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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 1
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Egidi, Francesco: Le miniature dei codici Barberiniani dei "documenti d'amore", [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0058

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20

FRANCESCO ECIDI

in atto di ricamare una sua borsa,
ricca di fregi e d’ornati. Essa
veste una guarnaccia rossa, e su
d’una mensola che le è allato
sono poggiati alcuni ordigni, di
cui si serve. Il poeta la volle
figurare in età giovanile, perchè
giovani debbono essere coloro
che vogliono imparare ed entrare
nelle virtù; di comune statura
« quia — curioso ! -— comunis
stature homines magis industriosi
reperti sunt », ed in atto di ri-
camare, perchè « ingeniosorum
est magis ars illa ». E veste di
rosso perchè codesto colore è
molto gradito all’ occhio, alla
stessa maniera che sono graditi
gli uomini industriosi, laddove
« crossi displicent », ma anche
perchè, essendo un colore che
presto svanisce, e che richiede
quindi una grande cura per con-
servarlo, ci dimostra che nulla
vale l’ingegno se non si mantiene
col lungo ed assiduo studio. Nel
disegno del Barberino l’edifìzio
maestoso, merlato, mal si adatta
Circumspectio (cod. A, c. ioi-a) alla rappresentazione dell’Indu-

stria quale esso stesso la vagheg-
giava, laddove il pittore ha col suo disegno finissimo trovato la piena corrispondenza tra
l’ambiente e la figura. Ma si deve pur riconoscere che il Barberino, non curando la squisi-
tezza dell’atteggiamento, ha dato alla donna una posa più naturale di quella che ha l’Indu-
stria figurata nel ms. A. Il pittore, preoccupato di dare alla figurina una grande sottigliezza,
ha smisuratamente allungato il suo corpo, falsando anche il concetto del Barberino, che la
voleva di comune statura.

( Continua)

Francesco Ecidi.
 
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