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Studi e materiali di archeologia e numismatica — 1.1899-1901

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Pellegrini, Giuseppe: Fregi arcaici etruschi in terracotta a piccole figure
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https://doi.org/10.11588/diglit.9015#0101

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FREGI ARCAICI ETRUSCHI IN TERRACOTTA A PICCOLE FIGURE

Fra gli oggetti più notevoli dovuti alle feconde e importantissime
esplorazioni archeologiche, che il pittore signor Riccardo Mancinelli ha
intrapreso da varii anni sulle Sparne di Poggio Buco, presso Pitigliano,
in provincia di Grosseto, occupano certamente il primo posto i fregi in
terracotta qui riprodotti nelle figg. 1-3 per gentile concessione del loro
scopritore.

Dando conto nelle Notizie degli scavi del 1896, p. 263 e sgg., dei tro-
vamenti avvenuti in quella località nel 1894-95, dimostrai come sulle
Sparne di Poggio Baco era esistita un' antica città etrusca, che ora, date
le nuove e molto più proficue scoperte fatte, pare possa identificarsi con
Statonia, città più volte menzionata negli scrittori romani e greci del pe-
riodo repubblicano e imperiale1.

Per i caratteri stilistici i fregi di Poggio Buco vanno riferiti alla fine
del sec. VI a. C, epoca che coincide con il maggior fiorire della città, che
quivi ebbe sede.

Le circostanze di trovamento hanno posto fuori di dubbio ch'essi ave-
vano servito a decorare le parti interne, ovverosia le celle, di un tempio ~ ;

') Intorno alle nuove scoperte archeolo-
giche fatte a Poggio Buco nel 1896-97, è in
corso di stampa un mio Rapporto da inserirsi
nelle Notizie degli Scavi, dove sono esposte
anche le ragioni a favore dell' identificazione
di Poggio Buco con Statonia. Rimando ad esso
il lettore che desiderasse avere maggiori rag-
guagli su questo soggetto.

2) E noto l'uso comune anche in Grecia cnel-
l'Italia Meridionale di adornare in siffatto modo
l'interno non solo dei templi ma ben anco delle
case. Per riferirmi soltanto a monumenti contem-
poranei ai nostri fregi, tutti gli illustratori sono
d'accordo nel riconoscere un impiego simile per la
splendida lastra fittile di pretto carattere greco,
con rappresentazione di un carro a due cavalli
montato dall'auriga e dal relativo guerriero, che
dalla Collezione de Luynes passò al Gabinetto
delle Medaglie di Pai'igi, e che si ritiene gene-
ralmente di provenienza dall' Italia Meridionale,
sebbene se ne ignori il luogo preciso di rinve-
nimento: cfr. Gaz. Arch. 1883 tav. 49 = Babclon,
Cabinet des Ant. tav. IV; Daremberg-Saglio,

Diction. I p. 1636 fig. 2205. Di altre lastre si-
mili per la forma e per la destinazione, rinve-
nute in Grecia e nelle Isole, verremo parlando
nel corso di questo lavoro.

La relazione stilistica dei fregi di Pog-
gio Buco con la decorazione fittile delle parti
esterne del tempio è data da un frammento di
tegolo formante il sima dell' edificio ed esi-
bente una cornice baccellata, identica a quella
dei fregi, sopra un campo rettangolare liscio,
munito a distanze uguali di mascheroni di ti-
gre a fauci spalancate, che servivano per lo
smaltimento delle acque del tetto. Merita di
essere rilevato come un frammento analogo, ap-
partenuto anch'esso evidentemente a un tegolo;
è stato altresì rinvenuto fra i resti dei fregi
veliterni, di cui ci occupiamo distesamente a
p. 99 sgg. (Esso può vedersi riprodotto nella
fotografia della tavoletta del Museo di Napoli,
coi frammenti veliterni, n. d'inventario 1031;
non che nel frontispizio di alcuni esemplari del
Carloni-Becchetti, Bassorilievi volsci ec.)

Del resto io penso che fregi del genere di
 
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