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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 9.1903

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Wilpert, Guiseppe: La scoperta delle basiliche cimiteriali dei Santi Marco e Marcelliano e Damaso
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https://doi.org/10.11588/diglit.18746#0050

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G. WILPBRT

Hippolyti coi martiri grecie per la catacomba di santa Sotere.
Esposi tutto ciò nell’articolo JBeitraege sur christlichen Archaeo-
ìogie, pubblicato due anni e mezzo fa sulla Eoemische Quar-
talschrift (1901, pagg. 32-49). Pel momento non ci interessano
che i cimiteri dei ss. Marco e Marcelliano, e di Parnaso. Ambidue
furono da me collocati, non a destra della via Ardeatina, dove
si trova il cimitero di s. Domitilla, ma a sinistra, dove si estende
una grande necropoli, la quale per rotture posteriori fu collegata
col cimitero di s. Callisto e comunemente si chiamava cimitero
di Balbina. Qui, e non a S. Domitilla, secondo me, erano da
cercarsi i sepolcri dei ss. Marco e Marcelliano e quelli che
s. Damaso preparò per se e per alcuni membri della sua famiglia.
Ma per giungere a risultati definitivi, erano necessari scavi.
Questi furono fatti e confermarono pienamente la verità della
mia opinione sul vero sito dei suddetti monumenti. Narrerò in
due parole la storia delle scoperte.

I.

La basilica primitiva dei ss. Marco e Marcelliano.

Il reverendissimo Padre Domenico, attuale abate dei Padri
Trappisti a S. Callisto, dovendo ingrandire il giardino dietro
il monastero, esaminò il suolo sottostante alla zona del giardino,
e vide, vicino ad una frana, in un arcosolio segnato sulla pianta
del de Rossi 1, alcuni miseri avanzi di pitture. Avvertito di ciò,
accorsi sul posto. Le pitture erano difatti molto lacere: trovai
qualche traccia del busto di Cristo, un disegno meramente deco-
rativo composto di putti, teste e vasi, e a sinistra del busto,
un uomo in atto di salire una scala. Quest’ultima pittura mi

1 Roma sotterranea, I, tav. XXXV-XL, IL e.
 
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