LA RECENTE CONTROVERSIA SUL CIMITERO OSTRIANO
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ciali che non è questo il luogo di esaminare, ma di cui mi
occuperò altrove. I due primi papi che dovettero essere sepolti
lungi dal cimitero di Callisto, cioè Marcellino e Marcello, fu-
rono sepolti a Priscilla \ Ciò fa supporre che non potendosi tor-
nare alla cripta vaticana, perchè troppo ristretta, si sceglieste
un altro luogo ove si riconosceva un’altra memoria di s. Pietro.
6° Nella regione del cimitero di Priscilla che sì svolge
sotto la indicata basilica havvi un gran numero di graffiti di
antichi visitatori che indicano la importanza del luogo. Fra
questi graffiti uno, con la data dell’anno 375, ricorda alcune
libazioni fatte in quel luogo nel mese di febbraio; e da s. Ago-
stino impariamo che siffatte libazioni nel detto mese si facevano
appunto per la festa della cattedra di s. Pietro. Di più moltis-
simi altri graffiti in quel medesimo gruppo contengono pre-
ghiere per i defunti; e ciò fa pensare alla commemorazione spe-
ciale dei defunti, la quale nel quarto secolo si celebrava nel
mese di febbraio come trasformazione delle parentalia pagane,
ed era appunto unita alla festa della cattedra di s. Pietro A
Ed inoltre in un altro graffito è rappresentato un calice che
evidentemente allude alle suddette libazioni; e finalmente in uno
di questi stessi graffiti può leggersi la parola KATPETA che
potrebbe essere una metatesi di KATETPA.
Non intendo dare per sicurissima la lettura di questa pa-
rola, quantunque molti che l’hanno esaminata con me l’hanno
letta nello stesso modo; ma l’argomento dedotto dai graffiti delle
libazioni e delle preghiere per i defunti conserva tutta la sua 1 2
1 Ai tempi di Marcellino, morto nel 304, si dovè lasciare il cimitero
di Callisto, perché questo cimitero era stato confiscato poco prima nella
persecuzione di Diocleziano.
2 II graffito dice « ad caìicem venimus » ed anche il de Rossi vi
riconobbe un ricordo delle libazioni fatte sui sepolcri, quantunque non
pensasse alle libazioni per la festa della cattedra di s. Pietro, delle quali
pure egli avea ragionato altrove nel Bullettino. — Si vegga il Nuovo
Bull., 1901, n. 1-2, p. 100 segg.
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ciali che non è questo il luogo di esaminare, ma di cui mi
occuperò altrove. I due primi papi che dovettero essere sepolti
lungi dal cimitero di Callisto, cioè Marcellino e Marcello, fu-
rono sepolti a Priscilla \ Ciò fa supporre che non potendosi tor-
nare alla cripta vaticana, perchè troppo ristretta, si sceglieste
un altro luogo ove si riconosceva un’altra memoria di s. Pietro.
6° Nella regione del cimitero di Priscilla che sì svolge
sotto la indicata basilica havvi un gran numero di graffiti di
antichi visitatori che indicano la importanza del luogo. Fra
questi graffiti uno, con la data dell’anno 375, ricorda alcune
libazioni fatte in quel luogo nel mese di febbraio; e da s. Ago-
stino impariamo che siffatte libazioni nel detto mese si facevano
appunto per la festa della cattedra di s. Pietro. Di più moltis-
simi altri graffiti in quel medesimo gruppo contengono pre-
ghiere per i defunti; e ciò fa pensare alla commemorazione spe-
ciale dei defunti, la quale nel quarto secolo si celebrava nel
mese di febbraio come trasformazione delle parentalia pagane,
ed era appunto unita alla festa della cattedra di s. Pietro A
Ed inoltre in un altro graffito è rappresentato un calice che
evidentemente allude alle suddette libazioni; e finalmente in uno
di questi stessi graffiti può leggersi la parola KATPETA che
potrebbe essere una metatesi di KATETPA.
Non intendo dare per sicurissima la lettura di questa pa-
rola, quantunque molti che l’hanno esaminata con me l’hanno
letta nello stesso modo; ma l’argomento dedotto dai graffiti delle
libazioni e delle preghiere per i defunti conserva tutta la sua 1 2
1 Ai tempi di Marcellino, morto nel 304, si dovè lasciare il cimitero
di Callisto, perché questo cimitero era stato confiscato poco prima nella
persecuzione di Diocleziano.
2 II graffito dice « ad caìicem venimus » ed anche il de Rossi vi
riconobbe un ricordo delle libazioni fatte sui sepolcri, quantunque non
pensasse alle libazioni per la festa della cattedra di s. Pietro, delle quali
pure egli avea ragionato altrove nel Bullettino. — Si vegga il Nuovo
Bull., 1901, n. 1-2, p. 100 segg.