MISCELLANEA
45
non si chiamò mai Licinio e i pittori Giulio e Bernar-
dino Licini non appartengono al Friuli.
Pompeo Molmenti.
Cofanetto bizantino della Cappella Palatina di
Palermo. — Fra i vari cofanetti posseduti dalla regia
Cappella di Palermo merita un particolare esame
quello classificato con la segnatura N. 248 C., il quale
per la conformazione e per il carattere tipico degli
avori si collega evidentemente con la serie delle cas-
settine civili bizantine.
È lungo ni. 0.42, largo m. 0.17 ed alto m. 0.11;
ha coperchio piatto a scorritoio e di 18 medaglioni
si rileva anche dal modo di trattare i capelli lisci e
un po’lunghi, al contrario delle rappresentazioni pre-
cedenti nelle quali si nota la chioma breve e ricciuta
propria dell’età giovanile ; essa veste tunica esomide
e sta china, piegata sui ginocchi, con lo scudo da-
vanti come in atto di difesa. 40 Altra figura virile di
età avanzata, dal viso quasi silenico, con barba corta
e con le spalle tirate : è rappresentata in atto di fug-
gire e si volge indietro portando seco due spade, una
con la punta in alto, ma impugnata al rovescio, e
l’altra con l’elsa in giù. 50 Combattente con elmetto
romano e con clamide svolazzante che lotta accani-
tamente riparandosi il viso con lo scudo e brandendo
Cofanetto bizantino del secolo v. Palermo, Cappella Palatina
quadrati a bassorilievo che ornavano le sue faccie ap-
pena ne rimangono 11. Il solo superstite del coper-
chio rappresenta una biga tirata da due leoni, sulla
quale si leva un genio agitante un tirso: esso ricorda
per il modo di stilizzare, quantunque rimanga inferiore,
il frammento della raccolta Correr ascritto dal Lazzari
al in o al iv secolo.
Sulla prima faccia lunga si osserva: i° Figura di
giovinetto (Dionisio?) coperta di nebride stante presso
un pozzo con una ciotola nella destra ; 20 Lo stesso
personaggio vestito di corta tunica ben piegata e coi
calzari, poggia un piede su di una leggera elevazione
di terreno, e mentre con la sinistra abbraccia un’am-
polla, con l’altra porta in alto un bicchiere. L’atteg-
giamento brioso e spigliato di cotesta figurina piena
di spìrito classico, troverebbe riscontro in qualche
rappresentazione analoga dell’arte antica, con la dif-
ferenza che in luogo dell’ampolla si vede un grappolo
d’uva e manca lo slancio e il brio pròprio dell’estasi
bacchica.1 30 Figura di combattente in età adulta, come
1 KSnigliche Museen Zu Berìiii. Béschreibung der Antiken Skulp-
turen. Berlin, 1891, pag. 46.
la spada alzata in atto di colpire. Sull’altra faccia la-
terale lunga si vede solamente Ercole dalle membra
piene e robuste, ma col viso trattato sommariamente,
col berretto frigio da cui spuntano i riccioli dei capelli,
nel momento che strozza l’idra.
In una faccia laterale corta è rappresentato un guer-
riero con lo scudo elissoidale attaccato ad armacollo e
con pileo, e una figura giovanile vestita di clamide,
che con una lancia trafigge un animale mostruoso
(drago?). Fra queste due figurine si nota un rifaci-
mento molto posteriore (forse del secolo xvn) consi-
stente in una tavoletta nella quale è inciso una specie
di scudo a cerchi concentrici.
Nell’altra faccia corrispondente figurina di guer-
riero orientale; porta tunica ben larga e cappello in
forma di mitra ed è intenta a lanciare un giavelotto ;
dall’altra parte un secondo guerriero di tipo classico
con clamide svolazzante respinge un assalto.
Le figure non sono eguali nella correttezza del se-
gno, ma si vedono tutte energicamente trattate e su
ognuna passa come un soffio dell’arte classica; non
si può assolutamente pensare ch’esse siano tarde ri-
45
non si chiamò mai Licinio e i pittori Giulio e Bernar-
dino Licini non appartengono al Friuli.
Pompeo Molmenti.
Cofanetto bizantino della Cappella Palatina di
Palermo. — Fra i vari cofanetti posseduti dalla regia
Cappella di Palermo merita un particolare esame
quello classificato con la segnatura N. 248 C., il quale
per la conformazione e per il carattere tipico degli
avori si collega evidentemente con la serie delle cas-
settine civili bizantine.
È lungo ni. 0.42, largo m. 0.17 ed alto m. 0.11;
ha coperchio piatto a scorritoio e di 18 medaglioni
si rileva anche dal modo di trattare i capelli lisci e
un po’lunghi, al contrario delle rappresentazioni pre-
cedenti nelle quali si nota la chioma breve e ricciuta
propria dell’età giovanile ; essa veste tunica esomide
e sta china, piegata sui ginocchi, con lo scudo da-
vanti come in atto di difesa. 40 Altra figura virile di
età avanzata, dal viso quasi silenico, con barba corta
e con le spalle tirate : è rappresentata in atto di fug-
gire e si volge indietro portando seco due spade, una
con la punta in alto, ma impugnata al rovescio, e
l’altra con l’elsa in giù. 50 Combattente con elmetto
romano e con clamide svolazzante che lotta accani-
tamente riparandosi il viso con lo scudo e brandendo
Cofanetto bizantino del secolo v. Palermo, Cappella Palatina
quadrati a bassorilievo che ornavano le sue faccie ap-
pena ne rimangono 11. Il solo superstite del coper-
chio rappresenta una biga tirata da due leoni, sulla
quale si leva un genio agitante un tirso: esso ricorda
per il modo di stilizzare, quantunque rimanga inferiore,
il frammento della raccolta Correr ascritto dal Lazzari
al in o al iv secolo.
Sulla prima faccia lunga si osserva: i° Figura di
giovinetto (Dionisio?) coperta di nebride stante presso
un pozzo con una ciotola nella destra ; 20 Lo stesso
personaggio vestito di corta tunica ben piegata e coi
calzari, poggia un piede su di una leggera elevazione
di terreno, e mentre con la sinistra abbraccia un’am-
polla, con l’altra porta in alto un bicchiere. L’atteg-
giamento brioso e spigliato di cotesta figurina piena
di spìrito classico, troverebbe riscontro in qualche
rappresentazione analoga dell’arte antica, con la dif-
ferenza che in luogo dell’ampolla si vede un grappolo
d’uva e manca lo slancio e il brio pròprio dell’estasi
bacchica.1 30 Figura di combattente in età adulta, come
1 KSnigliche Museen Zu Berìiii. Béschreibung der Antiken Skulp-
turen. Berlin, 1891, pag. 46.
la spada alzata in atto di colpire. Sull’altra faccia la-
terale lunga si vede solamente Ercole dalle membra
piene e robuste, ma col viso trattato sommariamente,
col berretto frigio da cui spuntano i riccioli dei capelli,
nel momento che strozza l’idra.
In una faccia laterale corta è rappresentato un guer-
riero con lo scudo elissoidale attaccato ad armacollo e
con pileo, e una figura giovanile vestita di clamide,
che con una lancia trafigge un animale mostruoso
(drago?). Fra queste due figurine si nota un rifaci-
mento molto posteriore (forse del secolo xvn) consi-
stente in una tavoletta nella quale è inciso una specie
di scudo a cerchi concentrici.
Nell’altra faccia corrispondente figurina di guer-
riero orientale; porta tunica ben larga e cappello in
forma di mitra ed è intenta a lanciare un giavelotto ;
dall’altra parte un secondo guerriero di tipo classico
con clamide svolazzante respinge un assalto.
Le figure non sono eguali nella correttezza del se-
gno, ma si vedono tutte energicamente trattate e su
ognuna passa come un soffio dell’arte classica; non
si può assolutamente pensare ch’esse siano tarde ri-