Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 2.1899

DOI Heft:
Fasc. 8-10
DOI Artikel:
Rocchi, Enrico: Le artiglierie italiane del Rinascimento e l' arte del Getto
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.24144#0404

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
LE ARTIGLIERIE ITALLANE DEL RINASCIMENTO 357

cazione in Italia delle palle di ferro colate poco meno di due secoli prima della discesa di
Carlo Vili, basta per dimostrare la scarsa conoscenza per parte dei nostri scrittori tecnici
del secolo XVI, anche fra i più accreditati, delle vere condizioni dell'artiglieria italiana delle
epoche anteriori. Meno ancora dovevano conoscere quelle condizioni gli storici non militari,
che presero a narrare gli avvenimenti di quel tumultuoso periodo. Non è perciò da sorpren-
dere che l'artiglieria italiana della seconda metà del sec. XV
sia stata, sulla fede di quanto piacque asserire agli scrit-
tori francesi, giudicata anche dai nostri di tanto inferiore
alle bocche da fuoco di Carlo Vili, mentre, ignorandosi
realmente quale essa si fosse, non se ne poteva coscien- f|£:'
ziosamente tare con queste il confronto.

L'esame dei fatti e dei documenti del tempo vale a
dimostrare lo scarso fondamento storico della predetta %" • '
asserzione degli scrittori d'oltralpe. Si può, a tale propo-
sito, ricordare che nel periodo di quella tale pretesa sta-
zionarietà della nostra artiglieria, nella seconda metà del
secolo XV, sostanziali innovazioni vennero introdotte, in

Italia, sia nella costruzione, sia nel maneggio delle bocche , ; " ■'.

da fuoco. Notevolissima fu, ad esempio, l'adozione del

sistema di caricare le artiglierie a cartoccio, vale a dire ^HHHHf *
colla carica contenuta in un cartoccio, od in un sacchetto,
colla palla unita ad esso ; ciò che presuppone l'abbandono
delle pesanti ed incomode bombarde, e l'introduzione di
bocche da fuoco piccole, ad un solo pezzo, leggiere,
facilmente trasportabili, ed utilissime nella guerra di cam-
pagna.

Un documento di carattere amministrativo, che dà
notizia di questa nuova specie di artiglieria usata in Italia, - ^MC'f.:'^ì

porta la data del 1483. 1 Ma particolareggiate indicazioni
di eccezionale interesse storico e tecnico su tali bocche
da fuoco si devono ad uno dei più grandi italiani del
Quattrocento. Che le artiglierie a cartoccio, generalmente
caricantisi per la culatta, con un sistema di chiusura simile
a quello adoperato dal generale Cavalli pei suoi cannoni
rigati, fossero adottate in Italia su larga scala prima del-
l'invasione francese è dimostrato in taluni disegni sche-
matici del Codice Atlantico, scritto da Leonardo da Vinci pio. r-a
prima del 1494. A porre in rilievo l'importanza, poco Frammento di Falconetto del 1500
invero fin qui conosciuta, di tali disegni per la storia (Museo Nazionale d'artiglieria)
delle artiglierie in Italia, basti notare che il modo di ca-
ricare per la culatta, proprio come si usa oggidì, non è accennato da veruno scrittore militare
come usato nei tempi di cui si discorre.

Ai documenti di carattere tecnico fanno riscontro quelli di carattere storico e letterario,
e taluni avvenimenti di guerra della seconda metà del secolo xv. Fatti e documenti storici
vengono così a rincalzo dei dati tecnici e concorrono con questi a dimostrare che nel pro-
gresso dell'artiglieria, come in quello di qualsiasi arte, si procedeva come sempre per gradi,
e che però l'avviamento verso l'impiego di bocche da fuoco leggiere e di più facile ma-
neggio delle incomode bombarde cominciò a manifestarsi in Italia poco dopo la metà del detto
secolo. Importa qui di ricordare, in proposito, che Bartolomeo Colleoni riesci fra i primi ad

1 Archivio centrale toscano, X di Balia, dal 1482 al i486.
 
Annotationen