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P E L L E REsiOLE
gni, ho voluto ncl suo principio trattarpiù compenciiosamente, chesia poslì-
bilc,qnanro mi par che h conuenga,inrorno alle Imprese sole, al modo, & aile
regole ni fabricarle perfettamente. Oltra che pur’anco perenrro i! libro se ne
verrà discorrendo per tutro,lopra rimpresclbclle,douunqueoccorra.
DELLE REGOLE, ET DE’ MODI
CHE SI CONVENGONO PER FAR
L'IMPKESE PE RFETTAMENTE.
C A P. I.
*" ! L giovio Nel Prikcipio Del suoragionamen
to,ricercantirimprese cinqueconditioni.
L a prima, che sieno con grulba proportione di corpo, &
d’anima.
I. A seconda,chenon sìaoscuradi sorre, cheabbia bisogno
dellaSibilla per ìnterprete, nè tanto chiara, cheogniplebeo
linrenda.
D a terza,che sopratutto habbia bella vista.
L a quarta,che non abbia forma vmana.
L a quinta,che richiede il Motto,il qual’egli diceesserl’anima delcorpo.
Etsoggiunge,che vuol’esser communemente d’vna hngua diuersadallo ìdio-
ma di colui, che fà l’Impresa, perche il sentimento ssa alquanto pm coperto.
Et che il Motto vuol’tsser brieue, ma non tanro , che si facciaoìcuro, òdub-
bioso. Et che però,di due,ò tre parole quadra benissìmo, eccetto che se fosse in
sorma di verio intero,ò spezzato.
D e l l e quali condinoni, ò leggi non èalcun dubbio,cheaJcune sien buo
ne , & ragioneuclmenteposte ,(Scaicune souerchie, Sc rephcatc, &altre non
molto buone.
Si Come può veder nascuno, che la prima , & la quinta conditione,
che nell’Impresericerca il Giomo, lono quasi vna cosa stessa, & sì poteua far’ò
senzal vna , ò senzal’altra di esssedue. Percioche nella prima, dicendo, che
all’Impresa ll richiedegiusta proportioned’anima, & di corpo, la qual’anima
dichiara egli stt sio, che è ìl Motto, non conueniua poi aggiungere per quin-
ta.&diuersaconditione, cheella richiede ilMotto, senella primaharicer-
cataquesta giusta proportione fra'l corpo , &l’anima, per parlareioqui à suo
rriodo, cioè fiala figura Sc il Motto. Et non socome polTaduhirarss , che con
questo non (1 venga ad eller già detro, che il Motto vi debbiaelfere, &che non
vi essendo, non potrà farnè gmsta nèingiusta proportione. Maquelloche
piùimporradi ricordarin qu. stacosa è quello,checon molte paroleho detto
ancoranelmio Discorso, cioè, Che ìl Mottonon ssdeurebberagioneuol-
mente per alcun modo chiamar’anima dell’Impresa , ancor che paia dalla pri-
mascorza, chele figure rappresentino cose corporee. Percioche (aria scioc-
ehe*za di voler cosi inogni cala ricercar corpo, &c anima, ò almeno (ottilez-
za cosi
P E L L E REsiOLE
gni, ho voluto ncl suo principio trattarpiù compenciiosamente, chesia poslì-
bilc,qnanro mi par che h conuenga,inrorno alle Imprese sole, al modo, & aile
regole ni fabricarle perfettamente. Oltra che pur’anco perenrro i! libro se ne
verrà discorrendo per tutro,lopra rimpresclbclle,douunqueoccorra.
DELLE REGOLE, ET DE’ MODI
CHE SI CONVENGONO PER FAR
L'IMPKESE PE RFETTAMENTE.
C A P. I.
*" ! L giovio Nel Prikcipio Del suoragionamen
to,ricercantirimprese cinqueconditioni.
L a prima, che sieno con grulba proportione di corpo, &
d’anima.
I. A seconda,chenon sìaoscuradi sorre, cheabbia bisogno
dellaSibilla per ìnterprete, nè tanto chiara, cheogniplebeo
linrenda.
D a terza,che sopratutto habbia bella vista.
L a quarta,che non abbia forma vmana.
L a quinta,che richiede il Motto,il qual’egli diceesserl’anima delcorpo.
Etsoggiunge,che vuol’esser communemente d’vna hngua diuersadallo ìdio-
ma di colui, che fà l’Impresa, perche il sentimento ssa alquanto pm coperto.
Et che il Motto vuol’tsser brieue, ma non tanro , che si facciaoìcuro, òdub-
bioso. Et che però,di due,ò tre parole quadra benissìmo, eccetto che se fosse in
sorma di verio intero,ò spezzato.
D e l l e quali condinoni, ò leggi non èalcun dubbio,cheaJcune sien buo
ne , & ragioneuclmenteposte ,(Scaicune souerchie, Sc rephcatc, &altre non
molto buone.
Si Come può veder nascuno, che la prima , & la quinta conditione,
che nell’Impresericerca il Giomo, lono quasi vna cosa stessa, & sì poteua far’ò
senzal vna , ò senzal’altra di esssedue. Percioche nella prima, dicendo, che
all’Impresa ll richiedegiusta proportioned’anima, & di corpo, la qual’anima
dichiara egli stt sio, che è ìl Motto, non conueniua poi aggiungere per quin-
ta.&diuersaconditione, cheella richiede ilMotto, senella primaharicer-
cataquesta giusta proportione fra'l corpo , &l’anima, per parlareioqui à suo
rriodo, cioè fiala figura Sc il Motto. Et non socome polTaduhirarss , che con
questo non (1 venga ad eller già detro, che il Motto vi debbiaelfere, &che non
vi essendo, non potrà farnè gmsta nèingiusta proportione. Maquelloche
piùimporradi ricordarin qu. stacosa è quello,checon molte paroleho detto
ancoranelmio Discorso, cioè, Che ìl Mottonon ssdeurebberagioneuol-
mente per alcun modo chiamar’anima dell’Impresa , ancor che paia dalla pri-
mascorza, chele figure rappresentino cose corporee. Percioche (aria scioc-
ehe*za di voler cosi inogni cala ricercar corpo, &c anima, ò almeno (ottilez-
za cosi