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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 3
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Bibliografica artistica
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0360

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BIBLIOGRAFIA ARTISTICA

6.

Inventari di monumenti d’arte, cataloghi di Musei e Gallerie
guide nazionali e cittadine, illustrazioni di luoghi.

E. Rtdolfi: Le Gallerie di Firenze. (Estratto
da Le Gallerie nazionali italiane. Per cura
del Ministero della pubblica istruzione. Vo-
lume V). Roma, 1902.

Incomincia il benemerito direttore delle Gallerie
fiorentine col dare un elenco sommario delle opere
che facevano parte della Galleria dell’Arcispedale di
Santa Maria Nuova e che con legge recente furono
acquistate dallo Stato. Parte di questa collezione —
che fu già illustrata dal R. nel IV volume de Le Gal-
lerie nazionali — troverà posto per la sua natura nel
Museo del Bargello; intanto provvisoriamente l’intera
raccolta — che soltanto il capolavoro di Ugo van der
Goes sarebbe sufficiente a rendere illustre — è stata
ordinata in tre nuove sale degli Uffizi.

Venendo a dire degli altri acquisti fatti e dei doni
ricevuti dalle Gallerie di Firenze, il R. ricorda due tele
del Tiepolo che fecero parte un tempo della decora-
zione di qualche soffitto, parecchi disegni, e buon
numero di stampe, di cui alcune colorate; infine otto
dipinti donati dal dott. Arthur de Noè Walker tra i
quali si notano un Cristo che porta la croce del Mo-
rales, un Paggio attribuito al Tiepolo, un’Addolorata
tizianesca e una testa di San Pietro di Guido Reni.

Tratta da ultimo delle principali opere restaurate
recentemente — la grande tela di Rubens, Enrico IV
alla battaglia d’Ivry (l’altra tela dello stesso : L’in-
gresso di Enrico IV a Parigi, era stata già riparata),
una Vergine col Bambino di Giulio Romano e un tondo
della scuola di Lorenzo di Credi — e chiude accen-
nando ad alcuni miglioramenti apportati ai locali della
Galleria d’arte antica e moderna.

Corredano la diligente relazione del R., le foto-
grafie dei due Rubens e del tondo della scuola di Lo-

renzo di Credi, alle quali avrebbe potuto aggiungere
con vantaggio degli studiosi anche quelle dei più in-
teressanti fra i dipinti donati dal dott. Noè Walker.

ett. in.

Giulio Cantalamessa. La R. Galleria di
Venezia. {Estratto da Le Gallerie nazionali
italiane. Per cura del Ministero della pub-
blica istruzione. Voi. V). Roma, 1902.

Meglio che una relazione del movimento operatosi
nella sua Galleria è questa del Cantalamessa una dili-
gente e particolareggiata illustrazione di tutte le opere
d’arte che sono andate in questi ultimi anni ad ar-
ricchire, mercè il suo buon volere e la sua oculatezza,
le sale già colme dei tesori dell’arte veneta.

Di tali importantissimi acquisti è stata tenuta parola
volta a volta nelle colonne di questo periodico nei
corrieri dei nostri corrispondenti da Venezia, ed ora,
senza tornare a discorrere di tutti, ci limiteremo a ri-
cordare l’ancona di Cima, proveniente dalla chiesetta
di San Dionisio a Zerrnen, i due busti dei fratelli
Duodo scolpiti da Alessandro Vittoria, una Corona-
zione dì spine di Iacopo Tintoretto, un tondo di Al-
vise Vivarini, un piccolo ritratto forse di mano di
Filippo Mazzola, un San Girolamo di Jacopo Bassano,
infine quella mirabile Sacra Conversazione degli ultimi
tempi di Palma il vecchio, che è tra gli acquisti più
cospicui fatti in questi ultimi tempi dagli istituti dello
Stato e per il quale tante meritate lodi furono rivolte
al direttore della Galleria di Venezia.

Di singolare importanza inoltre è la scoperta della
firma (senza dubbio autentica) di Giovanni Bellini
dietro una testa di Cristo (n. 87) attribuita finora agli
scolari. La tavola è doppia, formata cioè di due tavolette
uguali unite per i rovesci ; certo queste sono frammenti
di una stessa pittura, forse di una Trasfigurazione del
Bellini ch’era un tempo nella chiesa veneziana di San
Salvatore.
 
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