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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 2
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Egidi, Francesco: Le miniature dei codici Barberiniani dei "documenti d'amore", [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0116

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LE MINIATURE DEI CODICI BARBERINIANI

DEI « DOCUMENTI D'AMORE »

(Continuasi', -e fine. Vedi fascìcolo precedente pag. i).

LLA rappresentazione di Constantia — e ad essa soltanto — il poeta
ha destinato due miniature : l’una 1 che ci mostra la donna con
tutti gli attributi che la caratterizzano, l’altra che ce la presenta
nel momento in cui è elevata al cielo.1 2

In quattro modi specialmente si può rompere la costanza : con
le profferte di danaro e di potenza, con le minacce, con le lusinghe,
e, infine, con « non ben ordinata benvoglienga »; 3

« Lo primo rapresenta quel dal grembo,
secondo quel ch’anrena,
tergo in sonar sua pena,
quarta che straccia a securanga il lembo. »4

I quattro insidiatori di Costanza portano nella miniatura di B i nomi di corruptor, superhus,
blanditor, consanguinea. Più graziosa fra tutte la figura del blanditor, che esprime col suono
d’una mandola i suoi tristi lai, ed ha la testa chinata, per denotar l’abbandono. Ma Costanza,
che ha una corazza al cuore ed in mano un libro, in cui è scritto: in vanum laborant qui
quemnt mentem meam,

«... vogliendo il suo nome seguire,
di tutti non curando
legge chinata stando ;

armato à ’l quor, che ben sai che vuol dire,

Porta di donna vedova sua veste,
perch’ io 6 più trovata
fermega in vedoata
e son allei tay vertù più richeste. » s

È certo che qui s’ha l’allegoria della virtù della Costanza. Ma non si potrebbe anche scorgervi
la figurazione di donna Costanza, l’ispiratrice dei versi del Barberino? Parrebbe che si possa
dileguar subito il dubbio a leggere nelle chiose questa domanda, che il Barberino suppone
gli si rivolga: « die michi que vidua fuit illa». Ma sentite che risposta degna della Sfinge
incomprensibile: « dico tibi et dare i£ fuit quedam vidua et est que non erat vidua (£ tacta
erat sed intacta (£ virgo erat nec illius virginitas nossebatur (£ caruit marito (£ maritum
habebat », e così di seguito; ed eccone la descrizione: « capilli sui aurei semperque velati
ut ex modico circa aures spetiositatem colligeremus illorum <£ oculi adeo propter honestatem
eius tenebantur depressi. . . collum eius et pectus coperiebat honestas C et usque ad pedes

1 Carta 57-A.

2 Carta 6o-n.

5 Ediz. Ubaldini, pag. 174, v. 8.

4 Ibid., ibid., vv. 9-12.

5 Ibid., ibid., vv. 13-20.
 
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