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https://doi.org/10.11588/diglit.27713#0138
CARLO QVINTO
IMPERATORE.
V E S T a Impresa, La Qv a l D a G i a' mol-
totempo èfatta gloriola pertutto ilmondo, iohouoluto
lasciar così nel diiegno, & nelle parole,co'me ueggio,che el-
lacgiàquah diuolgata per ogniluogo. Maper coloro,ài
quali perauenturafolTe bisogno di ricordarlo, non ho dare
star dt dire, come quel grande Imperatore,di chi ella fu non
cosìlafece conle parole. P l v s Vltra, tuaconTLFS OVTBJL^
che son parole Borgognone,ò Francesi. Percioche cosl stando in lingua Bor-
gognona, ò Francese‘P/wOwn'e,elle uengono à star bene, Sc leggiadramente.
La oue dicendoTlus vltra, & tenendosi per Latine, non sarebbono ne buo-
ne Latine,ne d’altralingua esiendo co(a notisiìma,che nella pura Iingua Lati-
na quelledueuoci Tlus, & vltra, non posion congiungersi , ò incorporarsi
insieme nel significato, sì come ancora non si dirà TÌus ^ipud, ò Tlus Citra ,
Tlus lAnte, Tlus Extra,Tluslnter,Tlus Supra, & finalmente nmna di tutte i’al-
tre. Nè è però gran marauiglia, se i pittori,ò Scoltori Italiani, ò altri, che non
intendesiero la lingua Bcrgognona,òJa Latina,l’abbian làtto parlar’ à lor mo-
do,& parendo loro,che, Tius, fosie pur Latina, s’imaginasierpoi, cheOutre,
fusie scorrettion di scrittura;onde si mettellero à voler correggerle in Tlus vl-
tra. Nonè, dico, granmarauigliachequestosiaauenutonei Pittori de’tem-
pinostri, quandolalinguaLatinaècosiintermesià nel commun’uso, poiche
ueggiamo, chenei tempiantichi,quand’elIaeracommunissimain uso, &nel
colmo dellasuacoItura,sicommetteuanoerroridiscrittura, &di linguamol-
to maggiori, che non è questo, sìcome appare per ìnfinitePietre, Archi, Se-
polture,oc altre tai cose antiche,ma molto più in infinite medaglie di grandis-
lìmi Principi, Scancordi molteCittàpubliche. Etil medesimoancor siue-
de delle Greche,notabilissimamente scorrette di lettere,& di parole.Et se pari'
menteil medesimosi posia ueder’ oggiinmoltissimePietre, Sepolture, Li-
bri,&altretai cose, fatteancorperordine,& à spesedi personeillustri,ma
particolarmente in molte medaglie,&monete di questi tempi, iolascio à chi
pur n’auasieuoglia, l’andarlerimirando , Sc riconoscendo dase medesimi. Il
che, come de’ Latini antichi,& Greci ho già detto,così ancor’è da dire,non es-
ser di moltamarauiglia ne’ tempi nostri,comenon saràancor nei futuii, poi-
che delle cose di dottrina, Sc di lettere, le quai pallàno per le mani di perlone
senza lettere, & senza dottrina, saria piu tosto da marauigliarsi, se si facestero
tnteramente bene, che al «mtrario. Et in quanto poi al particolar di questo
Tlus Vl-
IMPERATORE.
V E S T a Impresa, La Qv a l D a G i a' mol-
totempo èfatta gloriola pertutto ilmondo, iohouoluto
lasciar così nel diiegno, & nelle parole,co'me ueggio,che el-
lacgiàquah diuolgata per ogniluogo. Maper coloro,ài
quali perauenturafolTe bisogno di ricordarlo, non ho dare
star dt dire, come quel grande Imperatore,di chi ella fu non
cosìlafece conle parole. P l v s Vltra, tuaconTLFS OVTBJL^
che son parole Borgognone,ò Francesi. Percioche cosl stando in lingua Bor-
gognona, ò Francese‘P/wOwn'e,elle uengono à star bene, Sc leggiadramente.
La oue dicendoTlus vltra, & tenendosi per Latine, non sarebbono ne buo-
ne Latine,ne d’altralingua esiendo co(a notisiìma,che nella pura Iingua Lati-
na quelledueuoci Tlus, & vltra, non posion congiungersi , ò incorporarsi
insieme nel significato, sì come ancora non si dirà TÌus ^ipud, ò Tlus Citra ,
Tlus lAnte, Tlus Extra,Tluslnter,Tlus Supra, & finalmente nmna di tutte i’al-
tre. Nè è però gran marauiglia, se i pittori,ò Scoltori Italiani, ò altri, che non
intendesiero la lingua Bcrgognona,òJa Latina,l’abbian làtto parlar’ à lor mo-
do,& parendo loro,che, Tius, fosie pur Latina, s’imaginasierpoi, cheOutre,
fusie scorrettion di scrittura;onde si mettellero à voler correggerle in Tlus vl-
tra. Nonè, dico, granmarauigliachequestosiaauenutonei Pittori de’tem-
pinostri, quandolalinguaLatinaècosiintermesià nel commun’uso, poiche
ueggiamo, chenei tempiantichi,quand’elIaeracommunissimain uso, &nel
colmo dellasuacoItura,sicommetteuanoerroridiscrittura, &di linguamol-
to maggiori, che non è questo, sìcome appare per ìnfinitePietre, Archi, Se-
polture,oc altre tai cose antiche,ma molto più in infinite medaglie di grandis-
lìmi Principi, Scancordi molteCittàpubliche. Etil medesimoancor siue-
de delle Greche,notabilissimamente scorrette di lettere,& di parole.Et se pari'
menteil medesimosi posia ueder’ oggiinmoltissimePietre, Sepolture, Li-
bri,&altretai cose, fatteancorperordine,& à spesedi personeillustri,ma
particolarmente in molte medaglie,&monete di questi tempi, iolascio à chi
pur n’auasieuoglia, l’andarlerimirando , Sc riconoscendo dase medesimi. Il
che, come de’ Latini antichi,& Greci ho già detto,così ancor’è da dire,non es-
ser di moltamarauiglia ne’ tempi nostri,comenon saràancor nei futuii, poi-
che delle cose di dottrina, Sc di lettere, le quai pallàno per le mani di perlone
senza lettere, & senza dottrina, saria piu tosto da marauigliarsi, se si facestero
tnteramente bene, che al «mtrario. Et in quanto poi al particolar di questo
Tlus Vl-