ÌL CONTE FRANCESCO SFOR7 ..
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Tria che conoscer ei potejje iMoflri
Yincerli incominciò, perche due serpi
than le crefte ju'l capo,con le bocchc
Venian uerj'o di hà ; contra de' qualì
Brancolando st mejseil sanciullino,
Con intrcpidopetto riguardando
Quegli occhi ardenti de' maiigni serpì;
Et Ftendendo le mani inueìjo loro >
Quafì come fcher^ando, quelliprese
Con quei nodi, c’hor son tanto robuHi »
Et con la mano tenera sì flrinsc
Che strangolò leuenenose fiere.
Etcon glianni auanzandotuttauiainrobuslczzadi mcmbra ,
tendo nella Palude Lernea con l’Idra, la superò ; della quale
pnr Seneca dice,
Che i sieri Moftri,eÌ nnmerojò male
Della Lernea palude ; pur al fine
Col soco uinfe,&l'infegnò morire .
EtVirgilio parlando della morte del Leone Nemeo disse,.
Dalle robusie braccia morìogiacey
E'igran Leon Tpemeo, siero, & orrendo .
Di maniera,che con stupendo progrest'o di valore terminate gloriosame-
tequelletanre fatiche, & quellelmprese,che sonooggimai communi, &
note à tutti glikuomini,& purgato ilMondo da’ ladri,& da’ Tiranni,pas
satosenein Africa,& abboccatost con Atlàte,dicono,chesoccorrestequel
famosissimo uecchio cost pregato da lui sott’entrando al grauissimo pe-
sodelCielo. Laqual cosa consideratada Atlante,&accettata con supre
mo stupore, vogliono anco,che io creaste Sacerdote di Amone,& corona
tolo di Quercia,di Gramigna,& di Lauro,interponeste fra le corone i pre
tiost Meligranati,& Melicotogni,& datogli nome di Domatore di Mostri
(come dice Lattantio ) onoreuolissimamentelo licentiaste. Ma partitosi
Èrcoled’Africa, & conducendo in varij paesi nuouecolonie, dicesi, che
edificasse molte Città,&dal nome proprio,& dallTmprese sue, diuersa-
mente si denominasiero poi ',frale quali principalissima fii nellltalia,&
neilaRomagna Cotignvoia, cosinominatasidaiCotogni della
suaCorona. La qual città ne’ tempi antichi riuscita riguardeuole per la
oppcrtunità,& amenità del sito, produsiein varii tempi molti huomint
illustri; ma esposta poi ad vn’istestàfortuna con lealtreCittàdTtalia, fu
in gran parte destrutra da’ Goti,& dall’altre barbare genti, con notabilis
simodanno de’suoi Cittadini;iqualicestàtainfine(opur intepidatasi
la repentina furia de’ Bsrbari,cominciarono àriedificare la propria pa-
tria, & concorrendotii da più luoghi d’italia delle genti si riabitò molto
felicemente; & sè bene, per alcune fatrioni di quei popoli, seguì tra loro
qnalche danno,6c la Città in particolare restò lacera,& rouinata; fiinon-
dimeno nd 1276. da sorIinesi,& Faentini rimestà in piedi,& accerchia-
ta di mura da Giouanni Auenco Inglese,Consalonìeri di SantaChiesa,
E don>
combat-
parlando