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GIUSEPPE WIL PERE
festinate, nomen nos pastoris non ad quietem sed ad laborem suscepisse cognoscite. Exhi-
beamus ergo in opere quod signamur in nomine ».' Delle quattro formule della consegna,
inserite nel Liber diurnus, due, la XLV e la XLVI, svolgono ampiamente i doveri, del
pastore verso il grex dominicarum ovium. La prima fu in gran parte copiata da Giovanni Vili
(a. 878) nella lettera ad Walam (Walonem), episcopum Metensem;2 se ne servirono anche
Leone VII (a. 935),' Clemente II (a. 1047)4 e Alessandro II (a. 1062).5 Vale quindi la pena
di riferirne il passo relativo : « Si pastores ovium solevi geluque prò gregis custodia die ac
nocte ferre contenti sunt, et ut ne qua ex eis aut errando pereat, aut ferinis laniata morsibus
rapiatur, oculis semper vigilantibus circumspectant, quanto sudore quantaque cura debemus
esse pervigiles, nos qui pastores animarum dicimur, attendamus et susceptum officium exhi-
bere erga custodiam dominicarum ovium non cessemus, ne in die divini examinis prò desidia
nostra ante summum pastorem negligentiae reatus excruciet... Palleum autem fraternitati
tuae ex more ad missarum solemnia trasmisimus... Cuius quoniam indumenti honor modesta
actuum vivacitate servandits est, hortamur ut ei morum tuorum ornamenta conveniant,
quatenus auctore Deo utrobique poss{s esse conspicuus... Sit in te bo?ii pastoris dulcedo,
sit et iudicis severa districtio », ecc.6. Accanto al simbolismo principale si formò, nell'età
di mezzo, un simbolismo secondario, ricercato e minuto, che si estese alla materia, colore,
forma e tutte le parti accessorie del pallio. Apre la via San Germano di Costantinopoli.
Secondo lui 1'(òu.o<póptov « ha delle croci, perchè anche Cristo portò la sua croce sulle spalle ».7
Il cerchio, secondo Amalario e Ps.-Alcuino,8 significa « torquem quem solebant legitime
certantes accipere »; esso è doppio nella parte sinistra, « quia quamdiu in hac vita sumus,
quae per sinistravi significatur, duplicitate carere non possumus, siquidevi nunc prosperis
extollimur, nunc adversis frangimut'» ; è semplice nella parte destra, «quia in altera vita
duplicitas nulla est», così San Brunone di .Segni.9 Basteranno i luoghi citati per far co-
noscere l'indole di questo
_______ __
simbolismo. Chi ne desidera
altri, legga il trattato d'In-
nocenzo III: De sacro al-
ta ris myste rio .IOAvvertiamo
ancora, che con queste mi-
nuziose spiegazioni simbo-
liche non fu tolto il simbo-
lismo primario; ambedue li
troviamo, per esempio, riu-
niti nel Tractatus de sacra-
Fig. t4\ - QUATTRO CAMILLI. mentis di San Brunone.
Bassorilievo dell'arco di Traiano a Benevento. Così anche il simbolismo
rivela l'origine ecclesiastica
del pallio sacro; esso non potrebbe spiegarsi nell'ipotesi contraria, come non si compren-
derebbe neppure la grande importanza di questa insegna e l'obbligo di servirsene solo nella
messa, e non piuttosto nelle solennità dello Stato. Speriamo infine che i miei studi avranno
1 Greg. M., Ep. II, 23, Migne, 77, 558.
2 Mansi, XVII, 248, seg.
3 Ep. ad Gerhardum Laureacenseiìi archìepiscopum,
Mansi, XVIII, 376.
4 Ep. ad Iohannem episcopum Salernitanum, Mansi,
XIX, 621.
5 Ep. ad Petrum Dalmatìae et Slavonìae archìepisco-
pum, Mansi, XIX, 943 e seg.
6 Lib. diur., XLV, ed. de Rozière, 75 e segg., ed.
Sickel, 32 e segg.
7 M'jotix.^ Bewpia, Migne, Patr.gr., 98, 396: ''E^et Si
xat aira'jpoù; Scà tò xaì xòv XpiarÒN stì tsù wy.ou paaTaaat
axaupòv aùto^.
8 De eccles. off., 4. 23, Migne, 105, 1098; De div.
off., 38, Migne, ioi, 1243.
9 Tractatus de sacramentis ecclesiae, Migne, 165,
1106.
10 L. I, c. 63, Migne, 217, 797 e segg.
GIUSEPPE WIL PERE
festinate, nomen nos pastoris non ad quietem sed ad laborem suscepisse cognoscite. Exhi-
beamus ergo in opere quod signamur in nomine ».' Delle quattro formule della consegna,
inserite nel Liber diurnus, due, la XLV e la XLVI, svolgono ampiamente i doveri, del
pastore verso il grex dominicarum ovium. La prima fu in gran parte copiata da Giovanni Vili
(a. 878) nella lettera ad Walam (Walonem), episcopum Metensem;2 se ne servirono anche
Leone VII (a. 935),' Clemente II (a. 1047)4 e Alessandro II (a. 1062).5 Vale quindi la pena
di riferirne il passo relativo : « Si pastores ovium solevi geluque prò gregis custodia die ac
nocte ferre contenti sunt, et ut ne qua ex eis aut errando pereat, aut ferinis laniata morsibus
rapiatur, oculis semper vigilantibus circumspectant, quanto sudore quantaque cura debemus
esse pervigiles, nos qui pastores animarum dicimur, attendamus et susceptum officium exhi-
bere erga custodiam dominicarum ovium non cessemus, ne in die divini examinis prò desidia
nostra ante summum pastorem negligentiae reatus excruciet... Palleum autem fraternitati
tuae ex more ad missarum solemnia trasmisimus... Cuius quoniam indumenti honor modesta
actuum vivacitate servandits est, hortamur ut ei morum tuorum ornamenta conveniant,
quatenus auctore Deo utrobique poss{s esse conspicuus... Sit in te bo?ii pastoris dulcedo,
sit et iudicis severa districtio », ecc.6. Accanto al simbolismo principale si formò, nell'età
di mezzo, un simbolismo secondario, ricercato e minuto, che si estese alla materia, colore,
forma e tutte le parti accessorie del pallio. Apre la via San Germano di Costantinopoli.
Secondo lui 1'(òu.o<póptov « ha delle croci, perchè anche Cristo portò la sua croce sulle spalle ».7
Il cerchio, secondo Amalario e Ps.-Alcuino,8 significa « torquem quem solebant legitime
certantes accipere »; esso è doppio nella parte sinistra, « quia quamdiu in hac vita sumus,
quae per sinistravi significatur, duplicitate carere non possumus, siquidevi nunc prosperis
extollimur, nunc adversis frangimut'» ; è semplice nella parte destra, «quia in altera vita
duplicitas nulla est», così San Brunone di .Segni.9 Basteranno i luoghi citati per far co-
noscere l'indole di questo
_______ __
simbolismo. Chi ne desidera
altri, legga il trattato d'In-
nocenzo III: De sacro al-
ta ris myste rio .IOAvvertiamo
ancora, che con queste mi-
nuziose spiegazioni simbo-
liche non fu tolto il simbo-
lismo primario; ambedue li
troviamo, per esempio, riu-
niti nel Tractatus de sacra-
Fig. t4\ - QUATTRO CAMILLI. mentis di San Brunone.
Bassorilievo dell'arco di Traiano a Benevento. Così anche il simbolismo
rivela l'origine ecclesiastica
del pallio sacro; esso non potrebbe spiegarsi nell'ipotesi contraria, come non si compren-
derebbe neppure la grande importanza di questa insegna e l'obbligo di servirsene solo nella
messa, e non piuttosto nelle solennità dello Stato. Speriamo infine che i miei studi avranno
1 Greg. M., Ep. II, 23, Migne, 77, 558.
2 Mansi, XVII, 248, seg.
3 Ep. ad Gerhardum Laureacenseiìi archìepiscopum,
Mansi, XVIII, 376.
4 Ep. ad Iohannem episcopum Salernitanum, Mansi,
XIX, 621.
5 Ep. ad Petrum Dalmatìae et Slavonìae archìepisco-
pum, Mansi, XIX, 943 e seg.
6 Lib. diur., XLV, ed. de Rozière, 75 e segg., ed.
Sickel, 32 e segg.
7 M'jotix.^ Bewpia, Migne, Patr.gr., 98, 396: ''E^et Si
xat aira'jpoù; Scà tò xaì xòv XpiarÒN stì tsù wy.ou paaTaaat
axaupòv aùto^.
8 De eccles. off., 4. 23, Migne, 105, 1098; De div.
off., 38, Migne, ioi, 1243.
9 Tractatus de sacramentis ecclesiae, Migne, 165,
1106.
10 L. I, c. 63, Migne, 217, 797 e segg.