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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 2.1899

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Fasc. 8-10
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24144#0453

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MISCELLANEA

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NOTIZIE VARIE.

NOTIZIE DI LOMBARDIA. era senza dubbio della vecchia scuola lombarda che

teneva l'insegnamento dalla padovana. Trovo grande
Un affresco della vecchia scuola lombarda nella affinità col Cristo che riappare della tavola posse-
cupola della chiesa della Madonna del Monte so= duta dal generale conte Luchino del Mayno e che di
pra Varese è riapparso alla luce in occasione di re- solito si assegna al Bramantino, nel periodo della
stauri. sua prima maniera. L'affinità assai stretta non mi iti-

li santuario, per tradizione e documenti, risale al duce però ad assegnargli senz'altro quest'affresco. La
di là del Mille. Le fondazioni ed il sottosuolo conser- vecchia scuola lombarda di stile padovano ha conti-
veranno probabilmente ruderi ed opere di così re-
mota antichità: oggi l'opera più antica apparente
è un altorilievo rappresentante la Madonna col
Bambino, murato nel portico o vestibolo della chiesa
e che reca i caratteri della scultura lombarda ante-
riore all'influenza pisana. 11 fatto che una.scultura
così antica s' è salvata, addita certamente la vene-
razione di cui questa fu oggetto.

La statua di tutto tondo della Madonna col Bam-
bino, che, avvolta in abiti sontuosi, si vede sull'al-
tare maggiore entro ricco tabernacolo, non sem-
bra anteriore al xv secolo.

La cupola della chiesa dai caratteri stilistici ap-
pare una costruzione di stile bramantesco eretta
tra la fine del xv ed il principio del xvji secolo,
forse di poco anteriore alla bella porta bramantesca
del piazzaletto laterale che reca la data del 1532.

In uno dei lati del tamburo di questa cupola, in
quello che guarda l'aitar maggiore, è stato liberato
da ridipinture ed alterazioni un lungo affresco, il
quale però non solo non sembra tutto di una mano
sola, ma neppure tutto dello stesso getto.

Nel mezzo si vede Cristo che porta la croce : ai
lati stanno inginocchiate di profilo molte suore del-
l'ordine che fondò il santuario e che tuttora vi
tiene un convento con clausura ; ai lati estremi due
angioletti sollevano una cortina. Sono adunque tre
gruppi di opere di mano diversa e forse eseguite
successivamente. Gli angioli nudi, bei putti ben di-
segnati e modellati con certa energia ed in color
rosso-rame alquanto ruvido, ricordano la maniera
mantegnesca. Le suore inginocchiate e vedute tutte
di profilo, rammentali la scuola del Loppa, ma
appaiono deboli di disegno e di espressione. In-
vece la figura ritta del Redentore che porta la g&ff
croce è di uno stile severo e di un certo effetto Parte centrale

patetico. È avvolto in una. lunga e larga veste di dell'affresco recentemente scoperto

color lillaceo dalle pieghe larghe e grandiose, ma

di un fare cartaceo e di una durezza esagerata : il nuato a sussistere durante ed oltre il periodo leonar-
gran manto bianco svolazza. La testa, di espressione desco, siccome prova la grande Crocifissione dipinta
vivissima e, al pari delle mani, di disegno reciso, a buon fresco di fronte al Cenacolo di Leonardo, nel
energico, concorda collo stile della veste. L' artista refettorio delle Grazie in Milano, e potrebbe darsi che
 
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