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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 2
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0220

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MISCELLANEA

SPIGOLATURE.

Due nuovi quadri di Ercole de’ Roberti nel
Museo del Louvre. — In questi giorni è stata pub-
blicata, in una nuova edizione, l’elegante catalogo del
Museo Nazionale del Louvre, compilato dall’illustre
suo direttore Georges Lafenestre e da Eugène Rich-
tenberger. Tra le altre aggiunte, va notata quella
relativa ai quadri che la baronessa Nathaniel de Roth-
schild lasciò per testamento alla grande istituzione
francese. Intorno a due di quei quadri, indicati come
di sconosciuti maestri della scuola ferrarese del se-
colo xvi, ci piace di richiamare l’attenzione degli stu-
diosi. I due quadri formavano parte d’ una stessa
ancona d’altare, forse la fiancheggiavano o ne ador-
navano la predella, come lascerebbe supporre il fatto
di vedere i due santi entro nicchiette. San Michele
eroico, vestito come un antico guerriero, con l'ab-
bondante chioma agitata dal vento ; Sant’Apollonia,
col bel rosso della tunica su cui cade l’ampio manto
verde, dorato nelle parti in luce. Tutto ricorda il fare
proprio del caposcuola ferrarese Ercole de’ Roberti,
il suo disegno fine, sottile e il suo colore smaltato.
Si osservi la corazza del San Michele, che s’adatta
alle sue forme, si calca sulle forme del suo tronco ;
così come nelle figure di Bruto e Collatino del fram-
mento di cassone della galleria estense in Modena, e
più specialmente nella figura d’uno sgherro nel di-
segno della collezione His della Salle nel museo del
Louvre. L’atteggiamento del San Michele corrisponde
con quello di un armigero nel disegno della Crocejìs-
sione del museo di Berlino ; e la Santa Apollonia con-
serva il tipo muliebre dalle strette tempia della Ver-
gine in trono della Galleria di Brera, finanche della
donna che canta nel quadro del Salting a Londra.
Tutto, del resto, corrisponde alla maniera di Ercole
de’ Roberti, le lumeggiature d’oro de’ manti, la dili-
genza degli ornati, delle ageminature della corazza
del San Michele, le piegoline strette delle sottovesti,
quelle più larghe e spezzate delle sopravesti. Il San
Michele tiene ancora dell’irta modellatura di Cosmè,

maestro di Ercole; e la Santa può fare riscontro a
quelle che assistono la Vergine nella grande ancona
di Brera, a cui questi quadretti sono prossimi di forma
e di tempo.

A. Venturi.

Una tavola della gioventù di Pietro Alamanni. —

Il dipinto su tavola, che misura m. 1.24 di lunghezza
e m. 0.67 di altezza era, a quanto appare, una predella
d’altare della chiesa dei francescani a Monterubbiano
delle Marche in provincia di Ascoli Piceno. Rappre-
senta in alto il Cristo in atteggiamento di benedire,
seguito dai quattro evangelisti, e da un discepolo o
apostolo.

A capo alla tavola in tre linee si legge la seguente
iscrizione di carattere gotico :

X>t Sijti biutrta prouiberttta papae (Quarti et bie jjti nen-
sts ^ebruarii l|oc opus fecit fieri 3°attues... || Sancisci
cunt fyac pacto, quob ©uarbianus et fratres sint obligati
ej contractu bicere missam bis ebbomata || De rogatu Eu-
ttu; (Suarbtanatus fratris Illativi be litoide Nubiano,
petrus 211m’ be (Ebjoetbei.

L’ultima parola, come si comprènde, è molto im-
portante, perchè significherebbe o il luogo natale di
questo pittore alamanno o tedesco.

Che questa tavola sia opera del pittore, che gli sto-
rici della pittura e le cronache ascolane, chiamano Pietro
Alamanni non pare si possa porre in dubbio ’ Chiunque
l’ha osservata, come il cav. A. Anseimi, R. ispettore dei
Monumenti delle Marche, e il cav. Giulio Gabrielli, di-
rettore della pinateca di Ascoli Piceno, vi ha imman-
tinente e con ogni certezza riconosciuto lo stile pittorico
dell’Alamanni e del maestro di lui : Carlo Crivelli.

Vero è che gli altri quadri conosciuti e firmati di
questo allievo del Crivelli recano il nome Alamanni,

1 Amico Ricci (Memorie storiche ecc. I, 219) ricorda parecchie
tavole eseguite dall’Alemanni per la chiesa di Monte Rubbiano.
 
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