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FRANCESCO ECIDI
Quello di Dio è nel mezzo, ed è il più alto ed il più adorno; gli altri sono ai quattro angoli
del palazzo, e da ciascuno parte una corda. La donna « che tempera pena », concepita come
qualche cosa di mezzo tra quelli che sperano e ciò che si spera, che
« cavegli à bianchi e viso e tutta veste,
perch’a dar luce prest’è», 1 2
regge con una mano le cinque funi e le porge a « tutta la gente che sperando vane », mentre
con l’altra fa segno d’addurla al bramato tesoro. Sette figurine poste ai piedi del palazzo
rappresentano questa gente che tenta raggiungere ciò che desidera, aggrappandosi alle corde
di Sperarla; e
« alquanti vanno su di questa gente,
e persone altre lente,
le corde rotte a certi son presente » ;:
ai primi non mentì la Speranza, i secondi confidano ancora in lei, nè sanno se sarà loro
per fallire, i terzi son disperati. Negli atteg-
giamenti così bene intuiti dal pittore e, seb-
bene con alquanta rozzezza, accennati già
nell’abbozzo di messer Francesco, sono messi
in evidenza codesti tre gradi di speranza.
Poiché tra gli speranti alcuni tendono in alto
le mani e il viso, altri hanno le braccia basse
ed essi stessi stanno quasi curvi, altri infine
sono in terra caduti. Come in queste figurine,
così anche nella figura della Speranza e nel
disegno del palazzo il pittore è riuscito assai
meglio del Barberino. Con qual finezza e
con qual sicurezza dell’effetto sono dipinte
le ali di Speranza, e quanta saggezza nel
far vedere l’edificio in iscorcio ! La rappresen
tazione della Speranza, così bene ideata dal
poeta, credo abbia trovato nell’opera del no-
stro pittore la più bella esecuzione. E questo
par che voglia dire il Barberino quando, ri-
cordando il favore che tale sua rappresenta-
zione ebbe e l’onore che volle farle il conte
Baldo da Pasignano, ornandone il suo Librimi Spei, dice che « in libri principio figurari
mandavit que licet forte ob defectum pictorum aliter in aliquibus pietà extiterit tamen ipse
hanc haberi voluit prò sic pietà ». 3
« Prudenza qui vedete
voi ch’a guardar avete
C’amor la ci à mandata
per ch’ella sia honorata
Amata e reverita ...» 4
Essa è preposta alla settima parte dei Documenti, ed è figurata come una donna di trenta
anni, in veste di color verde ; è magra nel viso pe’ suoi gravi pensieri, e guarda attenta-
mente — ciò è indicato dalla mano posta sulla fronte come per far schermo alla luce — in
una sfera, per significare
«.che vera
maniera è di tenere
denanzi provedere » ; 5
Innocentia (cod. B, c. 79-A)
1 Ibid., pag. 214, vv. 1-2.
2 Ibid., ibid., vv. 16-18.
3 Comm., c. 66-d.
4 Ediz. Ubaldini, pag. 227, vv. 1-5.
3 Ibid., pag. 208, vv. 3-4.
FRANCESCO ECIDI
Quello di Dio è nel mezzo, ed è il più alto ed il più adorno; gli altri sono ai quattro angoli
del palazzo, e da ciascuno parte una corda. La donna « che tempera pena », concepita come
qualche cosa di mezzo tra quelli che sperano e ciò che si spera, che
« cavegli à bianchi e viso e tutta veste,
perch’a dar luce prest’è», 1 2
regge con una mano le cinque funi e le porge a « tutta la gente che sperando vane », mentre
con l’altra fa segno d’addurla al bramato tesoro. Sette figurine poste ai piedi del palazzo
rappresentano questa gente che tenta raggiungere ciò che desidera, aggrappandosi alle corde
di Sperarla; e
« alquanti vanno su di questa gente,
e persone altre lente,
le corde rotte a certi son presente » ;:
ai primi non mentì la Speranza, i secondi confidano ancora in lei, nè sanno se sarà loro
per fallire, i terzi son disperati. Negli atteg-
giamenti così bene intuiti dal pittore e, seb-
bene con alquanta rozzezza, accennati già
nell’abbozzo di messer Francesco, sono messi
in evidenza codesti tre gradi di speranza.
Poiché tra gli speranti alcuni tendono in alto
le mani e il viso, altri hanno le braccia basse
ed essi stessi stanno quasi curvi, altri infine
sono in terra caduti. Come in queste figurine,
così anche nella figura della Speranza e nel
disegno del palazzo il pittore è riuscito assai
meglio del Barberino. Con qual finezza e
con qual sicurezza dell’effetto sono dipinte
le ali di Speranza, e quanta saggezza nel
far vedere l’edificio in iscorcio ! La rappresen
tazione della Speranza, così bene ideata dal
poeta, credo abbia trovato nell’opera del no-
stro pittore la più bella esecuzione. E questo
par che voglia dire il Barberino quando, ri-
cordando il favore che tale sua rappresenta-
zione ebbe e l’onore che volle farle il conte
Baldo da Pasignano, ornandone il suo Librimi Spei, dice che « in libri principio figurari
mandavit que licet forte ob defectum pictorum aliter in aliquibus pietà extiterit tamen ipse
hanc haberi voluit prò sic pietà ». 3
« Prudenza qui vedete
voi ch’a guardar avete
C’amor la ci à mandata
per ch’ella sia honorata
Amata e reverita ...» 4
Essa è preposta alla settima parte dei Documenti, ed è figurata come una donna di trenta
anni, in veste di color verde ; è magra nel viso pe’ suoi gravi pensieri, e guarda attenta-
mente — ciò è indicato dalla mano posta sulla fronte come per far schermo alla luce — in
una sfera, per significare
«.che vera
maniera è di tenere
denanzi provedere » ; 5
Innocentia (cod. B, c. 79-A)
1 Ibid., pag. 214, vv. 1-2.
2 Ibid., ibid., vv. 16-18.
3 Comm., c. 66-d.
4 Ediz. Ubaldini, pag. 227, vv. 1-5.
3 Ibid., pag. 208, vv. 3-4.