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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 2
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Colasanti, Arduino: L' esposizione internazionale del bianco e nero in Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0137

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ARTE CONTEMPORANEA

L'ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DEL BIANCO E NERO IN ROMA.

ENTRE alla mostra della Promotrice si è voluto quest’anno dare
un carattere di serietà e d’importanza maggiore, istituendo una
giuria di accettazione alla quale, pur dopo i risultati ottenuti,
sarà sempre da muovere il rimprovero di una longanimità ecces-
siva, con l’Esposizione internazionale del bianco e nero, svilup-
pando e compiendo una iniziativa che già aveva dato felici
prove a Venezia e altrove, si è fornito agli artisti non meno che
alla critica un soggetto notevole di studio e di considerazioni.

Allorché dieci anni fa il Ministero della pubblica istruzione
bandì un concorso a premio fra gli autori di acqueforti, da più
lati si levarono aspre proteste. Dato l’enorme sviluppo dei mezzi
meccanici di riproduzione, i quali talvolta riescono a rendere fino i valori cromatici degli
originali, in questo rapido perfezionamento della fotografia che a grandi passi si avvicina
alla soluzione del gran problema del colore, perchè — si diceva — sforzarsi in vani tenta-
tivi per infondere nuova vita in un’ arte che oramai dalla stessa fatalità del progresso e
dell’evoluzione appare inesorabilmente condannata? L’uomo non è una macchina e, per
quanto egli si sforzi di rendere obbiettivamente il modello che gli è posto dinanzi, per quanto
voglia sacrificare la propria personalità all’esattezza e alla precisione, non riuscirà mai a
dimenticare certe abitudini della mano e quel modo particolare ad ognuno di percepire le
forme e le proporzioni. Anzi, quanto maggiore sarà il suo valore, quanto più perspicui saranno
i suoi meriti artistici, tanto meno i suoi occhi sapranno adattarsi alla modesta virtù degli
obbiettivi fotografici.

Non ci sarebbe da ridir nulla su queste osservazioni, se esse non avessero il difetto di
considerare soltanto un lato del problema. Non tutte le incisioni e le stampe domandano
alle arti maggiori i loro modelli, e, per persuadersene, senza tener conto della odierna espo-
sizione, basterebbe aver considerato le mostre che da qualche anno a questa parte si son
succedute nel Gabinetto delle stampe annesso alla Galleria Nazionale di arte moderna in
Roma. Molti motivi che le arti maggiori disdegnano, sono amorosamente raccolti dai cam-
pioni del bulino e dell’acquafòrte, onde non solo quest’Esposizione del bianco e nero è
l’indice più significante che si potesse desiderare dell’attuale condizione dell’arte, sì che tutti,
può dirsi, vi si comprendono artisti e indirizzi, non soltanto offre il modo di constatare
tutti i progressi della tecnica, tutte le risorse che le più diverse espressioni della grafica
hanno saputo trarre dalle scoperte della scienza, ma ci permette di riscontrare quei diversi
atteggiamenti psicologici che rispondono ai nostri vari stati d’animo, alle nostre facoltà intel-
lettuali e sentimentali, alle nostre abitudini, alle generali manifestazioni e alle tendenze della
coscienza collettiva. E, per persuadersene, basta passare dalla eleganza francese, in cui pre-
 
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