ADAMO ED EVA SUI COFANETTI D AVORIO BIZANTINI
307
Nel grembo del dio
della ricchezza vediamo
qualche piccolo dischetto
di forma irregolare, nelle
mani della figura un og-
getto indistinto somiglian-
te a un rotolo. E evidente
che lo scultore ha reso
imperfettamente il suo mo-
dello, nel quale Pluto pro-
babilmente versava mo-
nete sul grembo, sia da
una borsa, sia da un corno
d'abbondanza, che è l'at-
tributo della personifica-
zione classica della ric-
chezza nello splendido
gruppo di Cefisodoto. 1
La figura allegorica ci
lascia comprendere come
agli artisti sia venuta l'idea di rappresentare Adamo ed Eva che lavorano alla fucina. La
Bibbia, veramente, designa come il primo che fosse pratico di lavorare il ferro e il rame
Tubal-Caino, il figlio di Lumec; e non saprei dire se altri autori abbiano attribuito la stessa
arte ai protoparenti. Nei cicli medioevali che rappresentano le diverse occupazioni umane,
Adamo è sempre il rappresentante degli agricoltori.
Oual può essere stato, dunque, il motivo per cui gli scultori in avorio l'hanno fatto
rappresentante anche dei fabbri? L'idea che li moveva, pare a me, era d'indicare che due
sono i rami principali delle occupazioni umane che procacciano agl'ingegnosi la ricchezza,
l'agricoltura cioè e le industrie. Tale accenno al guadagno era molto adatto alla decorazione
dei cofanetti, che servivano a conservare denari e gioielli.
Il cofanetto con le mezze figure di santi, citato in principio, il quale appartiene all'antica
collezione Medicea esposta adesso nel Palazzo del Bargello, ha la stessa grandezza, la stessa
composizione che l'esemplare di Darmstadt. Le faccie laterali lunghe contengono cinque rilievi,
il coperchio quattro; ogni lastra è separata dall'altra da una striscia di rosette, fuorché nelle
faccie laterali corte, dove questa separazione non fu usata. In tutti i rilievi, sopra ciascun
Santo gira un archetto impostato su due colonne scanalate. I Santi, i cui nomi si vedono
sempre scritti sul fondo, sono: sul coperchio, nostro Signor Gesù Cristo e la Madre, San Gio-
vanni Battista e San Giovanni Crisostomo (Fig. 11 e 12); sulla faccia laterale corta, dov'è
la serratura, i due martiri wSergio e Bacco (Fig. 13); sulla faccia opposta, i due principi degli
Apostoli, uniti in una tavoletta che ha dimensioni più grandi delle altre (Fig. 14). Gli altri Apo-
stoli sono distribuiti sulle dieci tavolette delle faccie laterali lunghe,
Per determinare l'età dei monumenti sopra descritti, bisogna prima porli a confronto coi
cofanetti profani. Di codesti, i più antichi, come, per es., quello del South-Kensington Mu-
seum, già della chiesa di Veroli, furono creati nella seconda metà del IX secolo. Sul co-
perchio del cofanetto di Veroli c'è dalla parte destra un ganghero con un uncinello mobile, da
infiggersi nella serratura, che è attaccata sopra gli ornamenti della faccia laterale corta. I
cofanetti profani posteriori hanno invece lo stesso meccanismo perfezionato di tutti i cofa-
netti sacri : la serratura non copre più gli ornamenti, ma le fu riserbato lo spazio apposito
quando si preparava la decorazione della cassetta; non c'è più un ganghero inchiodato sul
Fig. i3a. — I Martiri Sergio e Bacco. Cofanetto di Firenze
Faccia laterale corta
1 V. Baumeister, Denkmàler des klassìschen Altertums, pag. 777.
307
Nel grembo del dio
della ricchezza vediamo
qualche piccolo dischetto
di forma irregolare, nelle
mani della figura un og-
getto indistinto somiglian-
te a un rotolo. E evidente
che lo scultore ha reso
imperfettamente il suo mo-
dello, nel quale Pluto pro-
babilmente versava mo-
nete sul grembo, sia da
una borsa, sia da un corno
d'abbondanza, che è l'at-
tributo della personifica-
zione classica della ric-
chezza nello splendido
gruppo di Cefisodoto. 1
La figura allegorica ci
lascia comprendere come
agli artisti sia venuta l'idea di rappresentare Adamo ed Eva che lavorano alla fucina. La
Bibbia, veramente, designa come il primo che fosse pratico di lavorare il ferro e il rame
Tubal-Caino, il figlio di Lumec; e non saprei dire se altri autori abbiano attribuito la stessa
arte ai protoparenti. Nei cicli medioevali che rappresentano le diverse occupazioni umane,
Adamo è sempre il rappresentante degli agricoltori.
Oual può essere stato, dunque, il motivo per cui gli scultori in avorio l'hanno fatto
rappresentante anche dei fabbri? L'idea che li moveva, pare a me, era d'indicare che due
sono i rami principali delle occupazioni umane che procacciano agl'ingegnosi la ricchezza,
l'agricoltura cioè e le industrie. Tale accenno al guadagno era molto adatto alla decorazione
dei cofanetti, che servivano a conservare denari e gioielli.
Il cofanetto con le mezze figure di santi, citato in principio, il quale appartiene all'antica
collezione Medicea esposta adesso nel Palazzo del Bargello, ha la stessa grandezza, la stessa
composizione che l'esemplare di Darmstadt. Le faccie laterali lunghe contengono cinque rilievi,
il coperchio quattro; ogni lastra è separata dall'altra da una striscia di rosette, fuorché nelle
faccie laterali corte, dove questa separazione non fu usata. In tutti i rilievi, sopra ciascun
Santo gira un archetto impostato su due colonne scanalate. I Santi, i cui nomi si vedono
sempre scritti sul fondo, sono: sul coperchio, nostro Signor Gesù Cristo e la Madre, San Gio-
vanni Battista e San Giovanni Crisostomo (Fig. 11 e 12); sulla faccia laterale corta, dov'è
la serratura, i due martiri wSergio e Bacco (Fig. 13); sulla faccia opposta, i due principi degli
Apostoli, uniti in una tavoletta che ha dimensioni più grandi delle altre (Fig. 14). Gli altri Apo-
stoli sono distribuiti sulle dieci tavolette delle faccie laterali lunghe,
Per determinare l'età dei monumenti sopra descritti, bisogna prima porli a confronto coi
cofanetti profani. Di codesti, i più antichi, come, per es., quello del South-Kensington Mu-
seum, già della chiesa di Veroli, furono creati nella seconda metà del IX secolo. Sul co-
perchio del cofanetto di Veroli c'è dalla parte destra un ganghero con un uncinello mobile, da
infiggersi nella serratura, che è attaccata sopra gli ornamenti della faccia laterale corta. I
cofanetti profani posteriori hanno invece lo stesso meccanismo perfezionato di tutti i cofa-
netti sacri : la serratura non copre più gli ornamenti, ma le fu riserbato lo spazio apposito
quando si preparava la decorazione della cassetta; non c'è più un ganghero inchiodato sul
Fig. i3a. — I Martiri Sergio e Bacco. Cofanetto di Firenze
Faccia laterale corta
1 V. Baumeister, Denkmàler des klassìschen Altertums, pag. 777.