LE MINIATURE DEI CODD. DEI « DOCUMENTI D'AMORE »
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ed è seduta, perchè in tal modo più facilmente può scoprire la verità, avendo l’animo più
quieto.
La sfera che occupa tutta la parte destra della miniatura è una rappresentazione grafica
delfordinamento dei. cieli. Nel mezzo è la terra, seguono poi aqua, aer, luna in circulo
ignis secundum aristotilem alias potes ponere si vis per se utrumque, sol, mercurius, venus,
mars, iuppiter, saturnus, firmamentum. L’iscrizione che è sotto alla sfera dice : Egiptij quos
secutus est piato sic posuerunt ordìném planetarum ut in hac presenti figura Caldei autem
quos secutus est tullius et comuniter omnes ut in figura inferiori rationes moventes utrosque
videbis in glosis prohemij partis huius. Non è necessario riportare la figura dell’ordinamento
che il Barberino fa risalire ai Caldei. Tutta la differenza sta nella posizione del sole. Secondo
quest’ordinamento è la figura della Circumspectio che si vede nelle ultime carte del ms. A,
nella quale peraltro la terra è rappresentata con molti particolari: nella parte esteriore il
Barberino distingue : asya, europa,
affrica e mare magnimi ; piu interna-
mente è la figura della Circumspectio,
una donna che regge due tubi che par-
tono dai suoi occhi ed hanno di tratto
in tratto due appendici tronche. I due
tubi, disegnando un circolo, si riuniscono
poi nella parte opposta alla figura. Mes-
ser Francesco suppone che la donna,
guardando in quei tubi, veda tutto ciò
che è intorno ad essi, quindi tutto l’Uni-
verso. Ancora più dentro è il Limbo,
poi il Purgatorio e l’Inferno. Al di là
del firmamentum è il paradisus m cir-
culo cristallino.
Ma ormai
« Al giardin vi volgete
in un prato vedete
Una donna ch’a nome
gloria ...» 1
Il prato è ricco di fiori dai colori vi-
vaci, alcuni alberi frondosi, anch’essi
in fiore, vaghi uccelli pe’ rami, graziosi animali pel prato: cucciolini, piccole lepri, cervi,
cicogne «che di selva son tolti», sono in compagnia della bella donna che è seduta nel
mezzo tra l’erbe. Ella
« .... à colti fiori e tace,
perchè le piace
un bel cantar d’augelli,
che son davanti allei gentili e belli».2
In due gabbiette finamente lavorate e appese a due rami degli alberi sono infatti due uccel-
lini; uno di essi, ben visibile attraverso la grata della gabbia, è un cardellino, dipinto con
un realismo da far stupire. Da tutta la scena vien fuori il sentimento della gioia, perchè tutto
è allegro, mirifico, splendente. L’abito stesso della donna è di color gialletto, perchè più si
avvicina a quello dell’oro, ed è ricco di ornamenti, fasce, delicati arabeschi,
« che mostran com’ell’è gioiosa dentro » ; 5
e il Barberino avverte: «tu qui pitigere habes hoc loco fìguras, nota quod hanc dominam
1 Ediz. Ubaldini, pag. 306, vv. 3-6. 3 Ibid., pag. 310, v. 4.
2 Ibid., pag. 309, vv. 9-12.
Innocentia (cod. A, c. 90-A)
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ed è seduta, perchè in tal modo più facilmente può scoprire la verità, avendo l’animo più
quieto.
La sfera che occupa tutta la parte destra della miniatura è una rappresentazione grafica
delfordinamento dei. cieli. Nel mezzo è la terra, seguono poi aqua, aer, luna in circulo
ignis secundum aristotilem alias potes ponere si vis per se utrumque, sol, mercurius, venus,
mars, iuppiter, saturnus, firmamentum. L’iscrizione che è sotto alla sfera dice : Egiptij quos
secutus est piato sic posuerunt ordìném planetarum ut in hac presenti figura Caldei autem
quos secutus est tullius et comuniter omnes ut in figura inferiori rationes moventes utrosque
videbis in glosis prohemij partis huius. Non è necessario riportare la figura dell’ordinamento
che il Barberino fa risalire ai Caldei. Tutta la differenza sta nella posizione del sole. Secondo
quest’ordinamento è la figura della Circumspectio che si vede nelle ultime carte del ms. A,
nella quale peraltro la terra è rappresentata con molti particolari: nella parte esteriore il
Barberino distingue : asya, europa,
affrica e mare magnimi ; piu interna-
mente è la figura della Circumspectio,
una donna che regge due tubi che par-
tono dai suoi occhi ed hanno di tratto
in tratto due appendici tronche. I due
tubi, disegnando un circolo, si riuniscono
poi nella parte opposta alla figura. Mes-
ser Francesco suppone che la donna,
guardando in quei tubi, veda tutto ciò
che è intorno ad essi, quindi tutto l’Uni-
verso. Ancora più dentro è il Limbo,
poi il Purgatorio e l’Inferno. Al di là
del firmamentum è il paradisus m cir-
culo cristallino.
Ma ormai
« Al giardin vi volgete
in un prato vedete
Una donna ch’a nome
gloria ...» 1
Il prato è ricco di fiori dai colori vi-
vaci, alcuni alberi frondosi, anch’essi
in fiore, vaghi uccelli pe’ rami, graziosi animali pel prato: cucciolini, piccole lepri, cervi,
cicogne «che di selva son tolti», sono in compagnia della bella donna che è seduta nel
mezzo tra l’erbe. Ella
« .... à colti fiori e tace,
perchè le piace
un bel cantar d’augelli,
che son davanti allei gentili e belli».2
In due gabbiette finamente lavorate e appese a due rami degli alberi sono infatti due uccel-
lini; uno di essi, ben visibile attraverso la grata della gabbia, è un cardellino, dipinto con
un realismo da far stupire. Da tutta la scena vien fuori il sentimento della gioia, perchè tutto
è allegro, mirifico, splendente. L’abito stesso della donna è di color gialletto, perchè più si
avvicina a quello dell’oro, ed è ricco di ornamenti, fasce, delicati arabeschi,
« che mostran com’ell’è gioiosa dentro » ; 5
e il Barberino avverte: «tu qui pitigere habes hoc loco fìguras, nota quod hanc dominam
1 Ediz. Ubaldini, pag. 306, vv. 3-6. 3 Ibid., pag. 310, v. 4.
2 Ibid., pag. 309, vv. 9-12.
Innocentia (cod. A, c. 90-A)