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Canina, Luigi
Descrizione dell'antico Tusculo — Rom, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.3742#0110
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PARTE II. TOPOGRAFIA CAI». Ili 109

decimoterzo miglio distante da Roma transitava assai lungi dal Tusculo, né era
essa tanto frequentata quanto la Latina (44).

Salendo sull alto del colle tusculano per la via antica, che si distaccava dalla
Latina tra il duodecimo ed il decimoterzo miglio, si rinvengono pure lungo la stessa
deviazione diverse vestigia di altre fabbriche e precipuamente di un grande sepolcro
rotondo di cui rimane conservato soltanto il masso interno fatto di opera cementizia.
Si è continuando una tale via che si giunge avanti alla grande villa di Tiberio ed
all'anfiteatro, come si è fatto conoscere nell'antecedente Capitolo descrivendo la Ta-
vola VI. Siccome nell'imprcndere ad esporre ciò che concerne il suburbano in
questo Capitolo, si cominciò dal dimostrare quale fosse la situazione più probabile
della villa di M. T. Cicerone, e che essa non poteva sussistere ove viene indicata
dalla volgare denominazione data alle rovine, che sono invece riconosciute apparte-
nere alla villa di Tiberio; così per annodare convenientemente il giro intorno al

(44) DIS . MANIE

VLPIAE . EPHIRE

ACHILLA------

BENE . MERE------

REDDERE . TE . FATIS . EPHIRE . SI . PO.SsT . licerti

PARTITA . TECVM . VIVERE . LVCC . velini.
CONDITA . TV . PLENO . SECVRA . agis . olia . somno

FRIGORE . QVA . GELIDVS . TVSCVLVS . alget . (Ujer:
QVAQVE . VIA SILICEM . TERIT . ORBITA . multa . rotarum

ET . DAT . POST . DECIMVM . TERTIHS . urbe . lapis.
UIC . FINEM . DOLOR . ALTVS . HABET . NultC . jltSta ■ ptirailtur

QVAE . DABIT . ADFECTO . NOMMe . putrii . llllmr.

HVC . animai» . transmitte • tvam . properataque . nostris

ADSIDVE . VOTIS . AD . PIA . SACfO . Velli.

(.Muratori. Novus Thesaurus veterum Inscriptionum. Pag. MCDXXII. N. 9.) Cor/imi. E schedis ambrosianis. Il Rur-
mann giovine la pubblicò nella sua Autologia latina (Tom. II. pag. 139.) con gli esposti supplementi e corredata
di molle osservazioni. Verificandosi però nel codice la suddetta scheda, si trovò avere il Muratori non bene indi-
cala la località del suo ritrovamento; poiché vedesi ivi registrato: in aede s. Pelini quae est espiscopii Valuensis domtts
ubi anliguissima urbs Corfiiiiuin fuere. In sponda sacelli ad levam intror sus. E si vide ancora che il Muratori lasciò
di registrare le seguenti parole che appartenevano a due altri versi.

te . divisa . locis . mens . cogitat. ipsaque. ad . orcum
deflendis . lachrimi's . heu . vomitata . mcis
Né con queste parole era compita la iscrizione, ma dalle tracce indicate nella stessa scheda si conosce che segui-
vano altri quattro versi. In alcune memorie inedite del Biondi si prese a considerare questa iscrizione e si volle
attribuire quanto vedesi in essa registrato a quella deviazione della via Labicana che giungeva al Tusculo al
decimo quinto miglio, la quale al decimo terzo miglio distante da Roma né corrispondeva in luogo frigido, né
poteva esser assai frequentata dai passaggieri per solcare in modo ragguardevole, da merilarc particolar men-
zione, i selci con cui era lastricata; perciocché era quella via una semplice deviazione. Né può convenientemente
attribuirsi alla via Labicana, come pure si suppose; perchè quella via al decimo terzo miglio da Roma corrispon-
deva assai distante dal Tusculo. Tutte le esposte indicazioni invece convengono alla via Latina, ch'era assai fre-
quentala e che alla suddetta distanza da Roma transitava precisamente sotto al Tusculo. Giustamente poi il
Biondi osservava che l'Efira, menzionata in quell'iscrizione, non doveva essere né figlia né moglie ad Achille, ma
appartenente a lui con non legittimi legami; perché se egli ne fosse slato o il padre o il marito avrebbe tenute
presso di se le care ceneri in Corlinio ove ella morì ed ove egli dimorava. Ma ciò non essendogli palesamento per-
messo, dovette mandarle al Tusculo, la qual circostanza rende manifesto che ivi abitavano i parenti di lei e pro-
babilmente in una di quelle case anzidette che corrispondevano lungo la via Latina. Questi posero ivi alla fanciulla
il sepolcro vicino al decimo terzo miglio; e così Achille dovette esser contento a porle un cenotafio, a celebrare le
esequie ed a pregare che l'anima di lei intervenisse a quella sacra ceremonia.
 
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