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Hülsen, Christian
Le chiese di Roma nel medio evo: cataloghi ed appunti — Firenze: Olschki, 1927

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https://doi.org/10.11588/diglit.49250#0382
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S. EUPLI

25°

n. 17, p. 68 n. 33) e nel catalogo del 1492 (sopra p. 69 n. 14). Nel
sec. XVI il monastero viene ricordato ancora nel catalogo di S. Pio V
(sopra p. 96 n. 28) ed in quello dell’Anonimo Spagnuolo (p. 107 n. 37)
nonché presso il Del Sodo ; ma circa il 1580 fu dismesso. Gli edifizj furono
demoliti, allorquando Sisto V. rettificò la strada principale dei Monti
(chiamata poi Via Urbana). Nondimeno rimasero vestigia sino dopo
il 1650. Il sito è segnato sulla pianta del Bufalini foglio NO e sulla
grande prospettiva del Dupérac.
Del Sodo Valliceli, f. 102, Vatic. p. 85 (l’articolo è cancellato e sul margine no-
tato : « batata a terra»); Panciroli ^-307 2 196; Lonigo Barb. f. 20, Valli-
celi. f. 30 ; Martinelli 357 ; Adinolfi II, 244 ; Armellini 1 142 2 196; Laudani
bull, comun. (891, 307 sg., Storia degli scavi IV, 130 sg.

3. S. EUPLI. I SI.
Paris. 333 — Taur. 270 (hospitale S. E.) : habet II servitores — Sign. 342.
Oratorio fondato da papa Teodoro I (642-649), v. LP. LXXV c. 5 :
fecit et oratorium b. Euplo foris porta beati Patiti, ristaurato da Adriano I
(772-795), cf. LP. XCVII c. 74: porticum qui ducit ad S. Paulum apostolum
a porta una cum ecclesia b. Eupti restauravit. In un documento dell’archivio
di S. Alessio del 12. die. 1145 (Nerini de tempio S. Alexii 396; Mo-
naci Arch. soc. romana XXVII, 1904, p. 384 n. 13) viene descritto un
terreno fuori della porta di S. Paolo : a primo Intere est murus civitatis et
meta, a secando Intere est via pubtica et ecclesia Sancii Eupti, a tertio et a
quarto latere est terra vestri monasterii (S. Alexii}. L’asserzione dell’Armel-
lini : « l'ospedale di S. Euplo forse fu il maggiore di Roma, e gli infermi vi
erano assistiti da dieciannove persone » si basa sopra una falsa lezione del
catalogo di Torino. Chiesa e monastero sembrano scomparsi dopo il 1400;
ne tace il catalogo del 1492, nonché gli altri del sec. XVI, e già il
Martinelli erroneamente la voleva identificare con S. Salvatore de Porta.
Nè sulle piante della città, dal Bufalini sino al Nolli, se ne trova traccia.
Quindi l’asserzione dell’Armellini : « aveva annessa un'abitazione per un
eremita deputato a custodia di quella divota chiesuolina : fu demolita l'una e
l'altra nel 1848 nella fazione militare di quell'anno combattuta fra i militi
francesi e quelli della repubblica romana » sembra infondata,
Lonigo Barb. f. 20V., Valliceli, f. 3OV- > Martinelli 101. 301 > Armellini 1741
2 925 ; Duchesne al LP. I p. 520 not. 94.
 
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