BARTOLOMEO VENETO
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di Bartolomeo (Fig. 12), un paese alquanto diverso dagli altri, con alberelli a foglie stellate e
striscie di luce lunare nell'acqua che scorre appiè dei monti. Vi sono piante su cui la luce
si segna a puntolini, e sempre il solito pastore che guarda la mandria al pascolo ! Per simili
alberi a foglie stellate nel fondo, ci sembra verosimile l'attribuzione a Bartolomeo Veneto
della Santa Caterina dell'Istituto Stadel a Francoforte sul Meno (Fig. 13). Essa apparterrebbe
a questo periodo bergamasco del nostro artista, e neh' intonazione ricorda difatti in qualche
modo, anche per il verde del giustacuore con nastri color viola, Girolamo da Santa Croce.
Fig. 15. — Bartolomeo Veneto. Raccolta Benson a Londra
La testa bionda, dalle carni grigie, stacca a sinistra sul fondo d'alloro, a destra sull'aperta
campagna, con macchie d'alberi a frondi stellate, acque vivamente illuminate, monti azzurri
scoscesi: essa tiene le mani sulla ruota dentata, come sulla tastiera di una spinetta. Con
Cesare da Sesto, cui fu attribuita, la graziosa figura non ha rapporto di sorta.
Da Bergamo il nostro maestro dovette recarsi a Milano, ove ha lasciato tante tracce
dell'attività sua, e probabilmente intorno al 1510. Colà gli esempi dell'arte degli scolari di
Leonardo, più tonda e piena, certamente influirono su di lui, come può vedersi da una replica
da lui fatta della sua Madonna veneziana, ora nella Galleria ambrosiana (Fig. 14). Quan-
tunque guasta dai restauri, può dirsi ch'essa ha perduto la pensosa espressione d'un tempo;
la sua testa si è fatta tonda, e gli occhi più grandi, aperti, e guardano obliquamente, non
più sulla testina del Pargolo. Essa gli tiene ancora la destra sotto un piedino e la sinistra
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di Bartolomeo (Fig. 12), un paese alquanto diverso dagli altri, con alberelli a foglie stellate e
striscie di luce lunare nell'acqua che scorre appiè dei monti. Vi sono piante su cui la luce
si segna a puntolini, e sempre il solito pastore che guarda la mandria al pascolo ! Per simili
alberi a foglie stellate nel fondo, ci sembra verosimile l'attribuzione a Bartolomeo Veneto
della Santa Caterina dell'Istituto Stadel a Francoforte sul Meno (Fig. 13). Essa apparterrebbe
a questo periodo bergamasco del nostro artista, e neh' intonazione ricorda difatti in qualche
modo, anche per il verde del giustacuore con nastri color viola, Girolamo da Santa Croce.
Fig. 15. — Bartolomeo Veneto. Raccolta Benson a Londra
La testa bionda, dalle carni grigie, stacca a sinistra sul fondo d'alloro, a destra sull'aperta
campagna, con macchie d'alberi a frondi stellate, acque vivamente illuminate, monti azzurri
scoscesi: essa tiene le mani sulla ruota dentata, come sulla tastiera di una spinetta. Con
Cesare da Sesto, cui fu attribuita, la graziosa figura non ha rapporto di sorta.
Da Bergamo il nostro maestro dovette recarsi a Milano, ove ha lasciato tante tracce
dell'attività sua, e probabilmente intorno al 1510. Colà gli esempi dell'arte degli scolari di
Leonardo, più tonda e piena, certamente influirono su di lui, come può vedersi da una replica
da lui fatta della sua Madonna veneziana, ora nella Galleria ambrosiana (Fig. 14). Quan-
tunque guasta dai restauri, può dirsi ch'essa ha perduto la pensosa espressione d'un tempo;
la sua testa si è fatta tonda, e gli occhi più grandi, aperti, e guardano obliquamente, non
più sulla testina del Pargolo. Essa gli tiene ancora la destra sotto un piedino e la sinistra