ADAMO ED EVA SUI COFANETTI D'AVORIO BIZANTINI 311
speciale che consiste di due pezzi quadrati di stoffa diversa, cuciti l'uno sul petto, l'altro sulla
parte corrispondente di dietro. 1 Nelle sculture, generalmente, questo ornamento è rappre-
sentato con linee intagliate, che furono trascurate dallo scultore del cofanetto. Altra carat-
teristica della clamide è la fibbia, di cui vediamo una riproduzione esattissima, per es., nel
dittico di Monza colla figura d'un generale anonimo, 2 per il quale gli interpreti moderni
hanno proposto parecchi nomi diversi; e di questa fibbia ha pur conservato un ricordo assai
chiaro anche il trittico d'Harbaville, che la rappresenta come un grande bottone tondo con
un'appendice quadrata. Ma lo scultore del cofanetto anche qui non ha più inteso la coerenza
delle due parti. Sull'altra faccia laterale corta del cofanetto troviamo riuniti in un'eguaglianza
di attitudini e di gesti, i principi degli Apostoli, che in altri monumenti bizantini sono distinti
mediante i loro attributi particolari, il rotolo nelle mani di San Pietro, il libro in quelle di
San Paolo, che ci ha lasciato scritti tanto più numerosi del suo collega. Sul cofanetto invece
ambedue portano il rotolo. Già l'antica arte cristiana aveva fissato il tipo di San Paolo, colla
Fig. i6a. — Avorio del Musco Oliveriano di Pesaro
fronte alta, coi capelli lisci e la barba lunga appuntata; quello di San Pietro, coi capelli ricci
e la barba corta e crespa. Il trittico accentua la diversità dei due ritratti : sul cofanetto le
due teste hanno molta somiglianza tra loro, la stessa forma oblunga, la stessa rigidità di
espressione ascetica. La dignità che distingue le figure del trittico fu sostituita qui da una
certa delicatezza, notevole specialmente nel modo di trattare i capelli e il panneggio. Nel
trittico le vesti hanno poche pieghe semplici e profonde, nel cofanetto sono tutte segnate di
linee leggermente incise.
I rilievi del cofanetto rassomigliano molto a quelli d'una tavoletta del South-Kensington
Museum (Fig. 15) 3 che contiene cinque medaglioni coi busti dei Santi, Giovanni Battista, Fi-
lippo, Stefano, Andrea e Tomaso; la somiglianza è tanta da far credere elio i due avori
siano opera della stessa mano. Quanto alla cronologia della tavoletta, c'è una notevole discre-
panza tra i due dotti più competenti: il Maskell l'assegnò all'vili secolo, il Westwood all'xr.
Dal nostro studio diretto del cofanetto risulta che esso e il rilievo affine di Londra sono
1 II nome di questo ornamento è fàpxtsv, tabula
(cfr. Wilpert, Die Gewandung der Christen in den
ersten Iahrhunderteii).
2 V. Mounier, op. cit., tav. I.
3 V. Maskell, Ancient and tnedioeval ivorìes in
the South-Kensington Museum.
speciale che consiste di due pezzi quadrati di stoffa diversa, cuciti l'uno sul petto, l'altro sulla
parte corrispondente di dietro. 1 Nelle sculture, generalmente, questo ornamento è rappre-
sentato con linee intagliate, che furono trascurate dallo scultore del cofanetto. Altra carat-
teristica della clamide è la fibbia, di cui vediamo una riproduzione esattissima, per es., nel
dittico di Monza colla figura d'un generale anonimo, 2 per il quale gli interpreti moderni
hanno proposto parecchi nomi diversi; e di questa fibbia ha pur conservato un ricordo assai
chiaro anche il trittico d'Harbaville, che la rappresenta come un grande bottone tondo con
un'appendice quadrata. Ma lo scultore del cofanetto anche qui non ha più inteso la coerenza
delle due parti. Sull'altra faccia laterale corta del cofanetto troviamo riuniti in un'eguaglianza
di attitudini e di gesti, i principi degli Apostoli, che in altri monumenti bizantini sono distinti
mediante i loro attributi particolari, il rotolo nelle mani di San Pietro, il libro in quelle di
San Paolo, che ci ha lasciato scritti tanto più numerosi del suo collega. Sul cofanetto invece
ambedue portano il rotolo. Già l'antica arte cristiana aveva fissato il tipo di San Paolo, colla
Fig. i6a. — Avorio del Musco Oliveriano di Pesaro
fronte alta, coi capelli lisci e la barba lunga appuntata; quello di San Pietro, coi capelli ricci
e la barba corta e crespa. Il trittico accentua la diversità dei due ritratti : sul cofanetto le
due teste hanno molta somiglianza tra loro, la stessa forma oblunga, la stessa rigidità di
espressione ascetica. La dignità che distingue le figure del trittico fu sostituita qui da una
certa delicatezza, notevole specialmente nel modo di trattare i capelli e il panneggio. Nel
trittico le vesti hanno poche pieghe semplici e profonde, nel cofanetto sono tutte segnate di
linee leggermente incise.
I rilievi del cofanetto rassomigliano molto a quelli d'una tavoletta del South-Kensington
Museum (Fig. 15) 3 che contiene cinque medaglioni coi busti dei Santi, Giovanni Battista, Fi-
lippo, Stefano, Andrea e Tomaso; la somiglianza è tanta da far credere elio i due avori
siano opera della stessa mano. Quanto alla cronologia della tavoletta, c'è una notevole discre-
panza tra i due dotti più competenti: il Maskell l'assegnò all'vili secolo, il Westwood all'xr.
Dal nostro studio diretto del cofanetto risulta che esso e il rilievo affine di Londra sono
1 II nome di questo ornamento è fàpxtsv, tabula
(cfr. Wilpert, Die Gewandung der Christen in den
ersten Iahrhunderteii).
2 V. Mounier, op. cit., tav. I.
3 V. Maskell, Ancient and tnedioeval ivorìes in
the South-Kensington Museum.