Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 2.1899

DOI Heft:
Fasc. 4-7
DOI Artikel:
Ferrari, Giulio: Bartolomeo Spani: architetto, scultore ed orefice (1468 ?)
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24144#0188

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
GIULIO FERRARI

loggetta, che tuttora conserva importantissimi affreschi, l'arte dello Spani? Le mensole sovrap-
poste che sostengono brevi archetti, dipinti a chiaroscuro, sui quali posa l'ultimo ripiano
della scaletta, la stessa scala, nella sua corretta semplicità, i capitelli dell'atrio debbono essere
attribuiti al disegno e alla plastica del nostro artista.

Se la porta Ceretti è la più splendida per ricchezza di scultura, quella di casa Fossa,
ora Trivelli (via Santa Croce), colla data 1531 die p° novembris, e la scritta : Viuc. Fosscus
ne ocium ducerct suo amìcorumque solatio fiosuit è la più corretta nelle proporzioni e la
più finamente scolpita nelle cornici, nei rosoni e nei minuti fregi. (Fig. XXII). È ancora
conservato in questa porta il battitoio, già attribuito, e mi pare giustamente, allo Spani. (Fi-
gura XXIII). Non è di fine modellatura, mentre l'assieme ricorda altri ornamenti del nostro
artista: la sirena, a cui la coda bipartita si congiunge al mostruoso mascherone, ricorda i
putti del fregio nella porta Ceretti.

Altri battitoi, attribuiti allo Spani e celebrati erano in Reggio: negli ultimi venti anni
ne sono scomparsi parecchi, cosicché questo è il solo che ci rimanga. Del battitoio di casa
Mazzoli furono fatti calchi, ma non ne esistono che frammenti.

Senza dubbio dello Spani sono i bassorilievi in marmo e terrecotte che il Chierici, come
avvertimmo, collocò al Museo vicino alla porta Ceretti.

Infine la rilegatura del prezioso codice Ferrarmi, che si conserva alla Municipale di
Reggio, può, per le sue decorazioni in metallo dorato, essere attribuita allo Spani.

^ ^

Meglio delle mie parole, le illustrazioni diranno dell'intimo carattere artistico dello Spani.
Di lui la versatilità è anzitutto la nota personale migliore. Una versatilità che sa esprimere
con grande equilibrio: una tendenza non turba l'altra, ma l'una all'altra giova nelle sue
opere. Nell'architettura sa profilare con larghezza; nelle decorazioni colossali scorda di essere
orefice; orefice, si piega alle esigenze del cesello, ma non scorda l'armonia dell'assieme.
Appare lavoratore fecondo, instancabile, vigoroso ancora a settant'anni : in patria compie
un intero rinnovamento edilizio, ricco, splendido per decorazioni plastiche che vanno dal
modesto ornato fino alle statue di tutto rilievo ; orefice e fonditore abile, certamente ispira,
se non vi lavora direttamente, opere minori di decorazione. Architetto e scultore per i più
distinti prelati, per gli abati e i cittadini più ricchi della città, la fama gli procura ragguar-
devoli commissioni a Modena, a Padova, dove già brillavano meraviglie scultorie. Egli cer-
tamente non raggiunge mai le belle armonie dell'assieme e le delicate finezze dei particolari
proprie dei grandi e gentili precursori. E un eclettico : colla rude vigoria paesana fonde quanto
attorno a lui era già sviluppato ed organico da tempo. Ma indubbiamente, considerato nel
complesso delle sue opere, lo Spani parmi debba essere annoverato fra i migliori artisti del
Rinascimento emiliano.

Giulio Ferrari.
 
Annotationen