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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 2.1899

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Fasc. 1-3
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Wilpert, Joseph: Un capitolo di storia del Vestiario, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24144#0051

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UN CAPITOLO DI STORTA DEL VESTIARIO

cui si servì quando era ancora monaco. Portando questo, non ebbe bisogno àe\Yorarium :
l'uno rese superfluo l'altro. Appena occorre di avvertire che le parole « sicut omnes epi-
scopi » non offrono nessuna difficoltà. Senza escludere i
preti e diaconi, il biografo menziona soltanto i vescovi,
poiché il Santo era vescovo.

Circa un secolo e mezzo più tardi il quarto Concilio
braccarense (a. 675) inculcò ai sacerdotes, sotto la pena
di scomunica, di portare l'orarium durante il sacrificio
eucaristico. «Prolude modis omnibus conventi», dice il
canone IV, « ut quod quisque percepit in consecratione,
hoc et retentet in oblatione vel perceptione suae salutis ;
scilicet ut cimi sacerdos ad solemnia missarum accedit...,
non aliter accedat, quam orario utroque humero circum-
septus, sicut et tempore ordinationis suae dignoscitur con-
secratus : ita ut de uno eodemque orario cervicem pariter
et utrumque humerum premens, signum in suo pectore
praeferat crucis ». 1

Le ultime parole provano che si tratta di preti, giacché

solo essi s'incrociavano Yorarium sul petto, come fanno

ancora oggidì. Ouesto orarium, qualche decennio prima, „. „ T1A,n. „

&& * _ ' " r ' Fig. ioa. — POPA E CAMILLO.

è chiamato stola da Vittore, vescovo di Cartagine, nella

1 i- 1 • ™ • , ' X ,,'- , > X1 . Gruppo di bronzo

lettera diretta al papa 1 eodoro 1 042-040). Il vescovo scrive , . Ar Tr. ,

r r . . del Museo Kirchenano.

d'aver ricevuto « in sancta Carthaginensis civitatis ecclesia

pontificalis honoris consecrationem et stolam ». 2 E finalmente sempre ancora il nostro orarium,
e non il pallio sacro, di cui parla il canone XXVIII del quarto Concilio toletano (a. 633), il quale
stabilisce che un dignitario ecclesiastico, condannato ingiustamente, deve ricevere « davanti
l'altare e dalla mano del vescovo», se è un vescovo: «orarium, annulum et baculum»;
se un sacerdote: « orarium et planetam »; se un diacono: « orarium et albani ». 3 E con questo
canone viene suggellata la verità dell' interpretazione data da noi alle voci pallium ed ora-
rium dei testi su allegati: ambedue designano un fazzoletto da collo e spalle, con la diffe-
renza che il pallium era comunemente più ordinario, e perciò portato dai monaci; due
volte poi il pallium è adoperato nel senso di orarium, mai in quello del pallio sacro.

Ci resta a parlare dell'ultimo dei passi male interpretati, il quale dopo il risultato da
noi ottenuto appena ha bisogno d'uno schiarimento.

L'autore della Vita Sancii Fulgentii racconta che il Santo usava una cinta di cuoio, e
che non la lasciò neanche nel sonno: «pclliceo cingulo tamquam monachus utebatur... nec
deposito saltem cingulo somnum petivit>->.A II cingersi, prima rigorosamente osservato da
chi si mostrava in pubblico, cominciò di buon'ora ad andare in disuso ; nelle pitture cimi-
teriali troviamo, fin dal secolo ili, dei personaggi indossanti la disciucta. I monaci, che in
modo speciale si consideravano « soldati di Cristo », aborrivano tale costumanza, trovandola
incompatibile col precetto di Nostro Signore, il quale desidera dai suoi discepoli che « siano
cinti i loro lombi» (Lue. 12, 35). Ecco come si esprime a questo proposito Cassiano:
« Itaque monachimi ut militem Christi in procinctu semper belli, positum, accmetis lumbis
iugiter oportet incedere ». 5 Oltre la tunica cinta, i monaci portavano, come vedemmo dai
testi citati, il pallium (nel senso esposto di fazzoletto da collo e spalle). 6 La statua d'un

1 Mansi, XI, 156 e seg. 5 Cassian., De coenob. inst., 1, 2, Migne, 49, 60.

2 Mansi, X, 946. Non escludiamo che stola si ri- 6 Di questo pallium tratta anche il canone XXI del
ferisca qui all'intiero vestito, come gtoXyì. Concilio d'Orleans dell'anno 511 (Mansi, Vili, 355):

3 Mansi, X, 627. « Monachus si in monasterio conversus, vel pallium

4 Vita S. Fulgentii, 18, 37, Mio ne, 65, 136. coììipvobatus pueyit, et postea uxori sociatus, tantae
 
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