I I 2
MISCELLANEA
A proposito dei bassorilievi di Castel di Sangro.
— Nel fascicolo di novembre-dicembre 1901 de L'Arte,
il sig. Antonio de Nino pubblicò alcuni interessantissimi
bassorilievi infissi sul muro di cinta di casa Patini a Ca-
stel di Sàngrò, in Abruzzo, chiudendo il suo articolo
con queste parole : « Queste sculture fanno pensare a
Benedetto da Majano e a quella pleiade contemporanea
deiSansovino dei della Porta, dei Buglioni, ecc. Ma i ca-
ratteri delle iscrizioni sono evidentemente della fine del
secolo xiv o della prima metà del xv ». Ora desidero
di dire qui il mio parere su queste sculture, che mi sem-
brano d’una grandissima bellezza. Io credo che esse
siano opere fiorentine eseguite sotto l’influenza imme-
diata di Ghiberti, certamente nel secondo quarto del
La Crocefissione (Castel di Sangro)
secolo xv. Alcuni di questi bassorilievi appaiono ispi-
rati da alcuni di quelli della prima porta di Ghiberti,
si potrebbe quasi dire che ne sembrano copia. Indi-
cherò i punti più evidenti di somiglianza.1
Nella Crocifissione è la stessa disposizione delle due
figure sedute, Maria e San Giovanni, ai piedi della
Croce. Sono gli stessi movimenti delle braccia com’è
la stessa fattura, così caratteristica, delle vesti che si
svolgono in lunghe pieghe e si distendono attorno alle
figure. La Flagellazione non è meno caratteristica; ad
onta che questo bassorilievo sia mutilo, si riconoscono
nelle figure gli stessi movimenti.
Ma qui si è aggiunto qualche cosa di ancor più si-
1 A rendere più facile il raffronto riproduciamo a fianco dei
bassorilievi del Ghiberti quelli corrispondenti di Castel di Sangro
che furono già riprodotti insieme con la Vergine e il Bambino, la
Presentazione al tempio, la Fuga in Egitto, e il Tradimento di Giuda,
nel L’Arte, a pag. 422-424 del voi.IV (1901).
Nota della Redazione.
gnificativo; intendo dire la rappresentazione architetto-
nica che serve da fondo e che è la stessa nei due
bassorilievi.
Io mi propongo di dimostrare un giorno qual'è, dal
punto di vista architettonico, l’interesse dei bassori-
lievi di Ghiberti. Ghiberti s’occupò molto di architet-
tura, e se egli non potè, come il suo più felice com-
petitore, Brunelleschi, costruire grandi monumenti, egli
si compiacque di darci degli abbozzi, dei progetti di ciò
che sognava di fare nei suoi bassorilievi. La sua prima
porta, eseguita dal 1404 al 1424, e verosimilmente ter-
minata prima del 1420, vale a dire prima che Brunel-
leschi cominciasse l’ospedale degl’innocenti, presenta
curiosissime ricerche architettoniche nelle quali noi ve-
La Crocefissione del Ghiberti
(Fotografia Alinari)
diamo sbozzato lo stile, del rinascimento. Dal primo
bassorilievo di questa porta, l’Annunciazione, fino al-
l’ultimo, le Pentecoste, noi vediamo Ghiberti creare
successivamente i diversi elementi dello stile della Ri-
nascenza. Nella Flagellazione, che si trova nel mezzo
della serie, noi abbiamo colonne scanalate a capitelli
corinzi che sostengono una specie di cornicione assai
caratteristico recante un fregio non unito, ma inter-
rotto da risalti sopra ciascuna colonna; ora questa
stessa architettura noi ritroviamo nei bassorilievi di
Castel di Sangro, e ciò è di capitale importanza, perchè
quel motivo architettonico non si trova che in Ghi-
berti e soltanto in una certa epoca (1420).
Il bassorilievo che il de Nino congetturò rappresen-
tasse Gesù davanti a Erode è invece VAdorazione dei
Magi, e noi troviamo anche qui una vera e propria
copia di Ghiberti. Sotto una grande edicola è seduta
la Vergine con a lato San Giuseppe, davanti a lei è
MISCELLANEA
A proposito dei bassorilievi di Castel di Sangro.
— Nel fascicolo di novembre-dicembre 1901 de L'Arte,
il sig. Antonio de Nino pubblicò alcuni interessantissimi
bassorilievi infissi sul muro di cinta di casa Patini a Ca-
stel di Sàngrò, in Abruzzo, chiudendo il suo articolo
con queste parole : « Queste sculture fanno pensare a
Benedetto da Majano e a quella pleiade contemporanea
deiSansovino dei della Porta, dei Buglioni, ecc. Ma i ca-
ratteri delle iscrizioni sono evidentemente della fine del
secolo xiv o della prima metà del xv ». Ora desidero
di dire qui il mio parere su queste sculture, che mi sem-
brano d’una grandissima bellezza. Io credo che esse
siano opere fiorentine eseguite sotto l’influenza imme-
diata di Ghiberti, certamente nel secondo quarto del
La Crocefissione (Castel di Sangro)
secolo xv. Alcuni di questi bassorilievi appaiono ispi-
rati da alcuni di quelli della prima porta di Ghiberti,
si potrebbe quasi dire che ne sembrano copia. Indi-
cherò i punti più evidenti di somiglianza.1
Nella Crocifissione è la stessa disposizione delle due
figure sedute, Maria e San Giovanni, ai piedi della
Croce. Sono gli stessi movimenti delle braccia com’è
la stessa fattura, così caratteristica, delle vesti che si
svolgono in lunghe pieghe e si distendono attorno alle
figure. La Flagellazione non è meno caratteristica; ad
onta che questo bassorilievo sia mutilo, si riconoscono
nelle figure gli stessi movimenti.
Ma qui si è aggiunto qualche cosa di ancor più si-
1 A rendere più facile il raffronto riproduciamo a fianco dei
bassorilievi del Ghiberti quelli corrispondenti di Castel di Sangro
che furono già riprodotti insieme con la Vergine e il Bambino, la
Presentazione al tempio, la Fuga in Egitto, e il Tradimento di Giuda,
nel L’Arte, a pag. 422-424 del voi.IV (1901).
Nota della Redazione.
gnificativo; intendo dire la rappresentazione architetto-
nica che serve da fondo e che è la stessa nei due
bassorilievi.
Io mi propongo di dimostrare un giorno qual'è, dal
punto di vista architettonico, l’interesse dei bassori-
lievi di Ghiberti. Ghiberti s’occupò molto di architet-
tura, e se egli non potè, come il suo più felice com-
petitore, Brunelleschi, costruire grandi monumenti, egli
si compiacque di darci degli abbozzi, dei progetti di ciò
che sognava di fare nei suoi bassorilievi. La sua prima
porta, eseguita dal 1404 al 1424, e verosimilmente ter-
minata prima del 1420, vale a dire prima che Brunel-
leschi cominciasse l’ospedale degl’innocenti, presenta
curiosissime ricerche architettoniche nelle quali noi ve-
La Crocefissione del Ghiberti
(Fotografia Alinari)
diamo sbozzato lo stile, del rinascimento. Dal primo
bassorilievo di questa porta, l’Annunciazione, fino al-
l’ultimo, le Pentecoste, noi vediamo Ghiberti creare
successivamente i diversi elementi dello stile della Ri-
nascenza. Nella Flagellazione, che si trova nel mezzo
della serie, noi abbiamo colonne scanalate a capitelli
corinzi che sostengono una specie di cornicione assai
caratteristico recante un fregio non unito, ma inter-
rotto da risalti sopra ciascuna colonna; ora questa
stessa architettura noi ritroviamo nei bassorilievi di
Castel di Sangro, e ciò è di capitale importanza, perchè
quel motivo architettonico non si trova che in Ghi-
berti e soltanto in una certa epoca (1420).
Il bassorilievo che il de Nino congetturò rappresen-
tasse Gesù davanti a Erode è invece VAdorazione dei
Magi, e noi troviamo anche qui una vera e propria
copia di Ghiberti. Sotto una grande edicola è seduta
la Vergine con a lato San Giuseppe, davanti a lei è