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GEROLAMO BISCARO
Venendo a parlare dell'ultimo atto, che è del giorno 8 dicembre 1364,1 si osserva an-
zitutto che fu rogato nella Cattedrale, vicino al sepolcro del vescovo Castellano. Le parti
Fig. 5a. — Monumento del vescovo Castellano, nella Cattedrale di Treviso
si erano date convegno colà perchè volendosi che la tomba di Pietro fosse, come ivi è
detto, per modum et ad similitudinem arche q. bone memorie Reverendissimi in Christo
patris et domini, domini Castellani de Salomone de Tarvisio, olivi dignissimi l^piscopi Tar-
visini, riusciva più agevole indicare nel contratto i particolari del sepolcro preso a modello,
che lo scultore era tenuto a riprodurre. Per la commissaria intervenne Leonardo di Baldi-
naccio; lo scultore era m. Ziliberto tayapiera fu Mauro Santo da Venezia, della contrada di
San Barnaba, artista sconosciuto, il cui nome si è già accennato in questo periodico2 che
ricorda m. Alberto fu Ziliberto di Pietro Santo tayapiera della stessa contrada, uno dei
tre autori delle sontuose tombe dei Carraresi, ora agli Eremitani di Padova. Il prezzo fu
stabilito in cento e cinquanta ducati, da pagarsi metà fra otto giorni, ed il resto alla con-
segna dell'opera, che doveva effettuarsi non oltre la festa delle Pentecoste dell'anno seguente.
La presenza di m°. Ziliberto a Treviso è accertata una seconda volta nel 19 agosto 1365
quale testimonio in un contratto stipulato nel convento di Santa Margherita, neh1' interesse
di quei frati; 3 molto probabilmente egli si trovava colà per la posa in opera del monumento.
La qualifica data a Pietro di magne scientie viri... legum doctoris et virtuosi poete,
conferma ch'egli, oltre che leggista, fu poeta, ed aggiung'e valore all' attribuzione fattagli di,
varie poesie in volgare. L'istromento non parla dell'epitafio ; forse i commissari si riser-
1 Vegg. doc. X.
2 Anno II, pag. 88.
3 Nei protocolli del notaio Galdinello de Colcedo.
GEROLAMO BISCARO
Venendo a parlare dell'ultimo atto, che è del giorno 8 dicembre 1364,1 si osserva an-
zitutto che fu rogato nella Cattedrale, vicino al sepolcro del vescovo Castellano. Le parti
Fig. 5a. — Monumento del vescovo Castellano, nella Cattedrale di Treviso
si erano date convegno colà perchè volendosi che la tomba di Pietro fosse, come ivi è
detto, per modum et ad similitudinem arche q. bone memorie Reverendissimi in Christo
patris et domini, domini Castellani de Salomone de Tarvisio, olivi dignissimi l^piscopi Tar-
visini, riusciva più agevole indicare nel contratto i particolari del sepolcro preso a modello,
che lo scultore era tenuto a riprodurre. Per la commissaria intervenne Leonardo di Baldi-
naccio; lo scultore era m. Ziliberto tayapiera fu Mauro Santo da Venezia, della contrada di
San Barnaba, artista sconosciuto, il cui nome si è già accennato in questo periodico2 che
ricorda m. Alberto fu Ziliberto di Pietro Santo tayapiera della stessa contrada, uno dei
tre autori delle sontuose tombe dei Carraresi, ora agli Eremitani di Padova. Il prezzo fu
stabilito in cento e cinquanta ducati, da pagarsi metà fra otto giorni, ed il resto alla con-
segna dell'opera, che doveva effettuarsi non oltre la festa delle Pentecoste dell'anno seguente.
La presenza di m°. Ziliberto a Treviso è accertata una seconda volta nel 19 agosto 1365
quale testimonio in un contratto stipulato nel convento di Santa Margherita, neh1' interesse
di quei frati; 3 molto probabilmente egli si trovava colà per la posa in opera del monumento.
La qualifica data a Pietro di magne scientie viri... legum doctoris et virtuosi poete,
conferma ch'egli, oltre che leggista, fu poeta, ed aggiung'e valore all' attribuzione fattagli di,
varie poesie in volgare. L'istromento non parla dell'epitafio ; forse i commissari si riser-
1 Vegg. doc. X.
2 Anno II, pag. 88.
3 Nei protocolli del notaio Galdinello de Colcedo.