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6". MORPURGO
Fi"'. IX. — Incisione dell'Albertina di Vienna
medesimo modo nella invenzione,
nelle maniere, nelle scritte e nel ri-
manente ».' Né quella di Santa Croce
sarà stata certo la sola derivazione
o imitazione: ricordo la vignetta di
un noto laudario fiorentino che figura
in modo analogo a quello del Cam-
posanto l'incontro dei tre vivi coi
tre morti,2 e riproduco qui parte di
una rarissima incisione quattrocen-
tina che illustra i trionfi del Petrarca,3
(fig. IX) dove anche una volta rive-
diamo il terzetto invocatorio dei
poveri storpi. Ma le due figure cui
è posto in bocca, e tutto il resto della
composizione e delle illustrazioni
poetiche, non mostrano alcun rap-
porto col Trionfo pisano: dall'altro
lato del carro sono due ricchi, il
primo dei quali offre allo scheletro
una borsa, deprecandolo:
A, Morte, perché se'tanto ardita
Che a si gra' signori tu ài tolto la vita?
O Morte, in questa borsa [è] buona manca;
Te', dè no mi far sentir la tua taglente falca !
Dietro al carro, in alto, a sinistra, una terzina del Petrarca;4 a destra, di ben altro conio,
due distici in persona della Morte, nel secondo dei quali puoi cogliere tuttavia un ricordo
petrarchesco, e il solito verso:
I' no' bramo se no di spegner vita
A la «'ente del mondo che tanto s'afaticha.
Xel Giudizio-Liferiio non leggiamo oggi, in volgare, che inomi di alcuni peccati e peccatori,
e il dantesco « Pasciate ogni speransa voi che entrate » sopra una delle rocce che mettono
nel regno dei tormenti. In latino, due passi apocalittici nei lunghi rotoli che due angeli
svolgono sopra la caverna infernale, nell'angolo destro e sinistro ; e due altri versetti biblici,
quelli della gran sentenza, negli svolazzi tenuti dall'arcangelo sotto alle mandorle in cui
troneggiano la Vergine e il Redentore.5 Ma restano vuoti nella fascia inferiore undici car-
telli, quattro dei quali di maggiore ampiezza, in due coppie, sotto il Giudizio e sotto l'Inferno :
1 Vasari, Vite, I 6oo.
2 Cf. / manoscritti italiani della Biblioteca Nazio-
nale di Firenze descritti da una società di studiosi, Fi-
renze 1879, I I39_T4°) e tav. II, che riproduce codesta
vignetta, la quale illustra la lauda « Chi vuol lo mondo
disprezzare Sempre la morte dè pensare», a c. 1340
del codice II I 122. Gli editori notano «una certa so-
miglianza di concetto e di rappresentazione » col
Trionfo di Pisa, e inclinano a credere la miniatura
anteriore all'affresco; ma ciò è tutt'altro che sicuro.
3 Cf. Due de Rivoli, Études sur les Triomphes
de Pétrarque, nella Gazette des Beaux-Arts, aprile-lu-
glio 1887. La rarissima incisione, che si conserva nel-
l'Albertina di Vienna, fu dal duca riprodotta e asse-
gnata al 1470 circa.
4 « La Morte è fin d'una prigone schura », ecc.:
Trionfo della Morte, II 34-36.
5 Cf. Supino, // Camposanto, pagg. 83-84, 87-88.
Sopra l'Inferno sono, a sinistra, i versetti dell'Apo-
calisse 19, 1-2, a destra, 10, 6.
6". MORPURGO
Fi"'. IX. — Incisione dell'Albertina di Vienna
medesimo modo nella invenzione,
nelle maniere, nelle scritte e nel ri-
manente ».' Né quella di Santa Croce
sarà stata certo la sola derivazione
o imitazione: ricordo la vignetta di
un noto laudario fiorentino che figura
in modo analogo a quello del Cam-
posanto l'incontro dei tre vivi coi
tre morti,2 e riproduco qui parte di
una rarissima incisione quattrocen-
tina che illustra i trionfi del Petrarca,3
(fig. IX) dove anche una volta rive-
diamo il terzetto invocatorio dei
poveri storpi. Ma le due figure cui
è posto in bocca, e tutto il resto della
composizione e delle illustrazioni
poetiche, non mostrano alcun rap-
porto col Trionfo pisano: dall'altro
lato del carro sono due ricchi, il
primo dei quali offre allo scheletro
una borsa, deprecandolo:
A, Morte, perché se'tanto ardita
Che a si gra' signori tu ài tolto la vita?
O Morte, in questa borsa [è] buona manca;
Te', dè no mi far sentir la tua taglente falca !
Dietro al carro, in alto, a sinistra, una terzina del Petrarca;4 a destra, di ben altro conio,
due distici in persona della Morte, nel secondo dei quali puoi cogliere tuttavia un ricordo
petrarchesco, e il solito verso:
I' no' bramo se no di spegner vita
A la «'ente del mondo che tanto s'afaticha.
Xel Giudizio-Liferiio non leggiamo oggi, in volgare, che inomi di alcuni peccati e peccatori,
e il dantesco « Pasciate ogni speransa voi che entrate » sopra una delle rocce che mettono
nel regno dei tormenti. In latino, due passi apocalittici nei lunghi rotoli che due angeli
svolgono sopra la caverna infernale, nell'angolo destro e sinistro ; e due altri versetti biblici,
quelli della gran sentenza, negli svolazzi tenuti dall'arcangelo sotto alle mandorle in cui
troneggiano la Vergine e il Redentore.5 Ma restano vuoti nella fascia inferiore undici car-
telli, quattro dei quali di maggiore ampiezza, in due coppie, sotto il Giudizio e sotto l'Inferno :
1 Vasari, Vite, I 6oo.
2 Cf. / manoscritti italiani della Biblioteca Nazio-
nale di Firenze descritti da una società di studiosi, Fi-
renze 1879, I I39_T4°) e tav. II, che riproduce codesta
vignetta, la quale illustra la lauda « Chi vuol lo mondo
disprezzare Sempre la morte dè pensare», a c. 1340
del codice II I 122. Gli editori notano «una certa so-
miglianza di concetto e di rappresentazione » col
Trionfo di Pisa, e inclinano a credere la miniatura
anteriore all'affresco; ma ciò è tutt'altro che sicuro.
3 Cf. Due de Rivoli, Études sur les Triomphes
de Pétrarque, nella Gazette des Beaux-Arts, aprile-lu-
glio 1887. La rarissima incisione, che si conserva nel-
l'Albertina di Vienna, fu dal duca riprodotta e asse-
gnata al 1470 circa.
4 « La Morte è fin d'una prigone schura », ecc.:
Trionfo della Morte, II 34-36.
5 Cf. Supino, // Camposanto, pagg. 83-84, 87-88.
Sopra l'Inferno sono, a sinistra, i versetti dell'Apo-
calisse 19, 1-2, a destra, 10, 6.