. Nat. I.ib. XXXV. e. 40.)

(59) Cum Metellus pontifex maximus Tusvulanum peteret, corvi duo in os cius adversum velati iter impediente» ad-
i nlinirunt: vixque extuderunt, ut domimi reduci. Iiuequente noctu aedes Vasta» arsiti quo incendio Metellus Inter ipso»
igne» ioptimi Palladiani incolume servavi!. (Valerio Massimo Lib. I. e. 4.) Da Plinio poi trovasi indicato che Metello
perdette la vista allorché volle salvare dal fuoco il Palladio. (Plinio Ilist. Nat. Lib. VII. e. 44.)
 
Annotationen