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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 2.1899

DOI issue:
Fasc. 4-7
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Aldrovandi Marescotti, Luigi: Il sepolcro di Santa Maria della Vita in Bologna e Nicolò dall'Arca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24144#0216

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IL SEPOLCRO

DI SANTA MARIA DELLA VITA IN BOLOGNA

E NICOLÒ DALL'ARCA

Sepolcri » o Mortorii di Cristo, derivati dalle rappresentazioni sacre fattesi ognor
più frequenti nel secolo xv, ebbero uno svolgimento notevole, specie in Toscana
e in Lombardia, ai primi del '500, un seguito ininterrotto dipoi, e riflettono assai
efficacemente, oltre al momento artistico, il sentimento religioso dei vari modellatori.
Dalla maniera prettamente realistica di Guido Mazzoni, temperata poi da Vincenzo
Onofri e da Alfonso Lombardi, si va alla grazia correggesca di Antonio Begarelli.
Ma, prima del Mazzoni, vi fu chi audacemente come lui condusse la rappresenta-
zione dell'angoscia alla violenza : intendo l'autore del « Sepolcro » nella chiesa di
Santa Maria della Vita in Bologna.

Questo gruppo è, al solito, in terracotta con intorno al corpo di Cristo la Vergine,
le Marie, la Maddalena, San Giovanni e un crocifissore, in proporzioni quasi al
naturale.

Invano io cercherei rappresentare con parole il senso che coglie lo spettatore alla
vista del « Sepolcro». Dominatala prima sorpresa eia meraviglia innanzi ad una
opera così inaspettata, così lontana per l'intensità della ricerca realistica da quanto
è abitudine di vedere, par di sentire, nell'oscura cappella ov'è riposto, le lamenta-
zioni femminee, le grida, i singulti disperati.
Nel « Campione contenente la descrizione dei beni temporali e spirituali dell'Ospedale
della Vita », composto con molta cura dal 1596 al 1601 da Francesco Fabri, e tuttavia
conservato nell'Archivio dell'Ospedale stesso, il gruppo è detto « fatto per mano di Maestro
Nicolò da Puglia, dal quale l'Hospitalelo hebbe,1 nell'anno 1463, come appare al libro nomi-
nato Campione, segnato C al foglio 259 alla partita di Maestro Antonio Zanolino lanarolo
in suo credito sotto li Vili Aprile del medesimo anno in una partita di lire 24, 7, 6 ». Oggi
il libro C non si trova più, come pure mancano tutti i libri dei Massari della Compagnia;
però la citazione è così minuziosa da non far dubitare della sua esattezza. Forse non è
esatto il prezzo che sembra troppo esiguo per sette figure al naturale : è probabile però
che la partita citata non sia che una di quelle poste a credito di maestro Antonio Zanolino»
e che nei libri perduti ve ne fossero altre per una maggiore somma, trascurate poi dall'autore
del Campione.

In una lettera, che avrò occasione di esaminare in seguito, il gruppo è attribuito ad
Alfonso da Ferrara (il Lombardi), ma con nessuna autorità, sia per la data del docu-

! Ciò potrebbe lasciar supporre che il gruppo fosse stato eseguito qualche anno prima.
 
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