Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

DOI Heft:
Fasc. 1
DOI Artikel:
Egidi, Francesco: Le miniature dei codici Barberiniani dei "documenti d'amore", [1]
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0053

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
LE MINIATURE DEI CODD. DEI « DOCUMENTI D'AMORE »

Elevazione di Constantia al cielo (cod. B, c. 49-B)

del Barberino, e specialmente que-
sta d’Amore, che, essendo stata rap-
presentata, doveva essere più cono-
sciuta. 1

IL intenzione dell’ autore — a
quanto esso stesso ci vuol far cre-
dere nelle note — fu spirituale, seb-
bene i detti d’Amore e la sua stessa
figura possano ugualmente confor-
marsi all’ amore lecito mondano. A
scopo non del tutto spirituale è cer-
tamente la figura d’Amore « in nova
forma tracto » e delle tredici figure
a lui sottoposte, nelle quali si rap-
presentano « modi et actus et pas-
siones amantium », che per mancanza
di spazio il Barberino ha relegato in
fondo al libro. 1 2 Ma nelle gobole esso
tutto trasporta « ad intentionem spiritualem », forse perchè al suo malizioso critico Cfara-
graffolo Gribolo quelle figure non sembrarono del tutto tali, quando il Barberino le presentò
al pubblico.

TI ramoscello che copre le ignude membra d’Amore ne denota l’onestà, la figura d’uomo
l’umanità; la parte posteriore del corpo e delle ali del dio è invisibile, per indicarne la divinità;
i piedi di falcone dimostrano che per mezzo dell’amore divino l’uomo si congiunge con Dio in-
dissolubilmente. Amore posa sul cavallo, cioè l’amante, perchè « nichil est medium inter Deum
et iustam animam ». Il dio ha gli occhi perchè tutto vede, e tutto rettamente giudica e
discerne ; ha le mani perchè è onnipotente ; parla per mezzo di Eloquenza, ciò che dimostra
il sommo suo sapere; sta ritto su’piedi « ad denotandum quod continue opera sue pietatis
in nostram salvationem exercet »; gitta dardi con la mano destra per indicare gli effetti della
giustizia e dell’amore, e gitta rose, per indicare la lode che dà a chi osservò i suoi mandati ;
sta in aria perchè è immenso; ha la faccia rotonda perchè è eterno; mostra la sua faccia
perchè ornato di semplicità. Soltanto il cavallo ha la faretra, chè « in amore isto deus ipse
non laborat sicut quia non fert faretram »; il ramo di rose è sostenuto dal dio e dal cavallo,
perchè causa del merito sono le opere umane, ma la qualità del merito è nell’arbitrio divino.

Il cavallo corre per denotare la
peregrinazione umana ; non ha
freno perchè siamo sempre nel
dubbio, quasi pazzi od ignari del
cammino della vita ; e non è fer
rato perchè dubbiamente noi
andiamo per questa via tempo-
rale, piena di pericoli e di spine.

Elevazione di Constantia al cielo (cod. A, c. 6o-b)

1 Che fu rappresentata, affermarono
giài citati editori del Trattato d'Amore
(pag. 8). Agli indizi da essi dati per
giustificare tale giudizio, s’aggiunga
quello che risulta dal seguente brano
del Commentario (carta 2-b) : « licet
crini ego illa dieta et figuras in publi-
cum adduxi dixerit Garagraffulus...».

2 Carta 99-b.
 
Annotationen