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Ruscelli, Girolamo; Ruscelli, Vincenzo; Franco, Giacomo [Ill.]
Le imprese illustri del Ieronimo Ruscelli — Venedig, 1584 [Cicognara, 1949]

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https://doi.org/10.11588/diglit.27713#0044

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10

SE NELLE IMPRESE SI P0SSAN0

VSAR FIGVRE D I PERSONE
V M A N E.

CAPITOLO IIII.

O n non poco mio dispiaccre veggio, & odo , che ancora in
qualche persona di consideratione sia penetrata questa , &
fuor d’ogni ragione opinion vana_,che per niuna cosa del
mondo non si debbanell’Impresa vsarfigura vmana, Et an-
dando io lungamenteconliderando,onde ciòsia cosi caduto
nelle mentidiquesti tali t hopocuto finalmenccaiudicarea!
sicuro , non estersrfatto altronde, che dalle parolc di Monsignor Giouio nel
principio del Ragionamento suo delFImprese,oue,comc qui auanti nel ^rh
mo Capitolo s’è veduto, mettendoleconditioni, chelor si ricercano, mette
pur quest’vna, cioè cheelle nonvogliono, ònonricercanofigurevmane.Et
ristrettomi poi à considerar parimente3 onde questacosì strana opinione sia
nara in esso Monsignor Giouio,persona cosìrara & eccellcnte, sono stato final
mentecostretto àrisoluermi di credere,checiòsia auenutOj perche in eft'etto
egli, tutto impicgato in altri suoi continui studijj& principalmente in quello
dcll’lstorie , chel’ han fatto veramenteimmortale, si mcttesse à trattarquesta
cosa deli’lmprcse, come pervnospasso d’ore straordinarie, &di fuggir'ilcal-
do di quei giorni, chc le raccolse, sì come egli stesso dice nel suo principio. Et
checiòlia verOj choegli attendesse à raccorreò narrarl Imprese vsatefinoà i
suoitcmpi da questo & da quello, più che à farui studio , & consideration so-
pra li vede, cheei nemette moltc di persone assai vili, mokene lodaper bcl-
lissime,che non vaglion nulla , &inmolte contradicecglistesso alle regole
sue, &particolarmente à questa dellefigure vmane; vcdcndosi,che non so-
Jamcnte ne narra , ma ancora ne lauda per bellilsime alcune, le quali pur sono
con figure vmane, sì comeè quella diLodouico Sforza, cheera vn Moro , il-
quale fcopett^ua \naDonna Cosìquell’altra, che eglidiceessercstata ritro?
uata da lui, per vn Signor fuo amico, la quale era vn’Imperatore, in v;n carro
Trionfale, N appresso gli andauavn seruo , col Motto , S e r v v s curru
portatur eodem . £t supremamcnte lauda pcr bellissima quella del gran Co*
ì'imo dc’ Medicijiaqual diceessere statavna Donna ,che rapprcsentaualaCic-
tà di Fiorcnza, assiia (opra vna sedia , col giogo sotto i piedi. Nel che si può
veder chiaramcnte, quanto sidebbia dar poca, ònullafede aHautorità d’vna
legge, la quale ii veggia poi, non vna volta sola, ma molte rotta , ò non os-
scruara da colui medesimo, chei’ha data . Maperchepotrà pur auenire , che
qualcuno darà qualche regola , la quat sarà veramentc buona ,& mttauia le
cgiinon l’osseruerà sarà colpa sua,& non però la legge rcsterà d’esscr buonaj
pcr questo in si fatti casi si deue andar discorrendo con ie ragioni, per vederc s
l'c tal lcgge in sestessa siabuonaòno . llchevolendo noi quifar’ora, sopra
questa regola,ò precetto,ò leggedclGiouio di non mettere neliTmpresèfigu-
ravmana, connicn primieramcnte dire, che egli raucfìcdctto, ò per auto«
rità & esscmpio altrui, ò pcr chiara & marufesta ragionc, che mouesse il giu-

dicio
 
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