LUIGI AIDROVANDI
espresso anche di recente da critici d'arte, non par lecito, tanto più che sul lato sinistro
del guanciale su cui riposa il capo di Cristo potei scoprire, sotto una lista di cartone, incol-
lata e dissimulata dal color generale dato a tutte le statue, chiarissimamente leggibili le
parole : OPVS NICOLAI DE APVLIA. 1
Gli storici s'intrattengono assai poco intorno a questo artefice. Il Vasari, 2 detto ch'ei
condusse a fine « divinamente » l'arca di San Domenico, onde ne ritrasse nuovo cognome
« dall'Arca », aggiunge inesattamente ch'ei vi lavorò attorno nel 1460, che fece una Madonna
di bronzo per il palazzo del Comune, e lo chiama bolognese. Il Perkins 3 lo afferma nato circa
il 1414, e così anche ultimamente il Berthier, 4 forse per farlo discepolo di Jacopo della Quercia,
morto, com'è noto, nel 1438. I cronisti bolognesi ripeton quasi tutti le medesime cose, derivan-
dole da Leandro Alberti e da Fileno delle Tuate. Qualcosa di nuovo aggiunge fra Lodovico da
Tav. 2. — Gruppo di Nicolò dall'Arca. Santa Maria della Vita in Bologna
Prelormo nei frammenti della sua cronaca riportati dal Berthier.5 Gli Archivi han fatta poca luce
in proposito, nò lascian speranza di farne altra. Raccogliendo le notizie sparse, può dirsi: Nicolò
nacque in Bari6 nella Puglia ; 7 la denominazione Dalmata, Schiavone, che alcuno gli dà po-
trebbe accennare alla stirpe del padre suo, del quale non si conosce che il nome Antonio, e si
sa che nel '69 era morto. 8 Ma l'anno di nascita di Nicolò è incerto ; ad ogni modo posteriore
1 Poiché evidentemente questa sovrapposizione del beau de Saint Dominique, Paris, 1895.
cartone fu fatta di proposito, qual ne fu lo scopo? 5 Perchè la sua cronaca più non si trova.
Come vedremo, il « Sepolcro » fu considerato da alcuno 6 Nella cedola scritta da Giovanni Bolognini e posta
opera così barbara da disonorarne l'autore. Chi cercò sulla cassa contenente il corpo di San Domenico, al-
ili questo modo di farla dimenticare fu probabilmente l'epoca della traslazione (1473) : Nicolaus barrensis
uno zelante della fama di Nicolò dall'Arca. (Ghirardacci, Historie, I, 397).
2 Vasari, Vite, Firenze, 1878, II, 120. 7 Nei documenti: Nicolaus de Apulia, Nicolaus de
3 Charles C. Perkins, Les sculpteurs italiens, partibus Apulie.
trad. par Ch. Ph. Haussoullier, Paris, 1869, I, 55. 8 Nella «Convenzione» per il lavoro dell'Arca:
4 Fr. J.-I. Berthier, des frères prècheurs, Le tom- Nicolaus quondam Antonii. Pubblicata da Michelan-
espresso anche di recente da critici d'arte, non par lecito, tanto più che sul lato sinistro
del guanciale su cui riposa il capo di Cristo potei scoprire, sotto una lista di cartone, incol-
lata e dissimulata dal color generale dato a tutte le statue, chiarissimamente leggibili le
parole : OPVS NICOLAI DE APVLIA. 1
Gli storici s'intrattengono assai poco intorno a questo artefice. Il Vasari, 2 detto ch'ei
condusse a fine « divinamente » l'arca di San Domenico, onde ne ritrasse nuovo cognome
« dall'Arca », aggiunge inesattamente ch'ei vi lavorò attorno nel 1460, che fece una Madonna
di bronzo per il palazzo del Comune, e lo chiama bolognese. Il Perkins 3 lo afferma nato circa
il 1414, e così anche ultimamente il Berthier, 4 forse per farlo discepolo di Jacopo della Quercia,
morto, com'è noto, nel 1438. I cronisti bolognesi ripeton quasi tutti le medesime cose, derivan-
dole da Leandro Alberti e da Fileno delle Tuate. Qualcosa di nuovo aggiunge fra Lodovico da
Tav. 2. — Gruppo di Nicolò dall'Arca. Santa Maria della Vita in Bologna
Prelormo nei frammenti della sua cronaca riportati dal Berthier.5 Gli Archivi han fatta poca luce
in proposito, nò lascian speranza di farne altra. Raccogliendo le notizie sparse, può dirsi: Nicolò
nacque in Bari6 nella Puglia ; 7 la denominazione Dalmata, Schiavone, che alcuno gli dà po-
trebbe accennare alla stirpe del padre suo, del quale non si conosce che il nome Antonio, e si
sa che nel '69 era morto. 8 Ma l'anno di nascita di Nicolò è incerto ; ad ogni modo posteriore
1 Poiché evidentemente questa sovrapposizione del beau de Saint Dominique, Paris, 1895.
cartone fu fatta di proposito, qual ne fu lo scopo? 5 Perchè la sua cronaca più non si trova.
Come vedremo, il « Sepolcro » fu considerato da alcuno 6 Nella cedola scritta da Giovanni Bolognini e posta
opera così barbara da disonorarne l'autore. Chi cercò sulla cassa contenente il corpo di San Domenico, al-
ili questo modo di farla dimenticare fu probabilmente l'epoca della traslazione (1473) : Nicolaus barrensis
uno zelante della fama di Nicolò dall'Arca. (Ghirardacci, Historie, I, 397).
2 Vasari, Vite, Firenze, 1878, II, 120. 7 Nei documenti: Nicolaus de Apulia, Nicolaus de
3 Charles C. Perkins, Les sculpteurs italiens, partibus Apulie.
trad. par Ch. Ph. Haussoullier, Paris, 1869, I, 55. 8 Nella «Convenzione» per il lavoro dell'Arca:
4 Fr. J.-I. Berthier, des frères prècheurs, Le tom- Nicolaus quondam Antonii. Pubblicata da Michelan-