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Canina, Luigi
Descrizione dell'antico Tusculo — Rom, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.3742#0166
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PARTE III. MONUMENTI CLASSE VI.

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getto; e questi per dimostrare riverenza, mentre danzano e tengono in alto gli scudi
per meglio nasconderlo e crescere il rumore, hanno poi la testa rivolfa verso di lui.
Per maggior dichiarazione della rappresentanza di questo soggetto venne posto vi-
cino allo stesso fanciullo l'emblema del fulmine. Ed il modo con cui vedesi espresso
questo simbolo, fasciato con le ali, è assai singolare, e forse unico nelle rappresen-
tanze scolpite in bassorilievo; mentre ò cognito soltanto in alcuni vasi dipinti. Bel-
lissima poi è la composizione ed il movimento dei tre Coribanti, in modo che deve
credersi esser stata tratta da alcuna opera celebre della Grecia. Già il medesimo
soggetto si mostrava scolpito in quella base o ara capitolina, in cui sono esposte
diverse rappresentanze relative a Giove; ed in un lato di essa vedesi Rea seduta
sopra un sasso, e Giove fanciullo, che accostasi alle mammelle della capra Amal-
tea, e con due soli Coribanti che percuotono i loro scudi al disopra di esso: ma
tutto l'artifizio e la scoltura è opera dei tempi avanzati dell'impero romano e non
sente nulla del bello stile greco. Ultimamente poi il dottor Braun ne riconobbe una
simile rappresentanza in una terra cotta posseduta dal cav. Campana; e contento
del ritrovato volle pubblicarla alla grandezza dell'originale nella Tav. XVII dei
monumenti ine diti del nostro instituto di corrispondenza archeologica, per poscia
esporne dotta illustrazione nella prossima pubblicazione del tomo XI degli annali.
Ma ivi pure scorgesi in vario modo espresso questo soggetto; poiché il fanciullo è
tenuto in braccio da una donna seduta che potrà essere Adrastea o Ida, le quali ninfe,
secondo la tradizione esposta in particolare da Apollodoro, ebbero cura della infan-
zia di Giove e lo alimentavano con il latte della capra Amaltea, oppure la stessa Rea,
come meglio si vorrà spiegare; e quindi vedonsi nei lati due soli Coribanti vestiti
però alla stessa foggia greca di quei del nostro bassorilievo. Siccome nelle antiche
medaglie, che portano l'impronto dello stesso soggetto, si veggono più comunemente
tre Coribanti che sono intenti a nascondere Giove; cosi in questo bassorilievo es-
sendo essi rappresentati in egual numero e vedendoli aggruppati con grande mae-
stria di arte, dovrà considerarsi per uno dei più preziosi monumenti che offrono
effigiata la custodia del fanciullo nume; e benché già se ne conoscessero alcuni
frammenti di simil bassorilievo in terra cotta, pure è questa la prima volta che può
mostrarsi in tutta la sua integrità.

SACRIFIZIO DEL TORO. Nella parte inferiore della medesima Tavola of-
fresi in doppio aspetto quel genio alato che sacrifica un toro, come già si conosce
per altre simili rappresentanze. Dagli espositori dei diversi monumenti, che offrono
incirca lo stesso soggetto, si suole comunemente riconoscervi un misterioso simbolo
mitriaco, e lungo discorso porterebbe l'indicare anche in succinto tutte le ragioni
che si adducono, alcune delle quali trovansi in particolare raccolte dal Visconti
nella illustrazione del celebre gruppo del museo Pio-CIementino. Però vedendo in
questo nostro bassorilievo non un giovine persiano, e non un genio qualunque vo-
gliasi che sacrifica il toro, come si scorge in altri monumenti, ma bensì una figura
femminile alata, mi porta a seguire la opinione già indicata in particolare dall'Agio-
 
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