LA GIOSTRA MEDICEA DEL 1475
75
lancia e dei bronconi ardenti non
corrisponde nè a quella dc\VIn-
ventario, nè a quella del Vasari,
e le congetture dell’Ulmann e
del Muntz sono prive di ogni
fondamento. Per altra via si mise
il Warburg, 1 e cercò di rico-
struire la perduta immagine da
una incisione in legno per illu-
strazione della Giostra del Poli-
ziano e da un disegno del Bot-
ticelli stesso, ora in Milano. « Pel-
le osservazioni precedenti noi
possiamo —- egli dice (pag. 21)
— farci una fondata idea del di-
pinto: nella camera di Piero di
Lorenzo era un’Atena con una
lancia nella destra ed uno scudo
avanti a sè ; sotto di lei,' occu-
pando circa un terzo della super-
ficie, un altare con ceppi ardenti ».
A porre un termine a tali con-
getture, nel marzo del 1895 fu
rinvenuta o riconosciuta la Pal-
lade botticelliana nel palazzo Pitti.
Il Ridolfì, che primo ne diè no-
tizia, 2 non esitò ad identificarla
con quella descritta nel Vasari e
nell’Inventario mediceo. Ma su-
bito nacquero giusti dubbi su tale
identità. La mancanza dei bron- Rotticeli! : Pallade. - Firenze, Palazzo Pitti
coni ardenti, le misure del quadro (Fotografia Alinari)
che non corrispondono a quelle
date dall’Inventario (2.44 per 1.22) e ragioni di altra natura persuasero il Venturi3 prima, il
Berenson 4 ed il Supino 5 poi, a non accettarla. Ben considerando la questione, mi sembra
possa formularsi una ipotesi più sicura. Due certamente furono le Palladi dipinte dal Botticelli.6
Una è quella riconosciuta nel 1895, e la sua attribuzione non è fondata su alcuna testimo-
nianza, ma solamente su evidenti simiglianze di stile. Essa non compare wdLInventario del 1492,
bensì in altri Inventari medicei che spero prossimamente di pubblicare. In uno di essi ( Carteggio
un recente articolo sul Tipo di Medusa nell'arte fio-
rentina (Gazette des Beaux-Arts, i° febbraio 1897),
affermi che la tappezzeria, appartenente oggi al si-
gnor De Baudreuil, sia stata eseguita per Lorenzo
de’ Medici.
1 Sandro Botticelli’s Geburt der Venus und Frilh-
lìng. Hamburg, 1893. Anhang : die verschollene Pallas,
pag. 18 21. Il disegno milanese vedilo ivi a pag. 20.
L’incisione in legno è riprodotta dall’edizione della
Giostra del 1513, ma si trova già in edizioni anteriori :
ad esempio, in una, conservata nella Palatina di Fi-
renze, dello scorcio del sec. xv.
2 Nel giornale La Nazione (2 marzo 1895) e nel-
l’Archivio storico dell’Arte (serie IIa, anno I, fase. i°).
3 Nuova Antologia, 1° agosto 1895.
4 Gazette des Beaux-Arts, 1895, pag. 469 e seg.
s Sandro Botticelli, Firenze, 1900. Pag. 45.
6 Una Pallade che tiene nella sinistra uno scudo
con la testa gorgonèa, e con la destra si appoggia
ad una grossa lancia confitta in terra è. nel disegno
del Botticelli ad illustrazione del XII canto del Pur-
gatorio. Cfr. Lippmann, Zeichnungen von S. Botti-
celli zu Dante's gottlicher Komodie. Berlin, 1887.
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lancia e dei bronconi ardenti non
corrisponde nè a quella dc\VIn-
ventario, nè a quella del Vasari,
e le congetture dell’Ulmann e
del Muntz sono prive di ogni
fondamento. Per altra via si mise
il Warburg, 1 e cercò di rico-
struire la perduta immagine da
una incisione in legno per illu-
strazione della Giostra del Poli-
ziano e da un disegno del Bot-
ticelli stesso, ora in Milano. « Pel-
le osservazioni precedenti noi
possiamo —- egli dice (pag. 21)
— farci una fondata idea del di-
pinto: nella camera di Piero di
Lorenzo era un’Atena con una
lancia nella destra ed uno scudo
avanti a sè ; sotto di lei,' occu-
pando circa un terzo della super-
ficie, un altare con ceppi ardenti ».
A porre un termine a tali con-
getture, nel marzo del 1895 fu
rinvenuta o riconosciuta la Pal-
lade botticelliana nel palazzo Pitti.
Il Ridolfì, che primo ne diè no-
tizia, 2 non esitò ad identificarla
con quella descritta nel Vasari e
nell’Inventario mediceo. Ma su-
bito nacquero giusti dubbi su tale
identità. La mancanza dei bron- Rotticeli! : Pallade. - Firenze, Palazzo Pitti
coni ardenti, le misure del quadro (Fotografia Alinari)
che non corrispondono a quelle
date dall’Inventario (2.44 per 1.22) e ragioni di altra natura persuasero il Venturi3 prima, il
Berenson 4 ed il Supino 5 poi, a non accettarla. Ben considerando la questione, mi sembra
possa formularsi una ipotesi più sicura. Due certamente furono le Palladi dipinte dal Botticelli.6
Una è quella riconosciuta nel 1895, e la sua attribuzione non è fondata su alcuna testimo-
nianza, ma solamente su evidenti simiglianze di stile. Essa non compare wdLInventario del 1492,
bensì in altri Inventari medicei che spero prossimamente di pubblicare. In uno di essi ( Carteggio
un recente articolo sul Tipo di Medusa nell'arte fio-
rentina (Gazette des Beaux-Arts, i° febbraio 1897),
affermi che la tappezzeria, appartenente oggi al si-
gnor De Baudreuil, sia stata eseguita per Lorenzo
de’ Medici.
1 Sandro Botticelli’s Geburt der Venus und Frilh-
lìng. Hamburg, 1893. Anhang : die verschollene Pallas,
pag. 18 21. Il disegno milanese vedilo ivi a pag. 20.
L’incisione in legno è riprodotta dall’edizione della
Giostra del 1513, ma si trova già in edizioni anteriori :
ad esempio, in una, conservata nella Palatina di Fi-
renze, dello scorcio del sec. xv.
2 Nel giornale La Nazione (2 marzo 1895) e nel-
l’Archivio storico dell’Arte (serie IIa, anno I, fase. i°).
3 Nuova Antologia, 1° agosto 1895.
4 Gazette des Beaux-Arts, 1895, pag. 469 e seg.
s Sandro Botticelli, Firenze, 1900. Pag. 45.
6 Una Pallade che tiene nella sinistra uno scudo
con la testa gorgonèa, e con la destra si appoggia
ad una grossa lancia confitta in terra è. nel disegno
del Botticelli ad illustrazione del XII canto del Pur-
gatorio. Cfr. Lippmann, Zeichnungen von S. Botti-
celli zu Dante's gottlicher Komodie. Berlin, 1887.