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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 2.1899

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Fasc. 1-3
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Morpurgo, Samuele: Le epigrafi volgari in rima del "Trionfo della morte" del "Giudizio universale e inferno" e degli "Anacoreti" nel camposanto di Pisa
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https://doi.org/10.11588/diglit.24144#0094

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EPIGRAFI IN RLMA DEL CAMPOSANTO DI PISA

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al quadro, cioè i due citati e quello che San Macario svolge sulle tre casse scoperchiate ; il
Rosini, nella sua Descrizione, s'accontenta dei versetti dei poveri mutilati; il Grassi, il
Milanesi, il Cavalcaseli ripetono i due soliti epigrammi del Vasari; Pietro Vigo li riproduce
tutti e tre nel suo studio su Le danze macabre in Italia; e se ora qualche altra ristampa
ci sfugge, non sarà gran male.1 Ultimamente, I. B. Supino, nel bellissimo volume sulle pitture
del Camposanto, e prima in una più particolare monografia sopra il Trionfo della Morte e il
Giudizio Universale, aggiunse tre nuove strofe, trascurate per lo innanzi da tutti, ricavandole,
se anche imperfette, dai cartelli della fascia inferiore cui abbiamo udito accennare il Vasari.2
Ma, per buona sorte, un manoscritto quattrocentino ci aveva conservate tutte, o quasi
tutte, le epigrafi desiderate ; e poiché abbiamo avuto la ventura di rintracciarlo e di ricono-

Fig. III. — Trionfo della Morte. Di sotto, nel cartello a destra: Io non attendo,

nel cartello di mezzo : Nota qui.

scerle, a nessuno parrà certo, per dirla col cinquecentista, « cosa impertinente » alla storia
dell'arte se le rimettiamo in luce e in rapporto con le figure cui furono in origine destinate,
e delle quali, secondo il sentimento degli antichi nostri, talvolta cosi poco inteso da quei
vecchi eruditi, erano parte inseparabile. Preziosissime anche per noi, queste dichiarazioni in
versi, se non testimoniano affatto, come credeva il Vasari e molti ripeterono dopo di lui,
della virtù poetica dei pittori, possono fors'anco risalire più in su, agli ispiratori primi delle
pitture, a coloro che, o per ragione d'ufficio, o altrimenti chiamati a consiglio, presiedevano
di regola alla scelta del soggetto e ne determinavano all'artefice le linee principali : da quei

1 C. Lasinio, Pitture a fresco del Camposanto-in-
tagliate, Firenze 1812, tav. III. — Rosini, Descrizione
delle pitture del Camposanto, Pisa 1816, pag. 23. —
Grassi, Descrizione storica e artistica di Pisa. Parte
artistica, sezione I, Pisa 1837, pag. 233. — G. Mila-
nesi, nelle note al Vasari, loc. cit. — Cavalcaselle,

Storia della pittura in Italia, II 158-159. — P. Vigo,
Le danze macabre in Italia, Livorno 1878, pagg. 33,
43, 75-

2 Archivio storico dell'Arte, VII (1894) 22-24; H
Campo Santo dì Pisa, Firenze 1896, pagg. 73-80.
 
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