MISCELLANEA
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della tunica della Vergine a quella color di viola del
Fanciullo ; il Botticelli non ha fatto ancora le grandi
composizioni allegoriche decorative, ma già mostra
una forza di segno, una diligenza, un ardore tutto
giovanile di ricerca e di verità. Filippo Lippi, il maestro
di Botticelli, dava alle sue imagini la cocolla mona-
cale ; lo scolaro recava loro i fiori di grazia, di gen-
tilezza umana. Qui ritrae l’angustia materna e l’an-
gustia del Figlio, nell’intima corrispondenza degli
affetti che traluce negli sguardi ; la Vergine pensa
tristamente all’avvenire del frutto delle sue viscere,
e il Bambino interroga, si affligge, e commosso par
che inviti la Madre a vivere con lui, delle sue carezze,
dell’amor suo. Dire della bellezza del quadro sarebbe
troppo lungo discorso ; qui il pittore rese con una
cura infinita ogni cosa, i bei capelli castani sotto il
velo della Vergine, i lineamenti delicati di lei avvolti
in un’ombra dolcissima; quelli robusti e sani del Bam-
bino ; la mano materna tinta leggermente di rosa,
favata, graziosa; insomma in questo idilio è una
dolcezza, una soavità di forme e di pensiero che non
ha riscontro. Altri vanti il quadro religioso, che fu
già di casa Chigi; innanzi a questo, esso parrebbe
senza evidenza e senza forza, chè il giovane Botticelli
qui dava tutta l’anima sua, tutta la piena dei suoi
affetti, la sapienza delle sue forme.
Un altro quadro attribuito al Botticelli rappresenta
il Battesimo di Cristo, ed è purtroppo una tempera
guasta, ma ne’ tratti ancor sani, lascia scoprire ele-
ganza e forme proprie dell’arte botticelliana. È uno
de’ suoi ultimi quadri, quando il maestro piagnone
piegava, torceva le sue figure ; quando ritraeva come
spaventata l’Annunciata degli Uffizi di Firenze all’an-
nuncio dell’Arcangelo ; quando faceva cadere sulla
salma del Cristo, ritratta nel quadro dell’antica pina-
coteca di Monaco, le pietose Marie. Qua e là nelle
forme guaste e terree, guizzano le luci dell’antico
colore ; e si potrebbe augurare che un riparatore,
tenendo conto d’ogni traccia, rianimasse la composi-
zione divota.
Filippo Lippi: La Vergine col Bambino
Monaco, Reale Galleria
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della tunica della Vergine a quella color di viola del
Fanciullo ; il Botticelli non ha fatto ancora le grandi
composizioni allegoriche decorative, ma già mostra
una forza di segno, una diligenza, un ardore tutto
giovanile di ricerca e di verità. Filippo Lippi, il maestro
di Botticelli, dava alle sue imagini la cocolla mona-
cale ; lo scolaro recava loro i fiori di grazia, di gen-
tilezza umana. Qui ritrae l’angustia materna e l’an-
gustia del Figlio, nell’intima corrispondenza degli
affetti che traluce negli sguardi ; la Vergine pensa
tristamente all’avvenire del frutto delle sue viscere,
e il Bambino interroga, si affligge, e commosso par
che inviti la Madre a vivere con lui, delle sue carezze,
dell’amor suo. Dire della bellezza del quadro sarebbe
troppo lungo discorso ; qui il pittore rese con una
cura infinita ogni cosa, i bei capelli castani sotto il
velo della Vergine, i lineamenti delicati di lei avvolti
in un’ombra dolcissima; quelli robusti e sani del Bam-
bino ; la mano materna tinta leggermente di rosa,
favata, graziosa; insomma in questo idilio è una
dolcezza, una soavità di forme e di pensiero che non
ha riscontro. Altri vanti il quadro religioso, che fu
già di casa Chigi; innanzi a questo, esso parrebbe
senza evidenza e senza forza, chè il giovane Botticelli
qui dava tutta l’anima sua, tutta la piena dei suoi
affetti, la sapienza delle sue forme.
Un altro quadro attribuito al Botticelli rappresenta
il Battesimo di Cristo, ed è purtroppo una tempera
guasta, ma ne’ tratti ancor sani, lascia scoprire ele-
ganza e forme proprie dell’arte botticelliana. È uno
de’ suoi ultimi quadri, quando il maestro piagnone
piegava, torceva le sue figure ; quando ritraeva come
spaventata l’Annunciata degli Uffizi di Firenze all’an-
nuncio dell’Arcangelo ; quando faceva cadere sulla
salma del Cristo, ritratta nel quadro dell’antica pina-
coteca di Monaco, le pietose Marie. Qua e là nelle
forme guaste e terree, guizzano le luci dell’antico
colore ; e si potrebbe augurare che un riparatore,
tenendo conto d’ogni traccia, rianimasse la composi-
zione divota.
Filippo Lippi: La Vergine col Bambino
Monaco, Reale Galleria