LA TOMBA DI PIETRO DI DANTE A TREVISO
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stemmi Alighieri, l'uno a colori, l'altro col-
l'ala dorata, insieme ad un terzo colle in-
segne della òittà di Treviso (?) — cioè la croce
con due stelle —, il quale ultimo era stato
riprodotto fra mezzo altri due stemmi Ali-
ghieri nella pila dell'acqua santa vicina alla
tomba.
La statua, in grandezza naturale (m. 1.62),
che giaceva sopra il sarcofago, ha il capo
coperto col tocco dottorale e la persona av-
volta in lunga vesta con cappa e maniche
larghe e pendenti ; è purtroppo deturpata
dalla rottura del naso. Il lettore può consta-
tare che non raffigura punto un ragazzo,
bensì un uomo adulto e prosperoso. Le due
statuine in rilievo — graziose donzelle dal-
l'aspetto virginale — tengono con una mano
un lungo rotolo spiegato e coli'altra i lembi
di una tenda.
Tutti questi elementi fanno pensare ad
un tipo abbastanza comune nelle tombe ve-
neziane del secolo XIV, di cui sono memo-
rabili esempi l'arca fastosa del doge Andrea
Dandolo (y 1354) a San Marco in Venezia
(vedi fig. n. 4), e quella più modesta del ve-
scovo Castellano da Salomone (f 1321) nella
Cattedrale di Treviso (vedi fig. n. 5), nelle
quali havvi la statua in grandezza naturale
del defunto supina sopra il sarcofago, entro
un padiglione alle cui estremità stanno figu-
rine scolpite a mezzo rilievo in atto di te-
nere raccolte le cortine.
* * *
Fiar. 2a. — Statua eiacente di Pietro di Dante
Spogliando nell'autunno 1896 i volu-
minosi protocolli del notaio e giudice tri-
vigiano Ottone da Castagnole nell'Archivio
notarile di Treviso, rinvenni una serie di
atti relativi all'eredità di Pietro di Dante ;1
l'ultimo e il più importante contiene i patti stipulati dai commissari testamentari di Pietro
collo scultore incaricato della costruzione della tomba.
Notevoli sono pure i primi due 2 che recano le procure rilasciatesi reciprocamente dai
due commissari per poter procedere, ciascuno in nome anche dell'altro, all'esecuzione delle
1 Uno o due anni prima gli stessi atti erano stati
rintracciati, a mia insaputa, dal prof. Luigi Bailo, il
quale avea iniziato, nella Gazzetta di Treviso, un
interessante studio sull'epitafio di Pietro, che inter-
ruppe in attesa di usufruire i materiali forniti dai
nuovi documenti. Non avendolo egli fatto finora per-
chè distratto da altre cure, mi è parso di non dovere
defraudare più oltre i diritti degli studiosi e i desi-
deri di molti miei concittadini, i quali attendono or-
mai da troppo tempo che i suddetti documenti siano
resi di pubblica ragione.
2 Vegg. doc. 1 e II.
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stemmi Alighieri, l'uno a colori, l'altro col-
l'ala dorata, insieme ad un terzo colle in-
segne della òittà di Treviso (?) — cioè la croce
con due stelle —, il quale ultimo era stato
riprodotto fra mezzo altri due stemmi Ali-
ghieri nella pila dell'acqua santa vicina alla
tomba.
La statua, in grandezza naturale (m. 1.62),
che giaceva sopra il sarcofago, ha il capo
coperto col tocco dottorale e la persona av-
volta in lunga vesta con cappa e maniche
larghe e pendenti ; è purtroppo deturpata
dalla rottura del naso. Il lettore può consta-
tare che non raffigura punto un ragazzo,
bensì un uomo adulto e prosperoso. Le due
statuine in rilievo — graziose donzelle dal-
l'aspetto virginale — tengono con una mano
un lungo rotolo spiegato e coli'altra i lembi
di una tenda.
Tutti questi elementi fanno pensare ad
un tipo abbastanza comune nelle tombe ve-
neziane del secolo XIV, di cui sono memo-
rabili esempi l'arca fastosa del doge Andrea
Dandolo (y 1354) a San Marco in Venezia
(vedi fig. n. 4), e quella più modesta del ve-
scovo Castellano da Salomone (f 1321) nella
Cattedrale di Treviso (vedi fig. n. 5), nelle
quali havvi la statua in grandezza naturale
del defunto supina sopra il sarcofago, entro
un padiglione alle cui estremità stanno figu-
rine scolpite a mezzo rilievo in atto di te-
nere raccolte le cortine.
* * *
Fiar. 2a. — Statua eiacente di Pietro di Dante
Spogliando nell'autunno 1896 i volu-
minosi protocolli del notaio e giudice tri-
vigiano Ottone da Castagnole nell'Archivio
notarile di Treviso, rinvenni una serie di
atti relativi all'eredità di Pietro di Dante ;1
l'ultimo e il più importante contiene i patti stipulati dai commissari testamentari di Pietro
collo scultore incaricato della costruzione della tomba.
Notevoli sono pure i primi due 2 che recano le procure rilasciatesi reciprocamente dai
due commissari per poter procedere, ciascuno in nome anche dell'altro, all'esecuzione delle
1 Uno o due anni prima gli stessi atti erano stati
rintracciati, a mia insaputa, dal prof. Luigi Bailo, il
quale avea iniziato, nella Gazzetta di Treviso, un
interessante studio sull'epitafio di Pietro, che inter-
ruppe in attesa di usufruire i materiali forniti dai
nuovi documenti. Non avendolo egli fatto finora per-
chè distratto da altre cure, mi è parso di non dovere
defraudare più oltre i diritti degli studiosi e i desi-
deri di molti miei concittadini, i quali attendono or-
mai da troppo tempo che i suddetti documenti siano
resi di pubblica ragione.
2 Vegg. doc. 1 e II.