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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 3
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Colasanti, Arduino: L' esposizione quadriennale di belle arti in Torino
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0357

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3io

ARDUINO CO LASAN TI

dal Piana all’Onetti, dall’Avondo, così felicemente riapparso, al Tavernier, dal Follini e dal
Salassa al Fornara. Completano l’interessante Esposizione regionale le altre mostre collet-
tive del Cavalieri, del Grosso e del Ricci.

Il Cavalieri esce finalmente dalla sua monotonia, e da quella raccolta di quadri, in cui
la varietà della tecnica sempre risponde alla varietà della ispirazione, scaturisce l’immagine di
una costituzione estetica essenzialmente ricca di virtù pittoriche, della facoltà cioè di tradurre
con la linea e col colore ogni moto della mente e del cuore.

Il Grosso dal canto suo torna alla sincerità della prima rivelazione e, mentre presenta

Pietro Canonica: Busto del pittore Alberto Pasini
Torino, Esposizione quadriennale di Belle Arti — (Fotografia E. di Sambuy)

alcuni ritratti di una evidenza e di un rilievo veramente mirabili e tenta l’ispirazione reli-
giosa senza saper uscire dall’accademia, in Rimpianto ci offre uno di quei quadri che non
si guardano senza commozione, per la sincerità e la forza del sentimento onde sono scaturiti.
Scende la notte e le forme perdono la determinatezza dei loro contorni; nell’azzurrina luce
crepuscolare è uno scoloramento di tutte le cose. Appoggiata ad una balaustrata di marmo,
vicino ad una statua, una monaca guarda i fuochi che si accendono nelle ville. Quanto è
lontano quel mondo da lei! Tutti i desideri che non hanno nome, tutte le gioie che non hanno
voce, i dolori senza lagrime, le speranze senza oggetto, i sogni che mai divengono realtà,
tutta questa grande tragedia del sentimento trabocca nel cuore della fanciulla e fa vaneg-
giare nei suoi occhioni l’ombra di una infinita malinconia. Quadro questo veramente notevole
per la schiettezza della ispirazione e per quell’ intima corrispondenza di sentimento che è fra
la figura e il paesaggio,- e che, per la commozione che ne]deriva, assai più che per l’acci-
 
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