LE TOMBE DI UBERTINO E JACOPO DA CARRARA
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i Masegne appartengono ad un'epoca assai più inoltrata. L'induzione ebbe origine dal carat
tere veneziano delle due arche che risponde allo spirito di continuità rivelantesi nei molti
sepolcri dei secoli xiv e xv, di cui sono ricche le chiese di Venezia e delle vicine città di
terraferma, e che sulla fine del trecento trovò nei detti fratelli, se non i più originali, i più
operosi rappresentanti.
E veneziane giudicò le due tombe, senza esitanza, il Meyer 1 insieme alle arche del giu-
reconsulto Rainerio degli Arsendi (fig. 3a) e di Giovanni Scaligero, la prima nel chiostro del
Capitolo del Santo a Padova, la seconda nel cimitero degli Scaligeri in Verona (fig. 4*), che tante
Fig. 3a. — Arca del giureconsulto Rainerio.
analogie presentano con quelle dei Carraresi nella forma e nell'ornamentazione del sarcofago.
Il Meyer, istituendo un diligente raffronto dei particolari delle quattro tombe, concluse che
le affinità sono più architettoniche che scultorie, e che le tombe dell'Arrendi e dello Scaligero
fanno gruppo a se, mentre quelle dei Carraresi ne formerebbero un secondo insieme al sepolcro
del doge Marco Cornaro (f 1368) in San Giovanni e Paolo di Venezia.
A noi sembra che nel ricercare la ragione d'essere delle analogie nei monumenti vene-
ziani dei secoli XIV e XV, non si debba perdere di vista quello che lo stesso Me)^er pose come
caposaldo delle sue considerazioni rispetto ai monumenti lombardi l'esistenza in Lombardia,
come a Venezia, di grandi corporazioni - - i Campionesi in Lombardia, i Santi, i Masegne,
Buon a Venezia — legate da vincoli di sangue e di comune origine. Siamo pertanto incli-
1 Lombardische Denkmàler. Stuttgart, 1893.
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i Masegne appartengono ad un'epoca assai più inoltrata. L'induzione ebbe origine dal carat
tere veneziano delle due arche che risponde allo spirito di continuità rivelantesi nei molti
sepolcri dei secoli xiv e xv, di cui sono ricche le chiese di Venezia e delle vicine città di
terraferma, e che sulla fine del trecento trovò nei detti fratelli, se non i più originali, i più
operosi rappresentanti.
E veneziane giudicò le due tombe, senza esitanza, il Meyer 1 insieme alle arche del giu-
reconsulto Rainerio degli Arsendi (fig. 3a) e di Giovanni Scaligero, la prima nel chiostro del
Capitolo del Santo a Padova, la seconda nel cimitero degli Scaligeri in Verona (fig. 4*), che tante
Fig. 3a. — Arca del giureconsulto Rainerio.
analogie presentano con quelle dei Carraresi nella forma e nell'ornamentazione del sarcofago.
Il Meyer, istituendo un diligente raffronto dei particolari delle quattro tombe, concluse che
le affinità sono più architettoniche che scultorie, e che le tombe dell'Arrendi e dello Scaligero
fanno gruppo a se, mentre quelle dei Carraresi ne formerebbero un secondo insieme al sepolcro
del doge Marco Cornaro (f 1368) in San Giovanni e Paolo di Venezia.
A noi sembra che nel ricercare la ragione d'essere delle analogie nei monumenti vene-
ziani dei secoli XIV e XV, non si debba perdere di vista quello che lo stesso Me)^er pose come
caposaldo delle sue considerazioni rispetto ai monumenti lombardi l'esistenza in Lombardia,
come a Venezia, di grandi corporazioni - - i Campionesi in Lombardia, i Santi, i Masegne,
Buon a Venezia — legate da vincoli di sangue e di comune origine. Siamo pertanto incli-
1 Lombardische Denkmàler. Stuttgart, 1893.