MISCELLANEA
63
RICOR D I.
FRANCESCO SAVERIO KRAUS.
L’Italia ebbe un grande amico vissuto nel culto
de’ suoi grandi, tra le opere di Dante e del Petrarca,
e nello studio della sua storia dalla redenzione cri-
stiana alla redenzione nazionale : quello fu un nobile
uomo, un sacerdote nel suo vero altissimo senso della
parola, un pensatore che univa nell’armonia della sua
mente la religione, la patria e l’arte.
È morto Francesco Xaverio Kraus il giorno 28 di-
cembre 1901, in terra italiana, a San Remo, e ora ri-
posa a Friburgo, là dove dalla cattedra universitaria
parlò di archeologia e di storia dell’arte, sollevando
le giovani menti ai più puri ideali del vero e del bello.
Nacque il 18 settembre 1840 a Treviri e fu educato
nell’amore dell’arte da suo padre miniatore, nell’amore
dell’antico dai ricordi romani che gli stavano innanzi
nelle rovine di palazzi, di terme e della « porta ni-
grà », come dalle vetuste chiese cristiane ricolme di
tesori che s’innalzano solenni sulle rive della Mosella.
A nove anni, il fanciullo lesse Aristotile; a Bonn e
a Friburgo nel Breisgau compì gli studi filologici e teo-
logici.
Consacrato prete dalla piccola Pfatzel, parrocchia
nei dintorni della sua città natale, corse più volte in
Francia, dove strinse rapporti con uomini eminenti
del partito cattolico liberale; professore nel 1872 di
archeologia e d’arte cristiana all’università di Stra-
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RICOR D I.
FRANCESCO SAVERIO KRAUS.
L’Italia ebbe un grande amico vissuto nel culto
de’ suoi grandi, tra le opere di Dante e del Petrarca,
e nello studio della sua storia dalla redenzione cri-
stiana alla redenzione nazionale : quello fu un nobile
uomo, un sacerdote nel suo vero altissimo senso della
parola, un pensatore che univa nell’armonia della sua
mente la religione, la patria e l’arte.
È morto Francesco Xaverio Kraus il giorno 28 di-
cembre 1901, in terra italiana, a San Remo, e ora ri-
posa a Friburgo, là dove dalla cattedra universitaria
parlò di archeologia e di storia dell’arte, sollevando
le giovani menti ai più puri ideali del vero e del bello.
Nacque il 18 settembre 1840 a Treviri e fu educato
nell’amore dell’arte da suo padre miniatore, nell’amore
dell’antico dai ricordi romani che gli stavano innanzi
nelle rovine di palazzi, di terme e della « porta ni-
grà », come dalle vetuste chiese cristiane ricolme di
tesori che s’innalzano solenni sulle rive della Mosella.
A nove anni, il fanciullo lesse Aristotile; a Bonn e
a Friburgo nel Breisgau compì gli studi filologici e teo-
logici.
Consacrato prete dalla piccola Pfatzel, parrocchia
nei dintorni della sua città natale, corse più volte in
Francia, dove strinse rapporti con uomini eminenti
del partito cattolico liberale; professore nel 1872 di
archeologia e d’arte cristiana all’università di Stra-