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https://doi.org/10.11588/diglit.27713#0039
DELLA PRINCIP ALINTENTIONE
J>I CHI PRIMIERAMENTE AGGIVNSE
IE PAROLE alle figvre per far
L’ I M P R E S E. C A P. I I.
O S S O CON <LV ESTO CHE s’e’ gia' detto, F1
nir tii dire, chequei veramentediuini ingegni, i qaali iono i
poi venuti riducendo l’Impreseà questa forma di figure, &
paroleinsieme, volesiero tenervnavia, che pienamentesier-
uilsieali’Autor deli’Impresa,per i’intention sua tìi mandar’ii
suopensiero nella mente altrui,& che ciòella fiicdse con.
quattro importantissìme qualità.
L’vna,con comodità.
L’altra, con diiettationea
La terza, con sicurezza .
Htla quarta, con lcde&gloria deH’Autore.
E t per turtequefiecoseconobbero finalmente, cheerano,se nonrifiretta
mente necdTàrie,aimeno vtilissime ambedue insieme le sopra dette vie, cioè,
delìe lettere, & delie fìgure. Percioche primieramente in quanto alla como-
dità sappiamojche ndla viaordinaria,eiIà ricercadue cose.L’vna,spatio di tem
po à poter narrare aitrui l’animo nostro,& l’altra, il luogo.Et vokndo scriuere
ò mandar’in istampa Son.Lectere, Libri,ò altre sì fatte cose,molce volte queìla
Donna;ò quel Signore,ò altri, che noi vorremmo, nonlevedràmai, non che
ii prenda fatica à leggei le. E però,grandissìma comodità,& forse sopr’ogni al-
tra,ci apporta questa via deinmpreie,facendosiin bandiere,insoprauesti,in cì
mieri,ne gli scudi,nelle medagliede’ cappeili, ò delleberrette, sopra le porte,
soprale muradeilecase.òin sigilli, òin Quadri,in Pendenti,& finalmente so.
pra,ò dentro à libri. Lequai coie tucte, ò tnolte , ò almeno qualcunad’esse, è
moìto facileche.dalle Donneda noi amate,daiPrincipi,ò daquai si voglia sor
te dipersona si veggiano, &ancorarimirino,&considerino, per la vaghezza
delle figure,che quasi à forza rapiscon gli occht,6c indi gli animi,ò ie menti al
trui,& tanto più,quandosono accompagnate con parole,che così à gliocchi,
come all’animo facciano vaga,& leggiadrissìmasimmetria. Onde sivienecon
questo ad auer conseguito la ieconda intentione, cioc di mandat’aU’ intellet-
to altiui quel pensiero,ò quel concetto,con l’operatione, & col diietto di am-
bedue quelle piu sicure vie, & d’ambeduequei proprij instrumenti, che prin-
cipaimente possono in ciò adop :rarsi,cioè. gliocchijel’orecchiejComes’èdet-
to.Et inquanto alla terza conditione,cioè,al!a sicurezza, non èalcun dubbio,
cheilmodocon fìgure & parole insieme, è molto pru pieno,&con più sicu-
rezza,che non è quello delie figure (ole, potendo le parole aiurar troltole n-
gureà far più chiaroquello, cheelle perl’Autor dell’impresa han dadire,'&
mostraruisi il giudic.io,& l’ingegno suo.La onde da tuuo ciò ne viene à seguir”
anco laquarta cosa,che noi vogiiamo. cioè, l’onore, ialaude, & JagioriadelP
Autcr (uo.che l hafatta, & l’vla. Et in sieme ne (egue Pvtile, cioè d consiyuir-
aeÌ’mtentionsuaconlasua Donna, coliuo Princ coimondo, esscndò-
J>I CHI PRIMIERAMENTE AGGIVNSE
IE PAROLE alle figvre per far
L’ I M P R E S E. C A P. I I.
O S S O CON <LV ESTO CHE s’e’ gia' detto, F1
nir tii dire, chequei veramentediuini ingegni, i qaali iono i
poi venuti riducendo l’Impreseà questa forma di figure, &
paroleinsieme, volesiero tenervnavia, che pienamentesier-
uilsieali’Autor deli’Impresa,per i’intention sua tìi mandar’ii
suopensiero nella mente altrui,& che ciòella fiicdse con.
quattro importantissìme qualità.
L’vna,con comodità.
L’altra, con diiettationea
La terza, con sicurezza .
Htla quarta, con lcde&gloria deH’Autore.
E t per turtequefiecoseconobbero finalmente, cheerano,se nonrifiretta
mente necdTàrie,aimeno vtilissime ambedue insieme le sopra dette vie, cioè,
delìe lettere, & delie fìgure. Percioche primieramente in quanto alla como-
dità sappiamojche ndla viaordinaria,eiIà ricercadue cose.L’vna,spatio di tem
po à poter narrare aitrui l’animo nostro,& l’altra, il luogo.Et vokndo scriuere
ò mandar’in istampa Son.Lectere, Libri,ò altre sì fatte cose,molce volte queìla
Donna;ò quel Signore,ò altri, che noi vorremmo, nonlevedràmai, non che
ii prenda fatica à leggei le. E però,grandissìma comodità,& forse sopr’ogni al-
tra,ci apporta questa via deinmpreie,facendosiin bandiere,insoprauesti,in cì
mieri,ne gli scudi,nelle medagliede’ cappeili, ò delleberrette, sopra le porte,
soprale muradeilecase.òin sigilli, òin Quadri,in Pendenti,& finalmente so.
pra,ò dentro à libri. Lequai coie tucte, ò tnolte , ò almeno qualcunad’esse, è
moìto facileche.dalle Donneda noi amate,daiPrincipi,ò daquai si voglia sor
te dipersona si veggiano, &ancorarimirino,&considerino, per la vaghezza
delle figure,che quasi à forza rapiscon gli occht,6c indi gli animi,ò ie menti al
trui,& tanto più,quandosono accompagnate con parole,che così à gliocchi,
come all’animo facciano vaga,& leggiadrissìmasimmetria. Onde sivienecon
questo ad auer conseguito la ieconda intentione, cioc di mandat’aU’ intellet-
to altiui quel pensiero,ò quel concetto,con l’operatione, & col diietto di am-
bedue quelle piu sicure vie, & d’ambeduequei proprij instrumenti, che prin-
cipaimente possono in ciò adop :rarsi,cioè. gliocchijel’orecchiejComes’èdet-
to.Et inquanto alla terza conditione,cioè,al!a sicurezza, non èalcun dubbio,
cheilmodocon fìgure & parole insieme, è molto pru pieno,&con più sicu-
rezza,che non è quello delie figure (ole, potendo le parole aiurar troltole n-
gureà far più chiaroquello, cheelle perl’Autor dell’impresa han dadire,'&
mostraruisi il giudic.io,& l’ingegno suo.La onde da tuuo ciò ne viene à seguir”
anco laquarta cosa,che noi vogiiamo. cioè, l’onore, ialaude, & JagioriadelP
Autcr (uo.che l hafatta, & l’vla. Et in sieme ne (egue Pvtile, cioè d consiyuir-
aeÌ’mtentionsuaconlasua Donna, coliuo Princ coimondo, esscndò-