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Ì5J{ L'ANTICOTUSCIILO

detto die la città soffrisse alcun danno. Ed anzi pochi anni dopo sotto il pontificato
di Alessandro II, si conosce essersi diportato a villeggiare il carmcrlengo di quel
pontefice per istabilirsi in salute ] onde è clic deve credersi il Tuscolo in quell epoca
ridotto in stato di ragguardevole prosperità.

I tusculani dovettero seguire la fazione dei loro conti, Tolomeo I e Tolomeo II,
nelle varie vicende che accaddero sotto i pontificati di Gregorio VII, Vittore III,
Urbano II, Pasquale II, Gelasio II, Calisto II, Onorio li, Innocenzo II, e Ce-
lestino II, senza che si trovi indicato alcun singolare avvenimento risguardantc
propriamente il Tusculo. Soltanto vedesi indicato che il susseguente pontefice Euge-
nio III nell'anno mille centocinquantuno soggiornò in questa città, ove concordò con
il card. Oddone Colonna la cessione alla santa Sede della metà del diretto dominio
dello stesso Tusculo che godeva quel cardinale, come è attestato da un istrornento
registrato da Cencio Camerario (I). Continuando quel pontefice a soggiornare nel
Tusculo nell'anno successivo, acquistò i dritti che Oddone Frangipani aveva sul
Tusculo, come apparisce da altro atto registrato dal suddetto Cencio Camerario (2);
ed in quel medesimo anno lo stesso pontefice ricevette nel Tusculo Lodovico re di
Francia al suo ritorno da Terra santa, secondo quanto ne espose il Ciacconio. Da
queste circostanze ben si conosce avere il Tusculo prosperato sotto il pontificato
di Eugenio III. Nell'anno seguente il senato con tutto il popolo romano, vedendo
la protezione e l'affetto che portava quel pontefice alla città del Tusculo, fece a lui
dono del dominio sulla stessa città che godeva Roma (3). Così il Tusculo passò
per intero dominio alla santa Sede apostolica; ed i conti tusculani, che successero
dopo la morte di Tolomeo II accaduta nell'anno millecento cinquantatre, quali
furono Gionata e Rainone, dovettero godere il dritto di dominio sulla metà soltanto
del Tusculo, della quale Rainone diede poscia facoltà al pontefice Adriano IV di
prenderne il possesso se egli avesse mancato di fedeltà verso la santa Sede, ed al-

(1) Anno Incaruutionis Diminicae MCLI, indictione XV mentis Decembris die XVII anno VII. Pontifienlus Do-
mini Eugenii PP. III. Eoo Oddo de Columna etc. propria, et spontanea mea bona voluntate tradii, et iure proprietario
concedo tibì I). Bernardo cardinali sancii Clementis recipienti nomine, et mandato D. papae Eticjenii III ad partem Ec-
cksìai! Ritmartele ex contractit permulaliouis, meilielntem tolius Tusculanae Civitatis, cum omnibusjierliiien'iis, et fini-'
bus eie. cuoi {erri* cuttis, et incultis, pratis, pascuis, sylvis, fontibus, rivis, paludiòus, et domibus urbanis, et suburbanis,
vineis, olivetis, et castagnetis, et cum omni dominio, etguidonatico^ et omne ius, et omnem actionetn, quam in praefata
dottate, et eius perUnentUs ex successioneparentum meorum habere videor, do, et trailo tibì cum ipso suo districtu ad ba-
bai, tenen. et possiden. etc. et quicquid D. N. papa Eugenius, silique catholici successore* fuccre inde voluerint, l>tncn-
duiu. [lem concedo libipraedicto D. Bernardo cardinali s. Clementis ad partem D. papae Eugenii III. (Presso il Mutici
Memorie storielle delCantico Tusculo.)

(2) Anno Dominicele Incarnationis MCLII indictione prima, mensis Decembris die XXIV, unno VIIpontificatus
]). Eugenii papae III. Ego Oddo Fraiapanis profiteor recipisse XXX lib. dea. pop. a D. Bernardo card. s. Clemi ntis,
de mandato D. Eugenii PP. Ili soluente prò omni iurepignoris tusculanae civitatis, ijuam ab Oddone de ('ninnimi mtus,
et foris habebam, et possidebam. Promitto etiam libi D. Bernardo cani. s. Clementis, vet alio nomine S. B. E. recipienti,
reddere instrumentum pignoris, quae a pratnominato Oddone de Columna accaepi etc. (Presso lo stesso scrittore.)

(3) Nos senatores almuc urbis decreto amplissimi ordinis senalus acclamatane quoquepopuli Romani, publice in
t apitolio consistentis, constituimus et firmiter stubilimus, ut I). PP. et romana Ecclesia teuennt et Imbauli sdii, atquepos-
sxdeant omnia tenimenta Tusculani, sicut inprivilegiis finis factae iulcr sacrosanctam romanam Ecclesiam et Vi beni ap-
pare!. (Presso Frane. Zazzera Xnbilt. d'Ila/. Ioni. II.)



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