Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Studi e materiali di archeologia e numismatica — 1.1899-1901

DOI Artikel:
Patroni, G.: Due anfore ruvestine del Museo Nazionale di Napoli
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9015#0071

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
DUE ANFORE RU VESTINE DEL MUSEO NAZIONALE DI NAPOLI.

Lo pitture vascolari edite più innanzi figg. 1 a, h ; 2 a, b ornano le spalle
di due anfore ruvestine del già Museo Borbonico (Vasensammlungen zu
Neapel n. 2416 e 2418). Queste anfore sono anzitutto molto importanti per
lo stile: esse appartengono alla serie dei primi vasi a figure rosse eseguiti
in Apulia con la piena conoscenza della tecnica greca e dietro i modelli
attici. Di tale stile è in certo modo nota finora la sola rappresentanza
principale di un' hydria esistente al Museo provinciale di Bari, ma pub-
blicata in modo da non rendere, con la fedeltà desiderabile, il carattere del
disegno (Arch. Zeitung 1883 tav. VII). Nella mia memoria « La Ceramica
antica ned' Italia meridionale » p. 34 sg. furono pubblicate in zincografia le
vedute d'insieme dei due vasi, che qui si ristampano con i medesimi clicliés
figg. 1 e 2 ; ma esse non riproducono i particolari in maniera apprezzabile,
specialmente nella parte convessa che forma le spalle dei vasi. Nulla quindi
è tolto alle nostre rappresentanze di quel pregio che si appartiene a mo-
numenti inediti, i quali per di più ci mettono sotto gli occhi uno stile, ossia
qualità artistiche di forma e di concetto, proprie ad una speciale pro-
duzione cui finora si era posta poca o nessuna attenzione. Ho preferito
dare, in luogo di disegni tradotti, che sempre perdono alquanto del ca-
rattere dell'originale, zinchi tratti da lucidi ricavati direttamente dal-
l'abile disegnatore sig. Orazio Amici, dove qualche incertezza nel cluctus
delle linee e negl' inevitabili tagli ed aggiustamenti della carta alla forte
curvatura della superficie del vaso, è di gran lunga compensata dalla fe-
deltà e freschezza dell'impressione'.

È facile osservare quanto lo stile di questi vasi sia ancora strettamente
dipendente dai vasi attici della seconda metà del secolo V a. Cr. Il mo-
tivo del giovane con la gamba alzata e col piede appoggiato ad un rialto,
che nelle nostre rappresentanze ricorre più volte, ha un' intima parentela
con le pose che si attribuiscono all' arte di Polignoto, e che ,da quella
passarono nella ceramografia2). Il panneggio della prima donna a sinistra

') La sola rappresentanza di Uellerofonte,
2r?, è già pubblicata in Dubois Maison-

neuve, Introd. tav. 69, donde Inghirami, Gali.

omer. I 33 ; ma sono riproduzioni poco fedeli,

che del resto nessuno aveva pensato di riferire
al primo stile greco-apulo.

2) Vedi p. cs. la figura di Klytios nel vaso di
Midia, Klein, Vasen mit Mcistersignaturen, p. 203.

Stilili e materiali di archeologia e numismatica Voi. I.

8
 
Annotationen