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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 5.1902

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Fasc. 2
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24147#0150

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MISCELLANEA

SPIGOLATURE.

Un altro documento berniniano. — II forte ri-
tratto dell’artista, lavorato da Giambattista Gaulli, che
onora presentemente la Galleria Nazionale di Roma 1
si aggiunse bellamente ai molti che feci conoscere
nel mio Bernini ; ora godo nel segnalare un’altra pre-
ziosa memoria della grande attività del Michelangiolo
secentesco.

Si tratta d’un luminoso quadro che trovai in una
casa di Napoli, rappresentante il busto in marmo di
Francesco I d’Este.

L’opera, assai ben conservata, è lavorata ad olio
e si trova racchiusa in una cornice moderna.

Il meraviglioso busto assai fedelmente ed elegan-
temente riprodotto, campeggia violento sul fondo az-
zurro cupo del cielo che una tenda oscura discopre:
esso appare posato sur un tavolo ricoperto di tap-
peto, dove si trovano consparsi oggetti diversi : in
basso a manca si vede capovolto un ricchissimo piatto
d’argento con fregi rilevati su cui giuoca la luce ; sul
piatto fiammeggia un mazzo di fiori purpurei lavorati
con una freschezza mirabile e sui fiori si vedono due
guanti bianchi, posati come per caso. Presso il piatto
è un istrumento geodetico ed altri se ne vedono a
destra tra i quali sono riconoscibili un sestante, un
quadrante ed una bussola. Una gaia nota di colore è
data da un uccello morto, dal becco sottile e allungato,
dalla cresta iridata e dalle ali colorite de’ più bei toni
violacei, che si trova abbandonato sul tappeto. Sul
fondo a manca si vede la figura del Tempo, vigoroso
vegliardo piegato su un grosso bastone, che reca su
le spalle il globo : nel globo appare indistintamente
delineata la figura transvolante dell’Eterno tra una
gloria di putti. A destra similmente si vede la figura
della Verità curva in avanti, completamente ignuda,
festeggiata da puttini grassocci.

1 V. L'Arte, anno III, pag. 316. Il Bacicelo condusse anche un
altro ritratto del Bernini, ora in possesso del barone di Gey-
miiller di Parigi, dal quale Arnold Van Westerhout trasse la me-
ravigliosa incisione pubblicata nel mio libro sul Bernini.

Le due figurazioni sono monocromate di un color
d’oro rossastro con luci vive. Il Tempo ha il petto
virente coperto di corazza ; ha le membra muscolose
e il volto fiero e rude. La Verità ha le carni delica-
tamente morbide che su le punte dei seni sfumano
in un roseo caldo ; i putti festosi hanno vivi lumi d’oro
su le membra ritondette.

I toni caldi di codeste allegoriche figurazioni con-
trastano bellamente con quelli freddi del marmo la-
vorato in mille armoniche sinuosità.

Come si vede, si tratta d’una libera riproduzione e
quasi d’ una glorificazione dello splendido gruppo
ideato dal Bernini in un’ora di sconforto e condotto
in marmo soltanto nella figura della Verità.

L’opera, anche per il soggetto, non può dirsi un
capolavoro: certo ha non comuni pregi di colore, di
morbidezza e di diligenza. La stranezza dell’aduna-
zione degli oggetti disparati se nuoce alla unità del
soggetto gli aggiunge peraltro una singolare attrattiva.

*

* -x-

L’opera fu senza dubbio condotta in Roma nello
studio del Bernini allorquando l’artista era intorno a
dar gli ultimi tocchi al busto meraviglioso. Certo non
può ammettersi che il quadro sia stato eseguito in
epoca più tarda, quando già il marmo era collocato
nel palagio Estense, poi che le allegorie della Verità
e del Tempo parlano di fatti intimi dell’artista e ac-
cusano la sua diretta influenza.

È bensì vero che del busto, appena giunto a de-
stinazione, si trasse una riproduzione grafica, siccome
attesta un documento dell’archivio di Modena,1 ma

1 « Serenissimo Principe. È venuto voglia a’ Ser.mi di Toscana
di havere uno schizzo del Ritratto in marmo di V. A. scolpito dal
Cav. Bernini, havendomelo scritto Vincenzo Manozzi d’ordine del
Principe Leopoldo, et io subito glie P I10 mandato havendone data
parte al Principe. E qui senza più a V. A. S. riverentemente m’in-
chino. — Di Modena, li 27 novembre 1651.— Humilissimo e clivot.mo
Servo Gemignano Poggi ». (Archivio di Stato in Modena, Cancel-
leria ducale).
 
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