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A. PROFUMO
S’era giunto così all’anno 64, X° delVimperimi di Nerone,
quando la fatidica metropoli àsìVOrbis — che cingeva nelle
sue mura una popolazione d’oltre il milione (per molto più della
metà di provenienza dalle Provincie) — veniva da spaventoso
incendio divorata per quasi ben dieci regioni delle sue XIIII. Le
veneratasi me vetuste memorie religiose, a cui ogni sorta di tra-
dizioni e vaticini rilegavano la storia del passato e del futuro
del dominio mondiale, proprio della ‘sacra Roma’; i trofei
repubblicano-patrizi, documenti imperituri della conquista di tal
dominio; i monumenti degli adorati Giuli, i divi dedicatori ap-
punto di quest’impero mondiale dalla «lieta pace Romana»:
tutto ardeva fra le sacrileghe fiamme!... Quando, ancor nel vivo
dell’incendio della sacra aeternaque Urbs: — per la stranissima
condotta dei trentamila uomini, circa, di milizia imperiale; - per
l’inesplicabile (per l’evoi tenace assenza di Nerone, che pur
non era che ad Anzio; - per uomini di Corte, sorpresi a dar fuoco
in case di favoriti; - per il rinascer dell’incendio al sesto giorno
dai predi delfodiatissimo Prefetto, del tanto infamato Ti gel lino :
— ancor ardendo Roma adunque, sorse e corse paurosa, incre-
dibile dapprima, palese e violenta dipoi, la voce del 1 gran ma-
tricidio ’ ! ... il matricida d’Agrippina, il discendente della stirpe
d’Enea, bruciava la città-madre dell’Orbe, la Mr(Tpo-o)n; !
— « jNlpcov ’0pi<7Tr,; ’AA/jaÌojv pr,toc/.róvo;•
Asovuaoov ’Szzo)'/ Aiav IMy]ripa à~sx,tìivò. »
(Nerone, Oreste, Alcmeone, furori’uccisori delle ‘ madri’ ;
Ma Nerone, la novella sposa, ha, unico, ucciso la 1 Madre ’).
— « Quis negat Aeneae magna de stirpe Neronem?
sustulit hic ‘ Matrem ’, sustulit ille ‘ patrem ’ » ‘.
’ Il primo epigramma (Suet., Ner., 39) è basato sulla vitalità
(chiamiamola così) maschile e femminile di Nerone : — Nerone-maschio
uccide la madre, Agrippina, al pari di altri matricidi; — ma V" unico’
Nerone-femmina - (dopo, cioè, il suo matrimonio pubblico con Pitagora
A. PROFUMO
S’era giunto così all’anno 64, X° delVimperimi di Nerone,
quando la fatidica metropoli àsìVOrbis — che cingeva nelle
sue mura una popolazione d’oltre il milione (per molto più della
metà di provenienza dalle Provincie) — veniva da spaventoso
incendio divorata per quasi ben dieci regioni delle sue XIIII. Le
veneratasi me vetuste memorie religiose, a cui ogni sorta di tra-
dizioni e vaticini rilegavano la storia del passato e del futuro
del dominio mondiale, proprio della ‘sacra Roma’; i trofei
repubblicano-patrizi, documenti imperituri della conquista di tal
dominio; i monumenti degli adorati Giuli, i divi dedicatori ap-
punto di quest’impero mondiale dalla «lieta pace Romana»:
tutto ardeva fra le sacrileghe fiamme!... Quando, ancor nel vivo
dell’incendio della sacra aeternaque Urbs: — per la stranissima
condotta dei trentamila uomini, circa, di milizia imperiale; - per
l’inesplicabile (per l’evoi tenace assenza di Nerone, che pur
non era che ad Anzio; - per uomini di Corte, sorpresi a dar fuoco
in case di favoriti; - per il rinascer dell’incendio al sesto giorno
dai predi delfodiatissimo Prefetto, del tanto infamato Ti gel lino :
— ancor ardendo Roma adunque, sorse e corse paurosa, incre-
dibile dapprima, palese e violenta dipoi, la voce del 1 gran ma-
tricidio ’ ! ... il matricida d’Agrippina, il discendente della stirpe
d’Enea, bruciava la città-madre dell’Orbe, la Mr(Tpo-o)n; !
— « jNlpcov ’0pi<7Tr,; ’AA/jaÌojv pr,toc/.róvo;•
Asovuaoov ’Szzo)'/ Aiav IMy]ripa à~sx,tìivò. »
(Nerone, Oreste, Alcmeone, furori’uccisori delle ‘ madri’ ;
Ma Nerone, la novella sposa, ha, unico, ucciso la 1 Madre ’).
— « Quis negat Aeneae magna de stirpe Neronem?
sustulit hic ‘ Matrem ’, sustulit ille ‘ patrem ’ » ‘.
’ Il primo epigramma (Suet., Ner., 39) è basato sulla vitalità
(chiamiamola così) maschile e femminile di Nerone : — Nerone-maschio
uccide la madre, Agrippina, al pari di altri matricidi; — ma V" unico’
Nerone-femmina - (dopo, cioè, il suo matrimonio pubblico con Pitagora