4*6 DI MANOLIO BOCCALI.
rotìa sopra la tesca, alquarto rileuata 3 ò sorpesa in alto. Et, ancorcEe, perefìer
tàì’Arme molto antica, sia cosa molto difficile à poterne comprendere il si-
gnisicato neikmentediqueiprimi, cheli trouarono, tuttauia sipotnacon
siderare , che esiendogii anttchi progenitori diquesta famiglia sbti gran Si-
gnori nelia M o r e a , corae si leegeper molte ifiorìe , uoìesfer con quei
due Lcorsi inttnderforseduefratelli, ò padre, & figliuolo,ò:uocero,&geire-
ro ,ò aue cognatqche allora li ntroualsero uniti di fortuna, & d’animo,come
ioh ceppi di queilaCasa , & aspiralsero insieme ad accrescer tanto lo splendo
re,&]oSaro loro,chelo deuesiero ridurre in Regro. O aìtrotal pensiero
ehber q.'ei,che daprincipio la ritrouarono.Ma , comunqucsia dell’interpre-
tatione, & inrcmione dell’Arme, dico,che il L t o n e non solamcnte da’
Foeri, & daNaturalish, & Filosofi, ma ancora nelle sacre lettere è posto per
animaledi molta dìgn.;tà,& di molta stima. Onde Omero rafìòmiglia quei
iuoi gran Re al Leonc. Et in vniuersale i Poeti , & ancor gl Islorici scrifìero di
quel imracolosoLeoneNcmco, ai qualcniuno senonErcoIe sigliuol diGio-
ue , potè rehslere, & alsermano, che gli era caduto in Terra dal Cielo della
Luna. CliEgittÌj poi, popoli tanto celcbrati pcrla sapientia loro, aueanoi
Leoni m tanta uer.eratione, che, oltre all’auer da essinominata una Cìttà lor
principale, chetu la famosissima Leontopoli, adorauano i Leoni
gli teneano nei Tempio Ioro « Nel qual Tempio erano lunghi spatijdi luo-
ghi, da poterli quei Leoni esssercitar correndo , & combattendo ,& à ciascun
d’essi esponeuano ognigiorno un Vitello , natural nemico suo, col qualeil
Leoneda principio si trafiullaua combattendo seco, & poi in ultimoselo
mangiaua. Gli Astrologi hanno riconosciuto, ò trouato ilLeone in Cielo
per valoroso, & potente sègno,onde passi il Sole. I Filosofi l’hanno laudato
per animal sommamentc igneo,ò di complessione,&natura di fuoco,Ia qual
tengono per Ia più nobiIe,che polsa darsi.Onde dicono, chelapiù nobile, <5c
ciiuina parte dcìrhuomo,cioèhaninia,sia di natura igneaj&. conseguentemen-
te di natura ceIcstc,comen‘a molt’altris’ha in Vergilio, non men Filosofoj chc
Poeta,quando parlando de gii animinostri disfe,
Igneus esì ollis vigor , & cpiesìis origo.
' Ecperquefta igneanaturadel Leone,gli Egittij lo teneanper sacro parti-
colarmente à Vulcano, tenuto dagli antichi per Dio delfuoco. Et afferma-
no ancora, cheperò il Sole,quando è nel detto segno del Leone , ha maggior
vigorc .& maggior forza,chein tutto l’anno.Et finalmente in quanto à i Poc-
ti, & Filosòfi bastidi chiuder questo proposito con quello del grande Em
pedocle,
E’vQtipcr/'Se' Ke'oVTes òpnK&%iès xiitsX£utvvaz
Ui 'vovT*u,S'a,$vcu S i'vt Se vSpeàty tivKÒ(xoitriv.
Oue si vedcjdie egli afferma,comefra lc piante il Lauro, & fra g'ii anima-
li il Leone sieno i più degni,& i più eccellcnti,ò nobili.Et finalmente, Iascian-
do di ricordarc,come vniuersalmente il Leonevien lodato per valoroso ,per
gcneroso , & magnahimo, abbiamo , chenelle sàcrclettereprimicramenteil
Profeta inspirito,6> poinellasua Àpocalisse, 5an Gouanni, attribuiscono il
Leoncà vno de’quattro Scrittoridcl Santo Euangclio del Signornossro ,&
poi particularmentelanustra Chiesal’attnbuisccà San Marco.Etancorali-
stefìo
rotìa sopra la tesca, alquarto rileuata 3 ò sorpesa in alto. Et, ancorcEe, perefìer
tàì’Arme molto antica, sia cosa molto difficile à poterne comprendere il si-
gnisicato neikmentediqueiprimi, cheli trouarono, tuttauia sipotnacon
siderare , che esiendogii anttchi progenitori diquesta famiglia sbti gran Si-
gnori nelia M o r e a , corae si leegeper molte ifiorìe , uoìesfer con quei
due Lcorsi inttnderforseduefratelli, ò padre, & figliuolo,ò:uocero,&geire-
ro ,ò aue cognatqche allora li ntroualsero uniti di fortuna, & d’animo,come
ioh ceppi di queilaCasa , & aspiralsero insieme ad accrescer tanto lo splendo
re,&]oSaro loro,chelo deuesiero ridurre in Regro. O aìtrotal pensiero
ehber q.'ei,che daprincipio la ritrouarono.Ma , comunqucsia dell’interpre-
tatione, & inrcmione dell’Arme, dico,che il L t o n e non solamcnte da’
Foeri, & daNaturalish, & Filosofi, ma ancora nelle sacre lettere è posto per
animaledi molta dìgn.;tà,& di molta stima. Onde Omero rafìòmiglia quei
iuoi gran Re al Leonc. Et in vniuersale i Poeti , & ancor gl Islorici scrifìero di
quel imracolosoLeoneNcmco, ai qualcniuno senonErcoIe sigliuol diGio-
ue , potè rehslere, & alsermano, che gli era caduto in Terra dal Cielo della
Luna. CliEgittÌj poi, popoli tanto celcbrati pcrla sapientia loro, aueanoi
Leoni m tanta uer.eratione, che, oltre all’auer da essinominata una Cìttà lor
principale, chetu la famosissima Leontopoli, adorauano i Leoni
gli teneano nei Tempio Ioro « Nel qual Tempio erano lunghi spatijdi luo-
ghi, da poterli quei Leoni esssercitar correndo , & combattendo ,& à ciascun
d’essi esponeuano ognigiorno un Vitello , natural nemico suo, col qualeil
Leoneda principio si trafiullaua combattendo seco, & poi in ultimoselo
mangiaua. Gli Astrologi hanno riconosciuto, ò trouato ilLeone in Cielo
per valoroso, & potente sègno,onde passi il Sole. I Filosofi l’hanno laudato
per animal sommamentc igneo,ò di complessione,&natura di fuoco,Ia qual
tengono per Ia più nobiIe,che polsa darsi.Onde dicono, chelapiù nobile, <5c
ciiuina parte dcìrhuomo,cioèhaninia,sia di natura igneaj&. conseguentemen-
te di natura ceIcstc,comen‘a molt’altris’ha in Vergilio, non men Filosofoj chc
Poeta,quando parlando de gii animinostri disfe,
Igneus esì ollis vigor , & cpiesìis origo.
' Ecperquefta igneanaturadel Leone,gli Egittij lo teneanper sacro parti-
colarmente à Vulcano, tenuto dagli antichi per Dio delfuoco. Et afferma-
no ancora, cheperò il Sole,quando è nel detto segno del Leone , ha maggior
vigorc .& maggior forza,chein tutto l’anno.Et finalmente in quanto à i Poc-
ti, & Filosòfi bastidi chiuder questo proposito con quello del grande Em
pedocle,
E’vQtipcr/'Se' Ke'oVTes òpnK&%iès xiitsX£utvvaz
Ui 'vovT*u,S'a,$vcu S i'vt Se vSpeàty tivKÒ(xoitriv.
Oue si vedcjdie egli afferma,comefra lc piante il Lauro, & fra g'ii anima-
li il Leone sieno i più degni,& i più eccellcnti,ò nobili.Et finalmente, Iascian-
do di ricordarc,come vniuersalmente il Leonevien lodato per valoroso ,per
gcneroso , & magnahimo, abbiamo , chenelle sàcrclettereprimicramenteil
Profeta inspirito,6> poinellasua Àpocalisse, 5an Gouanni, attribuiscono il
Leoncà vno de’quattro Scrittoridcl Santo Euangclio del Signornossro ,&
poi particularmentelanustra Chiesal’attnbuisccà San Marco.Etancorali-
stefìo